Il Monte Calvario a Montedoro

Una delle poche caratteristiche di Montedoro è l'ubicazione del calvario che sorge ad est dell'abitato su un rilievo denominato Monte Ottavio (muntagna di Taviu), alto 512 metri sul livello del mare costituendo la contrapposizione al paese, che raggiunge nel suo punto massimo. Monte Croce, 475 metri sul livello del mare.
Il centro abitato è stato realizzato così tra il Monte Croce, dove sorge un'edicola con una grande croce di ferro ed una piccola nicchia con un quadro della Madonna Addolorata ed il Calvario, come viene denominata la parte iniziale del Monte Ottavio, dove insiste una struttura costituita a piano terra da un vano con due scale laterali esteme che portano ad un ballatoio con un manufatto in posizione centrale fornito di gradini laterali dove è piantata una grande croce di legno.
Queste due realizzazioni, che risalgono alla fondazione del paese, 1635, testimoniano la fede cristiana dei suoi abitanti e la devozione particolare verso il Crocifisso. La posizione del Calvario, rispetto all'abitato, nella memoria collettiva, ha perpetuato l'idea che la scelta del luogo ha voluto, in qualche modo, richiamare il luogo evangelico del monte del Cranio di Gerusalemme.
Storicamente la costruzione del Calvario ha subìto una modifica nel 1876 per iniziativa del cappellano sacramentale don Stefano Munda di Canicattì, quando venne abbattuto il vecchio manufatto che risaliva al 1751, quando il parroco Martino San Martino di Favara ha fatto restaurare il preesistente come impegno dalla costituenda Confraternita del Santissimo Sacramento, che tra le sue attività prevedeva la partecipazione ai riti della Settimana Santa. Si trattava di una costruzione a forma di parallelepipedo con due scale esteme. Venne realizzata la costruzione con le caratteristiche odierne: una cappellina nel vano terreno, due scale esterne, fornite di cancelli nell'accesso, che portano m prima elevazione ad un ampio spazio cinto da mura e, nella parte anteriore, da una inferriata, un blocco a forma di parallelepipedo con gradini laterali dove è impiantata una grande croce di legno. Per la croce venne utilizzato un tronco di albero di cipresso della Contrada Albarello di Vincenzo Morreale fu Ludovico. La costruzione col passare degli anni è stata soggetta a dei rifacimenti e nel 1956 vi sono stati collocati due corpi luminosi. Nel 1960 la zona del calvario è stata alberata cambiando così la sua fisionomia e il suo paesaggio tutto brullo dovuto ai fumi della miniera di zolfo Nadurello, che bruciavano gli alberelli che vi erano piantumati di tanto in tanto. Fino ad allora il calvario era visibile da diverse parti del paese, mentre poi gli alberi ne hanno ostruito la visibilità.
Nel 1992 la stradella, che porta al Calvario, dalla cosiddetta strada di circonvallazione del paese, è stata bitumata e lungo il percorso sono state realizzate delle piccole edicole (fìgureddi) con dei pannelli di ceramica che riproducono la Via Crucis di autori vari. Detta stradella che si inerpica a forma di esse fino al Calvario continua sul crinale del Monte Ottavio fino al culmine, chiamato Pupiddru, mentre prima di arrivare al Calvario consente 1'accesso all'edifìcio del Museo della zolfara.
Dal monte Ottavio si gode un bellissimo panorama, non si distacca dalla realtà l'ipotesi che gli arabi hanno denominato la zona El Minzar, che propriamente significa panorama; infatti, si possono ammirare i monti delle Madonne e la cima dell'Etna, Serradifalco e la stazione ferroviaria, Mussomeli con il castello chiaramontano, la Rocca di Sutera, il Monte Cammarata, Casteltermini, Milena, Gibellini ed il corso del Gallo d'Oro.
Il Calvario, come comunemente viene denominato il Monte Ottavio, è caro al sentimento religioso dei montedoresi sparsi nel mondo perché il Venerdì Santo rimane, tra i momenti liturgici dell' anno, quello che tocca la profondità dell' animo umano cristiano, sia per il ricordo della morte del Cristo in croce, sia per il dolore di Maria sua mamma.Croce e dolore che possono trasformare la vita di ogni uomo in redenzione e resurrezione.
LilloParuzzo


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