Bruciati solo a ferragosto 1000 ettari di terreno
Modalità d'impiego di fuochi controllati in agricoltura
Sebbene durante i mesi di maggio e giugno sia stata fatta un'ampia divulgazione dell'Ordinanza Presidenziale n.100 del 22/5/2003, la quale, oltre ad essere stata esposta nell'albo Pretorio di ogni Comune, è stata affissa anche nei bar di tutti i paesi del Vallone, sembra che a tutt'oggi molti non ne siano ancora a conoscenza.
Tale ordinanza in sostanza autorizza l'abbruciamento delle stoppie soltanto dopo il 15 settembre di ogni anno, previa la presentazione al Distaccamento Forestale competente di una "Dichiarazione di responsabilità ", che per facilitare eventuali interessati, si riproduce a parte.
Anche se la suddetta data potrebbe sembrare troppo tardiva alla maggior parte degli interessati, gli incendi che si verificano ogni anno per l'accensione di stoppie in periodo di divieto purtroppo dimostrano il contrario.
Infatti soltanto dopo il 15 settembre normalmente l'aria ed il terreno, grazie anche a qualche acquazzone estivo, cominciano a rinfrescarsi ed a rendere più facilmente estinguibile ogni tipo d'incendio. Un fuoco appiccato nei mesi di luglio-agosto e la prima metà si settembre, anche con la massima prudenza possibile, significa accendere il fuoco all'interno di una polveriera con conseguenze imprevedibili.
Data la coltura delle nostre zone prevalentemente a frumento inframmezzata da terreni incolti e di natura motto impervia, anche un semplice fuocherello acceso in agro di Campofranco, se non viene spento entro i primi dieci minuti dall'accensione, potrebbe venir spento solo in qualche strada provinciale in territorio di Sutera o di Milena, dopo che le fiamme hanno percorso centinaia di ettari di superficie con gravi danni a terreni alberati, i cui proprietari hanno omesso di effettuare i viali parafuoco , cosi come prescrive il Regolamento dei fuochi controllati che ogni comune ha approvato.
Nel primo pomeriggio del Ferragosto, proprio a causa di svariati incendi, appiccati quasi contemporaneamente in agro di Sutera, Campofranco, Milena, Bompensiere, Acquaviva e Mussomeli, una superficie di circa 1.000 ettari ricoperta da stoppie, frasche ed alberi (mandorleti, pistacchieti e uliveti) è andata in fumo.
Soltanto grazie ai viali parafuoco, dove è stato possibile attuare delle linee di contro fuoco non si sono bruciati anche i boschi siti in contrada Reina, Magaddumi, Donnibesi, Caccione e Solfara.
Considerato che nessuno potrà trarre alcun beneficio da questo rogo immenso, si può soltanto presumere che tutto ciò sia ad opera di persone malate di mente sfuggite al controllo dei propri familiari e delle Autorità.
Chiunque venga sorpreso a bruciare un bosco, secondo la nuova normativa rischia sino ad anni quindici dì reclusione, ma anche chi venga sorpreso a bruciare terreni altrui, ancorché ricoperti soltanto da stoppie, rischia sanzioni penali se denunciati alle Autorità competenti anche dai privati cittadini.
Allorché si nota un piromane appiccare il fuoco anche in terreni che non sono di nostra proprietà non bisogna voltarsi dall'altra parte pensando che la questione non ci interessa. Sbagliato. La questione ci interessa sempre, specialmente dal punto di vista economico. Infatti l'impiego di personale, automezzi, elicotteri ed aerei non avviene gratuitamente, ma salatamene; basti pensare che ogni lancio d'acqua da parte di un elicottero viene a costare alla Regione Siciliana circa trecentomila di vecchie lire e circa un milione per ogni lancio effettuato da un aereo.
Non si possono quantificare i miliardi di euro che vanno letteralmente in fumo quando ogni anno si bruciano i boschi, la cui realizzazione prevede anni ed anni di lavoro e poche ore per la distruzione.
Lo stato per pagare tutto questo spreco inutile di uomini e di mezzi, non ha altra scelta che rivalersi sulla cittadinanza, aumentando le tasse. Non dobbiamo poi lamentarci se aumenta il carburante, la corrente elettrica, l'acqua ed ogni altro bene di consumo, anche di prima necessità. Quindi quando vediamo qualcuno che si diverte a bruciare indiscriminatamente terreni incolti o alberati, riserve o rimboschimenti, in realtà sta bruciando anche un pezzetto del nostro salario.
lo non dico di sparare a vista a queste persone malate di mente, anche se lo meriterebbero ampiamente, ma almeno annotare il colore, il tipo di macchina e se possibile anche la targa dell'automezzo di cui si è servito il piromane per incendiare, per poi comunicarli alle Autorità competenti, le quali concentrerebbero la loro attenzione su queste persone.
Salvatore Butera
DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ
Il sottoscritto ....... nato a ...il .......e residente in ....... Via ...... n ... proprietario/conduttore/ affittuario/ dei terreni siti in località ...... del Comune di ...... individuati catastalmente al Fg. ... Part. ... o Ditta ..
DICHIARA
sotto la propria personale responsabilità, di voler procedere all'abbruciamento delle stoppie nelle particelle sopra indicate nei seguenti giorni: , nel rispetto di
tutto quanto disposto dalle vigenti norme e dall' Ordinanza dell'On. Presidente della Regione n.100 del 22/05/2003.
II sottoscritto dichiara, altresì, di essere a conoscenza delle sanzioni previste dal Regolamento Comunale sulle modalità d'impiego di fuochi controllati in agricoltura.
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IL DICHIARANTE
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