Biodiversità e paesaggio vegetale della Riserva Monte Conca


Contributo alla conoscenza della biodiversità e del paesaggio vegetale della Riserva Monte Conca - 1 -
Premessa
Istituire un’area protetta naturale significa proteggere attivamente uno spazio bio-fisico a cui sono riconosciuti valori eccezionali di naturalità, spesso accompagnati da specifiche caratteristiche storico-culturali, ovvero stabilire delle regole di fruizione sociale per quello spazio. Leggendo il terzo comma dell'art. 1 della"Legge quadro sulle aree protette", un territorio, per la presenza di tali valori è sottoposto "allo speciale regime di tutela e di gestione" citato, in quanto strumento di conoscenza e di valorizzazione delle peculiarità sia naturalistiche che storico-antropologiche all'area protetta.
Premesso ciò, da un altro punto di vista, l'istituzione di una area protetta può essere letta quale reazione della società, che attraverso le proprie istituzioni risponde, con una politica pro-conservazione, alla preoccupazione per le sorti dell'ambiente e della biodiversità di recente assurta tra le principali, reagendo al più forte degli stimoli di autoconservazione, la paura.
In tale contesto, la Riserva Naturale Integrale “Monte Conca” si inserisce nel Piano regionale delle Riserve e dei Parchi naturali della Sicilia al fine di tutelare un sistema di trafori idrogeologici e di fenomeni carsici superficiali di notevole rilevanza scientifica e naturalistica. Istituita nel 1995 dalla Regione Siciliana ed affidata in gestione al Club Alpino Italiano-Sicilia, si estende per 245 ettari nel centro della Sicilia, in provincia di Caltanissetta ricadendo per intero nel territorio comunale di Campofranco.
L’area protetta presenta molteplici motivi di interesse che vanno dalla geologia alla geomorfologia, dalla idrogeologia alla speleologia, da quelli vegetazionali e faunistici a quelli antropici, archeologici e paesaggistici. L’istituzione della Riserva Naturale Integrale “Monte Conca” ha permesso la rinaturalizzazione di una zona in cui diverse specie animali e vegetali (anche endemiche) rischiavano l’estinzione.
La peculiarità di questi luoghi è dovuta alle principali litologie che affiorano all’interno dell’area protetta (gessi, calcari e argille); sono rocce, appartenenti in larga maggioranza alla Serie Gessoso-Solfifera che interessa una parte della Sicilia centro-meridionale, depositatesi, secondo le tesi più accreditate, per evaporazione dei mari tra 5 e 7 milioni di anni fa. L’azione di solubilizzazione dell’acqua meteorica, nei confronti del gesso, ha creato grotte nel sottosuolo e ha dato luogo, in superficie, alla formazione di doline, valli cieche, scanalature e campi solcati. Tali morfologie, superficiali e sotterranee, hanno creato un paesaggio carsico di elevato interesse scientifico e naturalistico.
All’interno dell’area protetta sono presenti numerose grotte, alcune scavate da impetuosi corsi d’acqua, altre evolutesi a seguito della fratturazione della roccia gessosa (Cavità tettonica).
Dall’analisi e dal rilevamento in campo di queste emergenze naturali, è scaturito il desiderio di mettere in evidenza le caratteristiche più importanti dell’area protetta ponendo particolare attenzione alla biodiversità ed agli aspetti vegetazionali, tipici del posto, per dare un “contributo alla conoscenza” di questo luogo ed alla divulgazione delle sue straordinarie ed affascinanti bellezze.
Lo studio dell’Area protetta è stato effettuato cercando di mettere in evidenza i seguenti aspetti fondamentali:
- il primo prende in considerazione lo studio delle caratteristiche abiotiche (geografia, morfologia, geologia, pedologia, clima)
- il secondo tende verso l’acquisizione della conoscenze, su base bibliografica e indagini in campo, riguardanti la biodiversità vegetale e l’analisi tipologica della vegetazione
- il terzo riguarda le considerazioni e lo studio delle problematiche dell’area, cercando di mettere in rilievo le emergenze naturalistiche e divulgarle per consentire una migliore conoscenza del territorio.

Michelangelo Mazzara
(Continua, 1)


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