Un meritato riconoscimento
L'Antiquarium di Milena dedicato ad Arturo Petix, pioniere dell'archeologia locale



L'Antiquarium
Il 28 Novembre 2002 è stato inaugurato l'Antiquarium, dedicato come giusto tributo ad Arturo Petix. La cerimonia è stata, preceduta da una breve presentazione nella sala convegni della Biblioteca comunale "Leonardo Sciascia". Dopo la prolusione del sindaco Giovanni Randazzo, si sono succeduti negli interventi : Giuseppe Grado, dirigente generale Dip. BB. CC.; Giuseppe Gini, Soprintendente BB.CC.AA. di Caltanissetta; Rosalba Panvini, dirigente del Servizio Beni Archeologici di Caltanissetta; Giuseppe Dolce, vice presidente Provincia Regionale Caltanissetta; Adriano Petix, che ha ringraziato l'Amministrazione comunale per aver interpretato "il sentimento e il pensiero della gente di Milena".
Poi, ci si è trasferiti all'Antiquarium per l'apertura con la notevole messe pervenuta da molti centri. A corredo della manifestazione la presentazione del libro L'Antiquarium Arturo Petix di Milena e l'archeologia del territorio alla confluenza fra il Platani e il Gallo d'Oro, a cura di Carla Guzzone. L'Antiquarium è raggiungibile da Piazza Europa con un camminamento a fianco gli uffici postali, a tergo il monumento ai caduti.
Il profilo.
Arturo Petix (Montedoro 1919 - Milena 1987) fin da giovane mostra la passione per la ricerca storica, collaborando col padre Giovanni a un volume sui poeti locali di Montedoro dal '700 ad oggi. Inizia la lunga carriera di insegnante nell'anno del diploma (1930), interrotta soltanto per adempire agli obblighi di leva. Frequenta la Scuola Allievi Ufficiali di Complemento di Avellino. Nel 1944 rientra definitivamente nel servizio scolastico espletandolo in molti comuni della provincia, fino a stabilirsi a Milena nel 1949, anno del matrimonio con Nicoletta Tulumello. Nell'ambito scolastico riveste numerose cariche di responsabilità. E' impegnato politicamente. Collabora a giornali di carattere storico, con "La Voce di Campofranco" e al suo supplemento "La Voce di Milena".
E' autore di "Da Milocca a Milena" (I984) "I canti della tradizione popolare di Milena" (I987) "Leggende di Milocca" (Opera postuma I993) e di alcuni inediti.
II pioniere
Questo ruolo non può essere rivendicato da alcuno. Già, il primo di Settembre 1963 su "La Sicilia" (Cronaca di Agrigento) uscì un articolo intervista a firma di Aldo Alessandro dal titolo emblematico: "Potrebbero diventare oggetto di interessanti studi le vestigia (...) in territorio di Milena". Ecco alcuni excerpta. "Ci avevano detto che a Milena vive uno studioso. Un appassionato di cose antiche come amano definirlo con un senso di rispetto i suoi compaesani. Giungemmo in questo centro della provincia nissena di buon mattino (...) .Sarà sicuramente a scuola, ci disse il gestore di un piccolo caffè della piazza principale (...) In un'aula deserta (essendo Domenica), seduto sulla cattedra, il capo affondato in un mucchio di libri, stava il prof. Arturo Petix (...). Ci parlò della storia di Sicilia, della più antica, citandoci illustri scrittori (... ) e polemizzando con alcune loro asserzioni. (...) Dopo una interessante conversazione, durata un'ora buona, decise di accompagnarci per un lungo giro nei dintorni.(...) Arrivammo al Parco, un'altura vergine e inaccessibile (...) dal quale si domina (...) l'immensa vallata del Platani (...) ci colpì la straordinaria conferma di quanto ci aveva poco prima detto (...): selci, qualche strumento in ossidiana e molti frammenti di vasi di terracotta non privi di incisioni. (...) Era abbastanza evidente che(...) prima dell'avvento di Cristo, era esistito un villaggio preistorico.(...)
Più a nord, notammo gli avanzi di una antica necropoli e più a sinistra tre tombe rupestri, risalente all'età del bronzo.(...) Certo è che nella zona di Milena sono passate diverse civiltà. (...).
Il territorio che abbraccia la Serra dei morti, la Serra della croce e Monte Campanella (...) dovrebbe essere attentamente rastrellato non soltanto da archeologi, ma da speleologi e da Paleontologi (...).
II prof. Petix ha una sua teoria: "Il viaggio di Enea non è una leggenda".
Il docente.
Dulcis in fundo, seguendo la linea fin qui tratteggiata, ecco delle testimonianze "dirette" sulla figura del docente Arturo Petix.
La prima, in ordine di tempo, è del prof. Carmelo Tona, dirigente scolastico in quiescenza dell'Istituto comprensivo statale di Milena."Siamo verso la fine degli anni'40, in una Milena, piccolo borgo rurale ancora privo dei più essenziali servizi, distante ed isolato dai centri più grandi ed evoluti; (...) riaffiora l'emozione per il piacevole impatto al momento in cui ebbe a fare il suo primo ingresso nella nostra aula, il nostro nuovo maestro. Tra lui e l'intera scolaresca, quasi per magia, si stabilì un particolare flusso di simpatia (...). Pur se ancora giovane, con immensa pazienza ed affetto paterno riuscì (...) ad inculcare in noi il senso del dovere. Pronta sempre è stata la risposta della classe (...) in un'epoca in cui il maestro era visto (...) un'entità veramente superiore e distante, mentre l'insegnamento si riduceva ad una elencazione di nozioni e regole, che gli alunni dovevano apprendere mnemonicamente, il prof. Petix, quasi precorrendo gli orientamenti della nuova didattica (...) arricchiva le sue lezioni con osservazioni dirette (...) spesso, sotto la sua guida, ci portavano per i campi alla scoperta (…) del territorio circostante (...). Quanto qui viene riportato vuole essere un sincero, modesto e doveroso omaggio di un allievo al suo maestro".
Un altro ricordo è del dr. Paolo Ivan Tona, suo allievo nel 1960-61. Riaffiorano le lunghe passeggiate, sempre nelle vicinanze del paese: "Essendo bambini, non potevamo spingerci lontano", ed i luoghi frequentati erano la zona dell'attuale plesso sportivo, ricco sito ormai sepolto, ed il cozzo gelso in Robba Farcuna (oggi Villaggio Cavour), denominato nella trascrizione delle postume "Leggende".
Pure nelle testimonianze degli anni '80, non muta la pedagogia petixiana.

Vincenzo C. Ingrascì


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