Milena, Storia Locale
Nell’80° anniversario dell’autonomia comunale di Milena, 30 dicembre 1923-2003
Un dattiloscritto inedito di Leonardo Sciascia
sul libro “Da Milocca a Milena” di Arturo Petix
“Io amo più la storia fatta da uno che è nato in un paese, che sia magari il farmacista o il veterinario, che una storia fatta da uno del mestiere”
Pubblichiamo con grande orgoglio una pagina inedita nell'80° Anniversario dell'Autonomia comunale di Milena, scritta dal famoso scrittore siciliano Leonardo Sciascia. Non sto a ripetere la storia che sempre si traccia, a parte la curatela necessaria, quando si parla di Milena riguardo l’Autonomia comunale conquistata il 30 dicembre 1923, ma a porre l'accento, come concelebrazione, sul 70°anniversario del cambio di nome, risalente al 4 dicembre I933.
Certo, che singolari furono quei sei mesi ad annotare tre cambi di nome ed una proposta.. Perciò, si divulga il testo inedito che costituisce l'intervento che Leonardo Sciascia compì il 7 settembre 1985 nella sala consiliare del Comune di Milena alla presentazione della prima edizione di "Da Milocca a Milena" di Arturo Petix.
A proposito, cito, il ricordo di Tommaso Palumbo sull'arrivo di Sciascia, in Mercedes con autista. Appena sceso, s’è avviato con un bastonetto a numerare i passi, percorrendo Via Rimembranza, sino alla sede del municipio.
Sui rapporti di Sciascia, fattivi ed intellettuali, con Milena, si è parlato su La Voce di Campofranco n. 6 del Giugno-Luglio 2002, al quale rimando, per la intitolazione della Biblioteca comunale.
Nel riportare il testo che segue non ripetendomi, ringrazio Carlo Petix, avendo messo a disposizione il dattiloscritto, la cui lettura, di primo acchito non sembra essere pertinente con le ricorrenze. Ma, di colpo, lo diventa, facendosi e con anticipo, attualissima.
Vincenzo C. Ingrascì
"Io sono qui per fare un atto di presenza, in segno di amicizia. Arturo Petix ed io siamo stati quasi compagni di scuola, dico quasi perché lui era, un anno avanti di me, cosa che gli diede la fortuna di avere come professore Vitaliano Brancati che io tanto avrei voluto avere come professore. Quell'anno di distacco ha segnato questa differenza che, ritengo, sarebbe stata molto importante per me, l’avere professore Brancati!
Ecco, io ricordo Arturo come era allora, sempre sereno, pacato, attento e queste qualità ho ritrovato nella sua storia. Un mio concittadino che alla fine del secolo scorso, pubblicò una storia del paese (si tratta di "Racalmuto-Memorie e tradizioni" di Nicola Tinebra Martorana, stampato in tiratura limitata nel 1897 e prefato dallo stesso Sciascia nella ristampa del 1982, ndr ), mise come epigrafe del suo lavoro due versi di Dante: "Poiché la carità del natio loco mi strinse, raunai le fronde sparte" (Inf. XIV).
Ecco l'operazione che fa uno storico locale, rispetto al luogo natio, è appunto questo di "raunare" le "fronde sparte", disperse e di riunirle, di raccoglierle, di dare loro unità, di fare un libro che racconti la vita del paese nel tempo. Ormai, voi sapete che le storie locali sono addirittura di moda, le microstorie, però io amo più la storia fatta da uno che è nato in un paese, che sia magari il farmacista o il veterinario, che una storia fatta da uno del mestiere con tutti i crismi del metodo. Bisogna che ci sia dell'anima nelle cose ed è quello che si ritrova in questo libro di Petix, che racconta la storia, di Milocca, diventata Milena, poi.
Ecco, a questo proposito, io debbo dirti (rivolgendosi a Petix, ndr ) che amo di più il nome Milocca, che è quello che sentivo nella mia infanzia e che poi ho veduto modificato in questo, quasi montenegrino, poiché mi pare fosse un nome della Regina Elena o della famiglia, questo nome Milena (è il nome della madre della Regina Elena di Montenegro, ndr). Mi piacerebbe di più Milocca, e mi interessa molto dai documenti che pubblica in appendice Petix, quel passaggio da Milocca a Littoria Nissena e poi a Milena.
Se non ricordo male, il nome di Littoria Nissena è durato non più di tre mesi (dal 4 Agosto al 4 Dicembre 1933, ndr). Ecco, mi piacerebbe sapere, ed esorto Arturo a scriverlo, a farlo, a fare una indagine, che cosa accadde in quei tre mesi in cui si chiamò Littoria Nissena. Sarà avvenuta qualcosa di simile ad una commedia collettiva che bisognerebbe ricordare e rappresentare. (Arturo Petit condusse la ricerca intitolata schematicamente "Da Milocca a Villa Littoria a Littoria Nissena a Milena", ndr).
Come è che questo paese non ha voluto questo nome? o, chi, per esso, non lo ha voluto? Comunque, io al vostro posto farei istanza perché questo paese torni a chiamarsi Milocca. (Qui, il dattiloscritto cita "applausi", ndr). In fondo ci vuole soltanto un colpo di penna, un decreto come quelli firmati da Vittorio Emanuele III e controfirmati da Mussolini; una firma di Cossiga e una controfirma di Craxi (rispettivamente, nel 1985, Presidente della Repubblica Italiana e Presidente del Consiglio, ndr) basterebbero a riportare questo paese al suo nome vero, il nome della sua storia, della sua tradizione. Ma comunque, che continui a chiamarsi Milena o torni a chiamarsi Milocca, ormai questo paese ha una sua storia, una storia che è diventata libro e a cui tutti coloro che lo abitano e coloro che anche ne sono lontani e qui sono nati, possono attingere per ritrovare quelle che con abusate parole oggi si dicono "le radici"; che forse una reazione al rullo compressore della vita di oggi, che vuole rendere tutti eguali, tutto appiattito, senza rilievo, senza particolarità, forse una reazione questo cercare le proprie radici, perché la storia di un paese è anche una ricerca di una individualità collettiva, in cui ciascuno trova la propria identità personale.
Leonardo Sciascia.”
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