Montedoro, festa di San Calogero


Dal 1989 la festa di San. Calogero, a Montedoro, ha assunto una sua caratteristica tanto da. farla annoverare tra le feste religiose che hanno delle manifestazioni esteriori che coinvolgono tutto il paese. La devozione al santo eremita ha una lunga tradizione e nel libro di Luisa Hamilton "Vicende e costumi siciliani" del 1910 si legge che "i mietitori, quando concludevano La giornata, agitando in alto l' ultimo mannello raccolto, rivolti verso occidente, esclamavano tutti insieme: "Evviva San Calò". Così quando c'era la "pisa'" venivano cantate delle lodi ai santi fra le quali si diceva: "Binidittu San Calò ca nni guarda l'armari!".
Per tanti anni la devozione verso il santo taumaturgo, originario della Calcedonia, vissuto nel quarto secolo, si è manifestata, a Montedoro, .facendo il pane devozionale - con delle caratteristiche forme anatomiche a volere significare l' infermità per la quale si era richiesta la grazia - e nelle promesse più impegnative con il "viaggio", pellegrinaggio a Naro in occasione dei festeggiamenti per il santo miracoloso. Pellegrinaggio che veniva fatto a piedi, con le cavalcature e con i carretti per proseguire., negli ultimi tempi con gli autobus e le automobili. Fino a qualche decennio addietro, si può dire che, quasi in ogni famiglia, c'era almeno un componente che portava il nome di Calogero, negli ultimi anni sta diventando sempre più raro. Le varianti del nome, nel. tempo, a Montedoro sono state: Caluzzu, Caluzzieddru., Caliddru, Liddru., Lillo.
Un comitato, formalo in gran parte da donne, raccoglie le offerte dei fedeli ed organizza. la festa il 18 giugno lo stesso giorno nel quale si celebra a Naro. La mattina, due tamburinai, suonano per le vie del paese e alle dieci e trenta, in chiesa, si svolge una funzione, durante la quale, vengono benedetti i "pani di San Calogero" che vengono esposti su degli appositi tavoli, dove, possono essere ammirate le varie forme anatomiche per le quali si è chiesta la guarigione per l' intercessione del santo. Il pane, diviso in piccoli pezzi, verrà distribuito ai vicini di casa e ai parenti come segno di condivisione. Nel pomeriggio la banda musicale Licalsi di Serradifalco ha. fatto il giro suonando per le vie del paese per poi accompagnare la statua del santo in processione dopo la messa solenne. Una potente maschiata e stata sparata all' inizio della processione che ha visto come prima tappa l' edicola di San Calogero che sorge su un masso gessoso all' uscita del paese per andare a Bompensiere. I fedeli rendono omaggio alla icona dell' edicola e poi riprende la processione fino ad arrivare in chiesa dove una predica del parroco riafferma i valori che San Calogero ha trasmesso nel tempo. La serata si è conclusa con lo sparo di fuochi d'artificio. Il giorno 19 la parrocchia organizza un pellegrinaggio con il pullman a Naro per coloro che non possono andare con le autovetture.
Lillo Paruzzo


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