Semi di senape
Diventare mite e umile di cuore
Qualche volta si sente parlare nelle sagrestie della devozione al Sacro Cuore di Gesù e al Sacro Cuore di Maria; si tratta di un tema della teologia ben profondo e radicato nella pietà cristiana. Vi è pure un tempo della Liturgia nei giorni successivi all’Ascensione in cui si celebra la solennità del Sacro Cuore di Gesù. La Chiesa esalta pure il mistero del Corpo e Sangue di Gesù: sono sottolineati aspetti della Santa Umanità di Cristo. Sono risvolti di quel mistero che ha inizio con l’Incarnazione del Verbo divino.
Il nesso più intimamente teologico si coglie proprio nel mistero del Verbo divino che si incarna per l’uomo. È una prospettiva discendente che dà rilievo al Verbo – il Logos eterno - nell’atto di divinizzare la natura umana. In questa direzione ha inciso pure la francescana contemplazione della Santa Umanità di Gesù Cristo; nel Medioevo la devozione eucaristica e la devozione al Sacro Cuore hanno conosciuto uno sviluppo notevole; in modo concomitante vi si è intrecciato lo sviluppo del dogma sull’Eucaristia. Si spiega così che nel 1264 papa Urbano IV abbia esteso la solennità del Corpo e Sangue di Gesù a tutta la Chiesa latina; in tal modo contrastava le dottrine ereticali circa la presenza reale di Gesù nell’Eucaristia e dava pieno riconoscimento alla devozione popolare verso il sacramento dell’altare. Tanto più è stato il Concilio di Trento a sottolineare il Mistero dell’Eucaristia in cui si dà come vero corpo e sangue Cristo stesso.
Le correnti spirituali del tardo medioevo hanno incrementato le forme della pietà in cui il fedele cristiano si edifica per confidare senza remore nella misericordia divina e nella salvezza che Dio elargisce. Si spiega pure così che nella seconda metà del XV secolo nasca la devotio moderna incentrata, tramite pii esercizi, sull’umanità di Cristo: i misteri dell’Infanzia, la vita nascosta, la Morte e la Passione.
Tali aspetti della pietà cristiana hanno uno sfondo biblico, si radicano anzi nella Rivelazione; la compassione che Gesù prova per le folle che bràmano il suo insegnamento e sopportano la fame e altre angustie (Lc. 9,11 ss.); Cristo che invita a farsi «mite e umile di cuore», nonché il tema del riscatto a favore degli uomini che «guarderanno a Colui che è stato trafitto». I testi evangelici offrono in modo narrativo il mistero di Cristo che diviene oblazione eterna. Egli che è sacerdote, fedele e compassionevole, si è reso in tutto simile agli uomini e per questo motivo anche noi riceviamo l’esortazione ad assumere gli stessi sentimenti di Cristo; anzi, afferma san Paolo «l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato». (Rm 5,5)
Si può declinare, in un certo senso, a favore dell’uomo, l’affermazione della teologia sacramentale: sacramenta sunt propter homines: che significa: i sacramenti esistono a motivo degli uomini. Vale a dire che i sacramenti sono via di salvezza offerta agli uomini a misura delle loro capacità naturali; l’argomento si comprende meglio, se consideriamo che il Verbo incarnato è già il Primo Sacramento: è Cristo che, a motivo degli uomini, si è incarnato per divinizzarli. In Lui tutta la condizione umana, eccetto il peccato, è in grado di essere glorificata. Credo si possa interpretare in tal senso la promessa di Cristo: «quando verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera» (Gv 16,13). Lo Spirito di verità e gloria concede agli uomini di comprendere le profondità del mistero di Dio.
San Tommaso d’Aquino ha chiamato potentia oboedientialis la capacità insita nell’uomo di tendere a Dio per conoscere il suo mistero, di essere plasmato da Dio con l’azione dello Spirito di grazia, e di vivere a partire da Dio il mistero completo della natura umana santificata. Noi viviamo infatti nel tempo dello Spirito Santo che attira la Chiesa verso la glorificazione definitiva di tutte le cose.
I sacramenti e la Parola di Dio sono gli strumenti essenziali per attingere alla salvezza; la Chiesa li custodisce e se ne alimenta in favore della salvezza di tutti gli uomini. La pia pratica dei primi nove venerdì del mese e dei cinque primi sabati mariani si inserisce in questo ordine di idee; che la pietà religiosa è saldata ai Sacramenti, come la Chiesa è saldata a Cristo Gesù.
Don Salvatore Falzone
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