Sutera
Quelli del 1935 di nuovo insieme. Ma non tutti

L'otto agosto 2001 eravamo ben 55 le persone radunate in piazza Umberto I, tutte nate nel 1935, per festeggiare insieme ai rispettivi coniugi un ritrovo collettivo di coetanei che si preannunciava intenso e pieno di ricordi.
L'incontro non era improvvisato ma piuttosto l'ultimo atto (chiaramente il più bello) di un lungo periodo in cui ricerche, informazioni, contatti telefonici ecc. hanno impegnato più di una persona per la splendida riuscita del raduno.
Ma era cominciato così per caso lo scorso anno nel mese di agosto quando, in una delle serate estive tra una chiacchiera e l'altra, io , Giuseppe Urbano e alcuni amici emigrati in Germania dialogando ed elogiando un anniversario che in quel periodo si stava celebrando tra coloro che avevano compiuto cinquant'anni (i nati del 1950), ci siamo detti concordi: "ma perché anche noi nati nel 1935 non organizziamo un ritrovo tra coetanei? Non lo abbiamo mai fatto. Ne siamo capaci?"
In un batter d'occhio quest' idea divenne una sfida ma anche un impegno da portare avanti con entusiasmo.
In due, Giuseppe Urbano ed io, ci siamo fatti carico di ricercare chi erano i nati nel 1935: ma non era un onere, piuttosto un piacere. Il primo indirizzo, per inviare la lettera di invito, ce lo diede Paolino Pardi di Saarwelingen (Germania) che in quei giorni si trovava a Sutera e che si mostrò entusiasta incoraggiando tantissimo l'iniziativa. Poi io e Giuseppe ci siamo informati in giro con amici e parenti per rintracciare un po' tutti i coetanei ma ci accorgemmo che i nati in quell'anno eravamo davvero tanti. Per non dimenticare qualcuno ci siamo recati al Comune e abbiamo chiesto all'ufficio anagrafe di poter avere l'elenco dei nati nel 1935.
Non ci sembrò vero ma i nati nel 1935 eravamo ben 152 (quanti ne nascono oggi in 10 anni) anche se, depennati dall'elenco i deceduti, rimanevamo in 105. Meno della metà vive ancora a Sutera, gli altri sono sparsi in altri paesi dell'Italia, in Germania, in Inghilterra, in Svizzera, in Francia e, uno, in Canada.
La difficoltà maggiore era quella di trovare l'indirizzo di ogni persona per l'invito, che era rappresentato da una lettera sormontata dalla bellissima montagna di Sutera. E dal dicembre scorso fino a maggio ci siamo adoperati per cercare di rintracciare tutti i coetanei. Tra l'altro durante le ricerche abbiamo pensato di creare un comitato per assicurare una certa stabilità ed una migliore organizzazione e gestione.
Il comitato comprendeva oltre a me e Giuseppe Urbano anche Carmelo Alongi, Raimondo Pardi e Giuseppe Carruba.
Le lettere di invito sicuramente avranno fatto piacere a tutti oltre che destare una fortissimo sentimento di nostalgia. Le adesioni sono state ben 55 (sono state rilevate quasi tutte da Giuseppe Urbano perché molto conosciuto tra i coetanei) ed una addirittura proveniva dal Canada: era quella di Carmelo Mattina che ricevuta la lettera ha deciso di tornare a Sutera dopo molti anni, con un immenso piacere e una ragione in più.
Il raduno è stato fissato dal comitato per l'8 agosto alle 9,30 del mattino; ognuno poteva portare con sè la propria moglie o il proprio marito. L'incontro è stato un momento bellissimo, visto che molti addirittura non si conoscevano più. Dopo le presentazioni tutti insieme abbiamo partecipato alla S. Messa concelebrata da padre Biagio Biancheri e dall'arciprete Giuseppe Carruba. Quindi al termine della Messa le rituali foto di gruppo (una è stata realizzata in Chiesa e l'altra in piazza Umberto con tutti i familiari).
Poi la parte più golosa della giornata cioè il trasferimento al ristorante "Mingoia"di Mussomeli per consumare delle pietanze appositamente preparate. Tale momento non si è ridotto alla semplice "mangiata" visto che un po' tutti ci siamo esibiti, tra un pasto e l'altro, chi nel raccontare barzellette chi nel suonare il sassofono, chi il fischietto, chi nel cantare o nel recitare qualche poesia. Naturalmente ognuno di noi ha raccontato un po' la sua vita agli altri oltre che rispolverare qualche momento o ricordo dell'infanzia passato possibilmente insieme a qualche altro coetaneo. Purtroppo Paolino Pardi (il primo che ci diede il suo indirizzo) per motivi di salute ha dovuto dare forfait ma nel tavolo in cui abbiamo pranzato è stata lasciata una sedia vuota: in quella sedia appunto doveva sedersi Paolino, che ci teneva tantissimo ad essere presente.
Io per l'occasione ho composto una poesia dal titolo "1935: Cumu eramu... e cumu ora simmu" che ho regalato in una pergamena ai coetanei. A tutti i festeggiati abbiamo donato delle targhe ricordo del raduno. Il Comitato mi ha fatto una bella sorpresa nominandomi capo comitato e mi ha regalato una cornice d'argento per ringraziarmi della disponibilità profusa (ringraziamento ricambiato). Il pranzo è terminato addirittura alle 7 di sera con la torta e una spaghettata finale. Le spese dei festeggiamenti sono state ripartite in parti uguali. Alle donne presenti alla festa, comprese le inservienti del locale, abbiamo regalato delle rose tanto per non dimenticare la loro importanza nella vita di ognuno di noi. Solo l'indomani mi sono reso conto della splendida riuscita della giornata dato che chiunque ci incontrava si complimentava dell'iniziativa e della organizzazione proprio perché probabilmente chi ha preso parte alla festa ne avrà parlato in termini entusiastici.
Un particolare ringraziamento al comitato e a chi ha aderito alla giornata con la promessa di un "arrivederci il più presto possibile". (vedi foto)
Carmelo Nola