La poesia di Giuseppe Riggi

Gli eventi degli ultimi tempi hanno portato un po' tutti a riflettere ,a ripensare alla tranquillità, allo stato di benessere, pur in mezzo alle tante difficoltà in cui giornalmente ci dibattiamo: malesseri fisici, problemi economici, problemi sentimentali ,fastidi burocratici, lentezze nella soluzione dei tanti problemi che quotidianamente dobbiamo affrontare individualmente ,con l'impossibilità di venirne a capo.. questo ed altro che fino a qualche mese addietro costituiva l'ambascia della nostra vita quotidiana e ci induceva a lamentarci oggi ,alla luce di quanto giornalmente vediamo e sentiamo, ci sembra bazzecole, quisquilie, cose senza importanza, cose che ci fanno sorridere, rispetto a quelle che sono ormai le incertezze per il nostro presente, ma soprattutto per ciò che si teme per il nostro futuro e quello dei nostri figli.
Da quando, quel fatidico 11 settembre, mentre da noi una temperatura ancora elevata, prolungava gli ozi estivi e vedeva ancora bagnanti sulle spiagge ed una perdurante incremento turistico con notevole vantaggio per l'economia della nostra isola, quel nero fumo seguito da rossi bagliori, portò davanti ai nostri occhi immagini di distruzioni e la morte per milioni di ignari cittadini, quel fatidico 11 settembre (nera data che si aggiunge a tante altre che segnano il cammino della civiltà) ha cambiato il nostro vivere portandoci, soprattutto con la diffusione dell'antrace un diffuso senso di incertezza ed un sentimento che domina ormai su tutti gli altri nella la nostra mente: "Paura" paura per i subdoli metodi di lotta, paura globalizzata, paura in tutti, paura che impedisce di fare e pensare ad altro, paura che ci accompagna dal nostro risveglio con le non rassicurante notizie sul fronte della guerra e dei nuovi casi di antrace.
Cosi' in tanti, soprattutto scrittori e poeti hanno espresso in prose e versi le loro riflessioni.
Fra i tanti Giuseppe Riggi ha espresso in versi questo diffuso sentimento ed il rimpianto per i tempi che furono, apprezzandoli anche se allora dominava la fame, ma sicuramente c'era meno preoccupazione di quanta se ne ha oggi, per i fantasmi del presente e la caduta di tanti Miti.

Rosa Bonomo

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