Mons. Paruzzo: "Ritornare a Montedoro è come prendere una boccata di ossigeno"
Breve rientro a Montedoro del vescovo di Ourinhos di San Paolo dei Brasile Mons. Salvatore Paruzzo. Per l'occasione ha amministrato il sacramento della confermazione ad alcuni giovani di Montedoro, domenica 25 agosto nella chiesa Maria Santissima del Rosario. Mons. Paruzzo, primo vescovo della diocesi brasiliana dal 1999, è venuto in Europa per partecipare in Svizzera ad un Convegno di vescovi aderenti al Movimento dei focolarini di Chiara Lubich, dall'1 al 12 agosto. Durante il convegno, al quale hanno partecipato 53 vescovi, molti dei quali dei paesi del centro e dell'est europeo, sono stati affrontati molti temi che hanno degli sviluppi molteplici nelle varie realtà del mondo cattolico alla luce del carisma dell'unità che contraddistingue i focolarini.
Dopo il convegno il vescovo originario di Montedoro, dove è nato nel 1945, e vi è stato arciprete dal 1974 al 1976, ha fatto una breve visita alla sorella Felicetta, che abita con la famiglia a Gela, alla parrocchia San Giovanni Evangelista che ha adottato un seminarista brasiliano e al nuovo vescovo di Piazza Armerina mons. Michele Pennisi. E poi a Montedoro dove abitano i fratelli Lillo e Giovanni e dove i ricordi della sua infanzia e della sua attività sacerdotale costituiscono un ottimo motivo per ritrovare le radici della sua formazione, della sua vocazione e del suo apostolato.
"Ritornare a Montedoro è come prendere una boccata d'ossigeno e, in altre parole, immergermi nella mia storia personale, familiare, ecclesiale; nel paese con il suo territorio, con tutti i conoscenti, gli amici. Molte sono le persone che ricordano il percorso esistenziale del vescovo rimasto orfano del padre Alessandro ancora in tenera età e i sacrifici e le cure della mamma Luigina Morreale (morta nel 1995) per allevare cinque figli disponendo di una piccola bottega di generi alimentari. Lo stesso parroco di Montedoro, don Amedeo Duminuco, è stato il successore del parrocato di Mons. Paruzzo.
Non ha tralasciato di recarsi a visitare due sacerdoti che hanno festeggiato 50 anni di sacerdozio: a Campofranco il parroco Don Antinoro e a Delia il parroco Don Riccobene.
In Brasile Doni Salvador - come è chiamato - ha dovuto, in questi tre anni di sua attività apostolica, costruire la nuova diocesi di Ourinhos che ha una superficie di 6713 Kmq ed una popolazione di circa 400 mila abitanti distribuiti in 23 comuni con 28 parrocchie. Il suo primo impegno più importante è stato quello di istituire il seminario diocesano realizzando una struttura articolata in diversi stabili a piano terra: la casa del vescovo, lo studio, la mensa, il dormitorio, la lavanderia.
Nella parte interna sono state realizzate delle strutture sportive per il gioco dei calcio, dei tennis e della palla canestro. Sono in fase di completamente una sala riunioni e la cappella dei seminario. La cura delle parrocchie, delle congregazioni religiose e dei vari movimenti che vi operano sono l'impegno quotidiano del vescovo di Ourinhos dedicando tre giorni la settimana alla visita pastorale di ogni realtà. Nella diocesi brasiliana vi sono una varietà ricchissima di carismi, antichi e moderni, Ordini e congregazioni religiose, Istituti, associazioni, fraternità e movimenti, pastorali e ministeri. Nei giorni 28 e 29 settembre ad Ourinhos sarà celebrata la 3a Festa da Unidade, chiamata UNIFEST che vuole essere un inno di lode alla Santissima Trinità e un'esperienza diocesana di comunione, conforme all'invito di Giovanni Paolo II "Fare della chiesa una casa ed una scuola di comunione".
Al fine di costruire l'identità della nuova diocesi Mons. Paruzzo, sin dal primo mese di attività apostolica, ha fatto pubblicare un Boletin informativo da Diocesi de Ourinhos che nel tempo va assumendo una sua connotazione particolare tale da essere un mezzo di comunicazione importante per le vane realtà ecclesiali della diocesi e nello stesso tempo una traccia storica di indiscusso valore. La copertina del Bollettino dei mese di luglio- agosto n. 21 propone una fotografia di Maria Immacolata dei Borremans che si trova nella Cattedrale di Caltanissetta segno tangibile del legame spirituale del vescovo Salvatore Paruzzo con la cattedrale dove è stato ordinato sacerdote nel 1969. Il vescovo Paruzzo è stato a Mussomeli - da dove nel 1979, allora arciprete, è partito per il Brasile come missionario fidei donum - per incontrare i parrocchiani con i quali mantiene dei fitti rapporti tramite il parroco Alfonso Incardona.
Infine a Caltanissetta ha avuto l'opportunità di incontrare i sacerdoti diocesani che partecipavano al ritiro annuale e il vescovo Mons. Alfredo Garsia ed il gruppo dei focolarini.
Il 2 settembre ha fatto ritorno in Brasile.
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