Contributo alla conoscenza della biodiversità e del paesaggio vegetale
della Riserva Naturale Integrale Monte Conca - 6–


Vegetazione delle aree calanchive
Tale vegetazione si riscontra sulle incisioni calanchive dell’interno collinare, dove l’azione erosiva delle acque superficiali ha causato l’affioramento delle argille del miocene.Si tratta di una formazione erbacea a carattere pioniero riferibile ai Thero-Brachypodietalia, distribuita prevalentemente sul versante Sud-Est di Monte Conca e nel vallone fra Cozzo don Michele e Rocca di Tullio. Espressione importante di questa vegetazione è l’Asteretum sorrentinii, tipico di alcuni sistemi calanchivi della Sicilia centro-occidentale, caratterizzato dall’endemico Aster sorrentinii e da altre entità quali Centaurium pulchellum, Diplotaxis erucoides, Lathyrus odoratus L., etc.(VENTURELLA & al., 1984).

Seminativi e colture agricole di pieno campo
Il paesaggio agricolo è notevolmente cambiato nel corso dei secoli per motivi di tipo economico e sociale. La coltura del frumento, con l’avvento della meccanizzazione, si è sempre più ridotta, fino a scomparire del tutto. Resistono ancora i piccoli vigneti e gli oliveti coltivati in maniera estensiva ed in alcuni casi abbandonati ed utilizzati con il pascolo. Questa tipologia vegetazionale, ascrivibile alla classe Stellarietea mediae, si riscontra in quelle poche zone della Riserva dove, il suolo più profondo e la giacitura meno accidentata, consentono l’esercizio dell’attività agricola, precisamente presso le vicinanze dell’antico Ponte Romano ed in contrada Piano della Madonna. I seminativi costituiscono l'habitat ideale per numerose specie commensali, come Avena fatua, Avena barbata, Gladiolus italicus, Papaver rhoeas subsp. rhoeas, Ridolfia segetum, Ranunculus ficaria subsp. ficaria ed Hedysarum coronarium. (RAIMONDO & al., 2000).

Vigneti
Per quanto concerne le colture legnose si riscontrano piccoli vigneti a destinazione familiare nell’ambito della zona nord della Riserva, presso l’Inghiottitoio, nei quali l‘acetosella (Oxalis pes-caprae L.) determina, tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, un aspetto inconfondibile di notevole bellezza. Tra le altre specie cosiddette “infestanti” figurano Brassica rapa subsp. sylvestris e Fedia cornucopiae. Gli aspetti di vegetazione infestante afferiscono alla classe Stellarietea mediae.

Colture arboree estensive
Sono rappresentate prevalentemente da oliveti e mandorleti. La florula infestante è molto ricca e varia ed in parte simile a quella dei vigneti. Tra le specie più comuni si riscontrano, oltre a Oxalis pes-caprae, Calendula arvensis, Arisarum vulgare, Brassica rapa subsp. sylvestris e Diplotaxis erucoides (RAIMONDO & al., 2000). Nei coltivi abbandonati è frequente la presenza di Rhus coriaria, Ampelodesmos mauritanicus ed Asparagus acutifolius. Inoltre accanto ad elementi superstiti di specie legnose tradizionali sono state inserite diverse entità esotiche (Opuntia ficus–indica, Eucaiptus camaldulensis, etc…).

Popolamenti e formazioni forestali artificiali
Questa tipologia vegetazionale è presente in una sola zona all’interno della riserva, precisamente sul fianco esposto a Nord di Monte Conca, dove maggiore è la profondità del suolo. Gli impianti sono stati realizzati con lo scopo di migliorare l’aspetto paesaggistico e naturalistico della riserva; a tal fine si sono utilizzate specie autoctone capaci di resistere ai frequenti incendi, come la roverella (Quercus pubescens Willd. s.l.), il leccio (Quercus ilex L.) e il biancospino (Crataegus monogyna Jacq.). Inoltre, si è fatto uso di specie esotiche afferenti ai generi Pinus (Pinus halepensis Mill.). Gli esiti degli interventi di rimboschimento, eseguiti da pochi anni, sono tuttora da verificare. Sparsi un pò ovunque, nei pressi delle abitazioni rurali, si individuano unità di specie esotiche afferenti ai generi Pinus (Pinus halepensis Mill., P. nigra Arnold, P. pinea L.), Cupressus (C. sempervirens L.), Eucaliptus (E. camaldulensis Dehnh.).

