Carmelo Sciandra
Il 6 settembre sono 79 gli anni di Carmelo Sciandra, ma non li dimostra, o - come dice lui li porta bene, a Montedoro, dove è nato, ed a Monza, la sua città di adozione, dove nel 1945, arrivò come emigrato.
"Mi è andata bene, forse sono stato un po' fortunato, ma ho lavoralo sodo, non mi sono risparmiato per nulla, le ho tentate tutte: sarto, proprietario di un locale chiamato Cocomero Night, poi di un bar- bocciodromo "La Triantina" ed organizzatore di gare di bocce a livelli nazionali ed internazionali, responsabile ed incaricato commerciale delle "'Casa delle aste giudiziarie IFIR", amministratore unico della Società Messaggerie Espresse con centinaia di dipendenti.
Delle attività di Carmelo Sciandra se n'è occupata la cronaca cittadina del Giornale di Monza elogiando questo siciliano, che ha lavorato con impegno, ha dimostrato di avere spirito imprenditoriale ed è riuscito molto bene ad inserirsi nella vita sociale della città.
La sua costanza ed il suo impegno profuso nelle varie attività imprenditoriali, che si sono succedute negli anni, lo hanno reso popolare nella città lombarda anche per le numerosissime relazioni umane e professionali che ha intessuto in quasi sessanta anni di fattivo lavoro. Nella città dell'Autodromo più famoso d'Italia poteva un tipo come Carmelo sfuggire alla passione per le automobili?
Disponendo di risorse finanziane, negli anni, ha realizzato un vero parco di macchine d'epoca con le quali partecipa a tante manifestazioni sportive ed anche rivolte alla solidarietà umana nei confronti degli anziani o dei disabili, che durante l'anno si svolgono a Monza.
Da molti anni viene annoverato tra i componenti più prestigiosi dell'Associazione sportiva amici delll'Autodromo di Monza la quale organizza diverse e varie manifestazioni automobilistiche sia nell'autodromo come nella stessa città, dove il nostro di volta in volta partecipa.
Tra le auto d'epoca possedute da Carmelo Sciandra ci sono: la Lotus Ford di Jochem Rindt, una Chevrolet del 1931, una Ford del 1927, una Balilla del 1931, una Lotus Seven Mik VII e la mitica Albany del 1903. Di queste automobili, Carmelo, ne va orgoglioso anche a dimostrazione del fiuto che ha avuto, nel tempo, di intuire il valore quasi esclusivo di auto, come anche di altri oggetti antichi che trattava nella casa dell'asta che gli hanno consentito di fare degli ottimi realizzi.
Carmelo è orgoglioso di essere montedorese, di avere lavorato instancabilmente per oltre mezzo secolo, di avere le auto d'epoca, consapevole di godersi il meritato riposo dei pensionato. Non rinunzia a ritornare a Montedoro, nella sua Sicilia, per ritrovare i conoscenti e gli amici di un tempo anche se per pochissimi giorni.
"Basta un giorno di permanenza a Montedoro, per rivedere i colori, le forme dei paesaggi circostanti al paese, per ripercorrere le strade, le vie della fanciullezza che mai può essere dimenticata, per riconciliarti con la tua gente, con la tua famiglia, con gli amici, col tuo mondo''.
Lillo Paruzzo
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