Dalla Parrocchia del Carmelo di Mussomeli a Porto Velho, in Brasile
“Progetto Infanzia”, ovvero un sogno diventato realtà
Tutto è iniziato con un sogno. Guardandosi attorno qualcuno ha visto bambini correre spensierati. Li ha visti ridere e giocare. Si è fermato a pensare. L'immagine di bambini lontani si è sovrapposta a quelle scene ormai consuete. Era l'immagine di bambini scalzi e spettinati di bambini poveri, malati e denutriti. Qualcuno piangeva, qualche altro rovistava tra i rifiuti in cerca di qualcosa da mangiare, qualche altro ancora voleva fuggire ma non era capace di farlo. Era troppo debole e malato per correre e riuscire a nascondersi.
Da quel giorno non ebbe più pace e sentì il bisogno di fare qualcosa Continuo a pensare con insistenza a quei bambini senza una casa, senza una famigli e affidati alla strada, ma sentiva di essere solo e impotente per potere muoversi. Una sera fece un sogno. Vide tantissima gente accorrere, rimboccarsi le maniche e dire ad unica voce: "Noi vogliamo fare la nostra parte".
Questo era solo un sogno, un bei sogno che ciascuno, a proprio modo, potrebbe elaborare. Nella realtà, però. è più difficile vedere qualcuno protendere la mano per offrire la propria disponibilità per una seppur nobile causa. Eppure talvolta succede.
E' quello che è successo proprio tre anni fa, quando un gruppo di giovani della Parrocchia del Carmelo di Mussomeli decise di concepire un progetto di solidarietà e di carità verso i più poveri e gli emarginati, utilizzando come occasione specifica la "Festa dei bambini". Decisero allora di operare in collaborazione con l’Associazione Casa Famiglia Rosetta, già presente in Brasile con alcune strutture e orientarono il loro progetto alla costruzione di un Centro di accoglienza e di riabilitazione per bambini disagiati, da realizzare in tre anni.
Lo spirito di solidarietà che ha animato quel gruppo, costituitesi poi in comitato presieduto dal Parroco Don Diego Di Vincenzo, ha coinvolto l'intera comunità di Mussomeli e presto si è estesa ai paesi circostanti.
Dopo tre anni di costante impegno, il progetto è giunto alla sua realizzazione. Prima di celebrare il momento conclusivo si è preferito aprire una finestra sulla solidarietà promovendo un convegno, svoltasi il 6 marzo scorso, al Palacultura San Domenico. In tale occasione nella sala Randazzo incorniciata dalla folta schiera del coro della "Festa dei bambini", il prof. Calogero Caltagirone, docente alla LUMSA di Caltanissetta, ha affrontato il tema "Storia e attualità del servizio caritativo a Mussomeli". Nel corso della prolusione, il relatore ha delineato un quadro descrittivo delle istituzioni caritative operanti sul territorio nella storia remota tracciando un ponte con le istituzioni che hanno segnato la stona più recente. Ha rilevato che, nel lungo percorso storico, l'assistenza e la beneficenza, prima di divenire compito dello Stato, erano perseguite per merito di iniziative private e di istituzioni religiose.
Con la testimonianza di due ospiti del Brasile, la dott.ssa Eracema Tada, psicologa e docente universitaria, e Socorro Maia, operatrice sociale, sono stati illustrati i risultati conseguiti con la realizzazione del progetto. Si è preso atto che la nuova casa diventa punto di riferimento per cinquanta giovani vite che vi trovano assistenza e trattamenti riabilitativi.
Le serate conclusive del Progetto Infanzia si sono svolte il 13 e 14 marzo presso la palestra comunale che in quell'occasione era gremita di gente.
Sul palco, oltre alla proiezione delle immagini della nuova struttura, dominava una scenografia appositamente creata dall'artista Maurizio Giammusso che ha voluto riprodurre su scala il Centro appena ultimato.
Il Sindaco di Mussomeli Gero Valenza e una delle due ospiti pervenute da Porto Velho, alla presenza del Presidente dell'Associazione Don Vincenzo Sorce, hanno simulato l'inaugurazione della casa, rendendo solenne il momento con il taglio del nastro. Sempre sul palco la Big Band, diretta dal maestro Peppe Noto, ha accompagnato un coro di 70 bambini diretti da Anna Mingoia, e l'esecuzione canora di 15 "piccoli" solisti. Notevole anche il lavoro eseguito dalla regia curata da Anna Di Salvo che ha guidato l'avvicendarsi dei giovanissimi artisti e degli ospiti intervenuti.
La presentazione è stata affidata a Liliana Genco Russo e Pierenzo Costanze che con professionalità e un pizzico di fantasia hanno condotto le due serate scandendo il susseguirsi dei 250 artisti "in erba".
La prima serata si è aperta con la declamazione dei versi di una toccante poesia a cui è seguita l'esibizione del coro, ma non sono mancati momenti dedicati anche alla danza. Attraverso l'esecuzione di performances diverse, alcuni giovani hanno ricreato un'atmosfera sudamericana, volendo in tal modo sentirsi vicini ai bambini lontani che qualcuno aveva sognato.
Nella presentazione, Liliana Genco Russo facendo memoria dei tanti anni della "Festa dei bambini" giunta già alla sua XVIII edizione, ha sottolineato che nello scorrere di tutto questo tempo, "soltanto due cose sono rimaste immutate: Padre Di Vincenzo e i bambini". Il Sindaco di Mussomeli, nel dare il benvenuto agli ospiti e constatando il massiccio afflusso di pubblico, nel suo discorso introduttivo ha rilevato che la generosità mostrata nella realizzazione del progetto è degna della cittadinanza di Mussomeli che ha così confermato di essere particolarmente sensibile agli eventi di solidarietà.
Chiamato a dare la sua testimonianza. Don Vincenzo Sorce ha confermato che l'opera realizzata grazie a questo progetto è sicuramente di grande beneficio per molti bambini svantaggiati di Porto Velho che, in tal modo, si sono assicurati accoglienza e riabilitazione. Ha proseguito osservando che la sofferenza non ha confini. Ha parlato di grossi problemi umani in angoli più o meno noti del continente africano, luoghi in cui moltissimi bambini malati di AIDS sognano di fare una "morte dignitosa".
Erano presenti anche rappresentanze paesi vicini che hanno condiviso il progetto, tra cui Villalba , Vallelunga, Campofranco, Sutera Montedoro e San Cataldo che hanno testimoniato la loro presenza con esibizione dei rispettivi cori. Tra il pubblico, ad applaudire i bambini sul palco, c'erano anche rappresentanze delle autorità civili e religiose.
La XVIII "Festa dei bambini" si è chiusa con il sorteggio finale che ha visto un'anziana signora di Licata aggiudicarsi la Fiat 600 offerta dalla concessionaria Canalella e dalle aziende Noia.
La consegna simbolica delle chiavi della struttura e la collocazione di un'insegna-ricordo nella costruzione realizzata farà sicuramente dire a molti coloro:"Anch'io ho fatto la mia parte".
Cettina Genuardi
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