Vegetazione dei corsi d’acqua
La vegetazione dei corsi d’acqua risulta composta da una flora molto specializzata; si tratta di specie ad ampia distribuzione ma strettamente legate all’ambiente fluviale. Nel caso in esame una particolarità è costituita dalla elevata salinità delle acque del Fiume Gallo d’Oro, dovuta ai diversi affioramenti salini a monte. I sali disciolti, soprattutto NaCl, vengono riversati durante le piene invernali lungo le sponde, dove si insedia quindi una flora caratteristica di ambienti alofitici.
La vegetazione, insediata ai bordi del fiume, risulta influenzata dalla dinamicità di tale ecosistema, a causa della variabilità della portata durante il corso dell’anno. Così è possibile individuare varie sfumature nei vari tratti dell’alveo. Nei tratti caratterizzati da greto ampio e ciottoloso, come in C.da Piano della Madonna e in corrispondenza del Ponte Romano, in condizioni di elevata xericità, si insediano formazioni arbustive di Tamaricetalia africanae (Brullo & Spampinato, 1990). In alcuni tratti, ricadenti poco fuori dalla Riserva, si riscontrano aspetti riferibili allo Spartio-Nerietum oleandri, fisionomicamente dominati da Nerium oleander, cui si associano pochi altri arbusti. Nei siti meno disturbati, con substrati sub-salsi, limo-sabbiosi, si rinvengono, invece, aggruppamenti caratterizzati dalla dominanza di Tamarix africana, accompagnata da una vegetazione caratteristica di ambienti alofitici inquadrata nella classe Salicornietea; le specie più rappresentative sono: Salicornia europaea, Arthrocnemum glaucum, Atriplex latifolia, Beta vulgaris subsp. maritima, Aster squamatus, Suaeda maritima, Polygonum lapathifolium, Salsola soda, etc…
Nei punti in cui la velocità dell’acqua diminuisce e l’alveo tende ad allargarsi si ha la presenza di cenosi palustri, disposte a “cinture”, secondo un gradiente di umidità; così, come è visibile presso la Risorgenza, la riva del Fiume Gallo d’Oro, è caratterizzata da formazioni a Cannuccia (Phragmites australis (Cav.) Trin.), Canna domestica (Arundo donax L., Arundo pliniana Turra). Nello stesso contesto, aggruppamenti erbacei con specie quali Cynanchum acutum, Centaurium erythraea subsp. grandiflorus, Delphinium halteratum, Hordeum maritimum, etc…trovano posto durante la stagione estiva a causa del prosciugamento delle sponde. Nelle zone più ampie e termofile del Fiume Gallo d’Oro, corso d’acqua di modeste dimensioni, ma di carattere permanente, in cui l’evoluzione naturale della vegetazione, a volte, è disturbata dalla vicinanza delle aree coltivate, si insedia una vegetazione di boscaglia tipica dei valloni.
Tale associazione vegetale si sviluppa in corrispondenza dei valloni nascenti dalle risorgenze di Fontana di Rose e di Mezzebbi ed è rappresentata dal Salicetum albo-pedicellatae in cui le specie legnose che si rinvengono più frequentemente (Brullo & al., 1990) sono: Salix pedicellata, Salix alba, Populus nigra, Ulmus minor x Ulmus canescens e Ficus carica var. caprificus, (Bombace & al., 1998). Tra gli arbusti e le lianose che contribuiscono a fisionomizzare questi ambienti, rendendoli in alcuni punti densi e intricati, come nei pressi della risorgenze di Monte Conca e di Fontana di Rose, figurano Lavatera arborea, Anagyris foetida, Rubus ulmifolius, Rosa sempervirens, Crataegus monogyna, Rubia peregrina, Cynanchum acutum, Convolvulus althaeoides, e Asparagus acutifolius. Tra le specie erbacee sono frequenti, Acanthus mollis, Mentha sp., Mercurialis annua, Pulicaria dysenterica, Equisetum telmateja, Polypodium australe, Lythrum junceum, ecc. In alcuni tratti si rinviene anche Arundo donax, che tende a costituire popolamenti monospecifici.

Michelangelo Mazzara
(Fine – 6)

Le precedenti puntate sono state pubblicate nei numeri di: luglio, agosto-settembre e dicembre 2004; gennaio 2005; febbraio-marzo 2005.


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