Sutera, in quattro per lo spettacolo
Francesco Lattarulo, Pietro Casella, Fabrizio Nicastro: tre giovani torinesi in vacanza, pronti a partire con le moto di grossa cilindrata per il mare o gli angoli più attraenti della Sicilia e tornare la sera a passeggiare con noi godendosi il fresco (e l'afa!) di agosto, amici tra amici. Hanno visto gli spettacoli d'agosto, tanti suteresi sbracciarsi ad organizzare o partecipare. Ed hanno finito anch'essi per fare qualcosa.
Sul palco si sono trasformati, forzato e deformato situazioni discussioni e gesti resi assurdi e insensati, proposti a velocità folle e che finivano per scatenare risate improvvise e a ripetizione.
Mancava il quarto, Gabriele Goria, regista uscito dall'accademia romana di arte drammatica Silvio D'Amico, insieme al quale hanno formato nel '96 la Compagnia Amatoriale di Arte Drammatica 'O Cuppetiello. E' lui che ha scritto i cinque testi teatrali rappresentati dal gruppo in questi anni: stile di recita napoletano tradizionale ma contenuti che, anch'essi, muovono al riso ricreando situazioni assurde o demenziali: Fiscaletto, Star Trek, Giacalone, Quarta Parete e Scarpe Sinistre.
Poi il gruppo passa al cabaret, mettendo insieme una decina di sketch della durata di un'ora e un quarto, su un canovaccio scritto che tuttavia lascia largo spazio alla improvvisazione. Il loro cavallo vincente è lo sketch del Signor Rossi, attorno a cui ruotano gli altri che vengono periodicamente aggiornati. Con tale spettacolo, da loro chiamato Fivol Hiù-hiù, dal '99 si sono esibiti una sessantina di volte in vari teatri torinesi e di altre città, in occasione di festival o manifestazioni locali.
Hanno fatto anche una decina di cortometraggi a costo zero, montati in camera e mandati a vari concorsi o manifestazioni; e recentemente hanno partecipato ad un film drammatico del regista Daniele Gaglianone, che uscirà nei cinema a breve, tra novembre e febbraio: Nemmeno Il Destino, tratto dall'omonimo romanzo di Gianfranco Bettin e che svolge il tema del disadattamento giovanile. Francesco e Pietro fanno la parte di due ragazzi ospiti di una comunità e Fabrizio è uno degli attori protagonisti. Un altro degli amici venuto a Sutera questa estate, Evandro Fornasier, era assistente alla regia (ed anche il regista è stato qui per un settimana).
Tanto interesse per l'arte, dal cinema al cabaret ed al teatro, è sostenuto da una voglia di approfondimento e di esperienze che li ha portati a iscriversi all'università di Torino nei settori di musica e spettacolo, indirizzo teatro da parte di Francesco Lattarulo ed indirizzo cinema da parte di Fabrizio Nicastro. Anche Pietro Casella ha sentito la necessità di riprendere gli studi iscrivendosi ad un liceo artistico.
Infine Fabrizio e Gabriele Goria, da noi conosciuto soltanto attraverso i riferimenti dei suoi amici, sono anche referenti di un corso di teatro mimico-marziale chiamato Nakata Do, che si propone di fondere insieme metodi di mimica teatrale e metodi tipici delle arti marziali e di fare acquisire ai partecipanti una interazione con la materia nelle sue componenti e qualità fondamentali di terra, aria, acqua e fuoco.
Mario Tona
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