Montedoro, il Cinquantenario dell'Immacolata
L’ otto dicembre è stato ricordato il 150° anniversario della proclamazione del dogma dell’ Immacolata Concezione di Maria da parte del Papa Pio IX. A Montedoro nel 1954 il centenario dell’evento ha suscitato nei fedeli l’idea di tramandare ai posteri la verità della fede con la realizzazione di un monumento a Maria Immacolata Regina, nella piazza principale del paese, che venne inaugurato il 22 gennaio 1956 con la partecipazione del vescovo di Caltanissetta Mons. Giovanni Jacono e dell’ Arcivescovo di Rossano Calabro,montedorese, Mons. Giovanni Rizzo, dell’ On. Calogero Volpe e del sindaco prof. Calogero Milazzo.
E’ stato il primo monumento, realizzato nel paese, dopo la seconda guerra mondiale. Certamente, è il più grande segno esterno della devozione dei montedoresi verso la Beddra Matri, che, già, alla fondazione del paese, Le avevano dedicato la chiesa maggiore (1645) con il titolo di Madonna del Rosario. Nel 1954 nella parrocchia vi erano tre sacerdoti che svolgevano le attività pastorali: l’ arciprete Mons. Vito Alfano (parroco dal 1915 al 1964) e i due viceparroci, padre Calogero Piccillo ( 1909- 1967) e padre Andrea Duminuco (1915-2001), i quali erano, rispettivamente, assistente dell’ Azione Cattolica maschile e dell’ Azione Cattolica femminile. Quando si faceva il tesseramento dei giovani alle associazioni, in chiesa, si proclamava la consacrazione degli stessi alla Madonna.
La Festa dell’ Immacolata, dell’ otto dicembre, era la festa della gioventù caratterizzata, la notte della vigilia, dalla notturna per le vie del paese dei giovani dell’ Azione Cattolica maschile durante la quale cantavano inni alla Madonna ad una o più voci e la Messa solenne della festività con il coro maschile che eseguiva la messa cantata a quattro voci. La processione serale era tutto un canto dei fedeli alla Vergine Maria: Nome dolcissimo, La squilla di sera, Dell’ aurora Tu sorgi più bella, Oh! Profumo, Andrò a vederLa un dì, Oh! Piissima, Col tramonto dei celeri giorni, Ti voglio amar Maria, ecc. ma soprattutto, Oh! Concetta Immacolata, il canto popolare più amato dai montedoresi.
In quella atmosfera devozionale scaturì l’idea di realizzare un monumento alla Madonna in piazza.
I giovani dell’azione cattolica, guidati da padre Piccillo, hanno raccolto le offerte, porta a porta, delle famiglie del paese.
Il monumento, su progetto del geom. Raimondo Maida, è stato realizzato in pietra di Comiso con un basamento sopra il quale insiste a forma di parallelepipedo, in forma scalare più piccola, un altro parallelepipedo che costituisce la base dalla quale si sviluppa a mò di obelisco l’altezza di 500 cm. che termina con una statua della Madonna alta 180 cm.Alla base della colonna c’è questa epigrafe: A Maria Immacolata Regina, Anno mariano 1954, per cooperazione dei fedeli ed in particolare dell’On. Calogero Volpe, del Cav. Salvatore Messana e della signora Volpe Licata Dorotea.
Dopo 50 anni il monumento alla Madonna, non solo fa parte del contesto urbanistico del paese, ma, in modo particolare, della memoria collettiva dei montedoresi, specialmente di quelli che per vari motivi sono emigrati, talchè, possiamo affermare che fa parte del patrimonio storico - culturale di Montedoro.
Alla Vergine Maria, nel paese, sono state dedicate: l’ edicola dell’ Addolorata sovrastata da una croce di ferro in cima alla salita Crispi, l’edicola della Madonna delle Grazie all’ altezza del bivio stradale per Serradifalco e Racalmuto, l’ edicola della Madonna di Fatima lungo la stradella che conduce al Calvario, l’edicola della Madonna del Rosario, nella Via Alighieri, all’uscita per andare a Bompensiere, un piccolo monumento lungo la via delle cooperative ed altre piccole nicchie in alcuni prospetti di abitazioni. Il monumento a Maria Immacolata Regina, nella piazza principale, è certamente il più imponente, il più elegante, il più significativo della fede e della devozione dell’intero paese.
Negli ultimi decenni la Festa dell’Immacolata si è trasformata in festa tradizionale con un comitato organizzatore, la notturna per le vie del paese alla quale partecipano giovani e meno giovani, la Messa cantata, la processione della statua dell’ Immacolata per le “Vie dei santi” con l’accompagnamento della Banda musicale, che quest’anno era di Castrofilippo diretta dal maestro Antonino Licalsi e lo sparo dei fuochi d’artificio della ditta Picone di Santo Stefano di Quisquina. (La foto del monumento è a pag. 13)
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