Libri da leggere
Paolo Ivan Tona
La Vita come Mito e Rappresentazione
Milena, 1999


E» schtpeaàawriaaa ^l'eeo del titoi® del libro del dotto? Paolo Ivan Tona di Milena , La Vii-' Geme M" •-• - R-pws-ri- z .-o.Uscito nel 1999>©^i ne'1 scrivo anzi ne riscrivo assecondando la gentile richiesta dell'Autore,in verità la seconda .poiché la prima mi venne fatta dopo,aver ricevute in dea® la copia del libre;ma sarebbe più correte dire,le copie,essendo u» scit® anche con pseudEra il febbraio dell'anno già citato ,una rara mattina con la neve ed incontrandoci ,mi chiese cosa ne pensassi del suo T^57() e se potessi scrivergli una de-'ica.A lettura ultimai a,prò due si un corsivo di €C pagine che consegnato all'Autore in toma di manoscritto 10 distribuii in 12 copie.Alla maniera epicurea,venne fuori una lei -^a intitolata A P OTp.Qui si riassumono i concetti sparsi lu^g® i 60 canti dei tré poemi ; Alessandrina; Romana e mui®3?icese(cito letpralaente)t« Hte procuro,di seguito,una sintesi che costituisce la alia prima pubblica^ zione fil@sofioa.La lettera è composta da un Inizi»;RitTBell»(» 0»fb): late^vair e ©•ntinuul»?Bi?resa$Inn» e Conclusi •ne. Se ne propone una sintesi fluida.
-Cos'è il mit® se non il parlare-per-immagini,la narrazione plausibile, 11 racconto probabile,o Pedro? Demitizzazione elenctica.E,la vita? La rappresentazione del mito? Bei probabile,del plausibile? La confutazione demitizzante.L'eracliteo pani- r-i subordinato ali* n pa^f. "l'altro lo stesso",! contro;ri,gli opposti,bios e thanatos.Però il tutt©,l*intero, Dio,run® non sono medesimi.Ma cos'è che fa sintesi?chi fa sintesi? B.,ciò che resta è la sintesi?0iò che resta è la sintesi! Ti prego d'^er alla mente la teoria dell'arco.L'aro® in tensione è vita ed all'istante
in cui la freccia scocca è morte dell'arco in manto non più in tensione ed è in riposo? Si parla di due armoni e sfeconda e infeconda,è la evinci» dentia oppositoro M.La freeoia che scocca è atto attuante come atto li vita; la freccia scoccata è atf attuato co»e atto di morte,perché attuato si esaurisce eo ipso.Questa è l'innocenza ni e lana.Orbene "Mutando riposa": l'etemo.Ma,se così è,vita e morte, insieme,al contempo s'identificano? Che il dilearaa euripideo.Tu stesso fornisci il "sofisma compiuto" mentre lo cerchi:"Noi non sappiamo pensare il princi pio".Questo è l'universale a cui sono da ricondurre e addurre i pari i co lari:I*uno dis-unendo unisce (1+1=1).Dio sta al di sopra di quest'uno.Egli è Padre e Madre (Elohim!) "Libera nos Domine ad afflictione dalla scienza che diventa opinione(...)" e che l'opinione non è scienza è risaputo,appunto,questa è la preghiera della ragione.
(...)Ecco infine,le tré teorie imperiali:Alessandria,Roma,New York,ovvero queèt'ultima l'oggi e nei ricordi,in questa,la prima traccia,la seconda, la terza...La priaa.il Padre soggetto ed oggetto del Figlio,col Verbo. La seconda o della congiunzione d'un verbo cerchio .cieco,fatale ®ecca= nismo teso all'occaso e scombinato dal Piglio ,il "verso cesellato"
Nella terza ,il Mondo,che heideggerianamente si può definere lo slargo che com-prende le altre.Etoma la preghiera della ragione,de 11'uomo che s'autopone fallacemente :la ragione da sola non vale:povero Popper!
Allora oltre nell'imita, oltre il mito del "ritomo normale", oltre: l'intuizione,l'anelito,il desiderio,l'evidenza,che tale è l'antico significato dell'intuire:vedere nella catarsi dalle inutilità ctonie, vaniloqui di cui è saturo l'intelletto.Ora,il mito è de-mitizzazione elenctica;dunque vita.Possiamo fare solo sintesi,ma,il Principio in quanto tale non-possiarao-pensarlo,e la sinresi è coglibile tramite la confutazione de-mitizzante,riconducendo il dis-unire all'uno che unisce. Il concetto d'unità,il semplice è nel verbo del logos,il leghein,il raccogliente-che-posa-dirmanzi e che implica l'udire,in una parola direi.io.pre-porre.è il pre,ciò-che-posa-dinnanzi .l'essere dell'essente. Ma,questo s'è autoposto o è posto? O il pensare stesso è Principio che in quanto principio non si fa pensare? -

Vincenzo G. Ingrascì


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