Intervista a mons. Salvatore Paruzzo, Vescovo di Ourinhos di San Paolo del Brasile


L’intervista a mons. Paruzzo si è svolta durante la sua breve permanenza a Montedoro, dopo avere partecipato in Svizzera, nella prima decade di agosto, all’incontro annuale con gli altri 50 vescovi aderenti al Movimento dei focolarini di Chiara Lubick
Eccellenza, quali sono le principali opere di carattere sociale della sua diocesi in Brasile? Varie Congregazioni e Associazioni religiose promuovono e realizzano delle strutture di servizio sociale per andare incontro alle esigenze delle varie realtà: n. 11 ricoveri per anziani; n. 3 istituti per orfani; n. 1 ospedale; n. 1 Centro di recupero per tossicodipendenti; n. 1 Centro sociale per “menores de rua”; n. 1 Cooperativa per la costruzione delle case popolari dove i soci offrono gratuitamente il lavoro per la realizzazione delle case (300 già realizzate +180 in via di ultimazione).
Dove si estrinseca l’impegno dei laici ? In tutte le parrocchie vi è una numerosa partecipazione dei laici alle varie attività ecclesiali; molti sono impegnati come volontari nelle pastorali sociali: per i bambini; per i minori a rischio, per i carcerati; per la salute e la sobrietà. Da pochi mesi, in tutte le parrocchie, è stata costituita la Caritas, al fine di rispondere alle situazioni di disagio e alle emergenze sociali. Quanti sono i sacerdoti, le parrocchie e i seminari? Nella diocesi attualmente abbiamo 40 sacerdoti, 30 parrocchie e 5 seminari per una popolazione superiore ai 300 mila abitanti. Il sacerdote è l’animatore e il coordinatore dell’ azione evangelizzatrice, costruttore di ponti (pontifex) con Dio, con il Vescovo, con gli altri sacerdoti, con i laici, a servizio dell’ umanità. Per avere un confronto teniamo presente che la diocesi di Caltanissetta con meno abitanti ha 120 sacerdoti.
Come è lo stato delle vocazioni? Grazie a Dio abbiamo molte vocazioni: siamo impegnati nella preghiera, nell’ adorazione e nella Pastorale vocazionale che è coordinata, nelle 4 foranie della diocesi, da suore competenti. Attualmente abbiamo 16 giovani nel Seminario diocesano, 16 giovani nei Giuseppini, 30 negli Agostiniani, 20 nei teatini e 8 nel noviziato teatino. Abbiamo, inoltre, 12 candidati al diaconato permanente. Vari giovani fanno parte della Comunità Shalom, della Comunità Missionaria di Villa reggia, della Toca de Assis, del Focolare e delle varie congregazioni femminili.
Quali sono le iniziative, le attività e le opere portate avanti in questi 5 anni di vita della nuova diocesi? La prima preoccupazione è stata quella di costruire la comunità tra le parrocchie che appartenevano a tre diocesi diverse, tra i sacerdoti diocesani e religiosi di 5 ordini diversi, tra le suore delle 9 congregazioni, tra i laici che operano nelle Pastorali, nei movimenti, nelle nuove comunità, nelle associazioni, attraverso le assemblee e la formulazione del Piano Pastorale che ha coinvolto tutti in uno stato di missione permanente. Abbiamo realizzato la costruzione del Seminario diocesano San Giuseppe, inaugurato nel 2003, e attivato la Pastorale Vocazionale. In tutte le parrocchie ho già realizzato 2 Visite Pastorali per stimolare ed incrementare le iniziative pastorali proposte nelle assemblee. Sono stati istituiti i Corsi di teologia per i laici nelle 4 foranie e la scuola diaconale diocesana. Seguendo le indicazioni della Santa Sede celebriamo ogni anno: Unifest – festa dell’ unità tra pastorali e movimenti; Family fest – Congresso delle famiglie animato da 11 movimenti; DMJ e DNJ – Giornata mondiale e nazionale della Gioventù; Pellegrinaggio annuale diocesano al santuario nazionale della Madonna Aparecida celeste patrona del Brasile.
Nell’Anno Giubilare abbiamo realizzato le missioni popolari animate da 1500 laici.
Quali rapporti si potrebbero instaurare tra la diocesi di Ourinhos e quella di Caltanissetta? Certamente sarebbe un arricchimento reciproco l’incontro e lo scambio di esperienze: I seminaristi e i diaconi di Caltanissetta potrebbero fare un’esperienza pastorale con quelli di Ourinhos, i volontari potrebbero venire in Brasile ed offrire un periodo di servizio negli educandati, nel centro di recupero di tossicodipendenti o nel Centro sociale di Frei Chico. I sacerdoti nisseni potrebbero offrire qualche anno di servizio pastorale nella diocesi brasiliana. Le religiose, in piccole comunità, potrebbero assumere la direzione e l’ animazione di parrocchie della diocesi brasiliana che non hanno sacerdoti. A livello individuale o a gruppi, chiunque potrebbe realizzare le adozioni a distanza dei bambini dei 3 educandati della diocesi di Ourinhos. Le parrocchie nissene e i gruppi ecclesiali potrebbero adottare uno o più seminaristi del Seminario diocesano o fondare delle borse di studio. Potrebbero essere organizzate delle visite in gruppi per conoscere la realtà brasiliana.
Lo spirito missionario delle chiese locali, oggi, ha una grande opportunità di apertura e di collaborazione nei confronti delle realtà in via di sviluppo da un punto di vista sociale, economico ed ecclesiale:”La messe è tanta e gli operai sono pochi” Pertanto, preghiamo il Signore che mandi altri operatori.


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