Milocca-Milena nella Pittura di Antonio Di Marco
Quest'anno nell'ambito della tradizionale maggiore festa di Milena, S. Antonio Abate, si è tenuta la personale di Antonio Di Marco all'esordio nel mondo delle mostre, quindi dell'arte. Autodidatta ha proposto ben 16 olii su tela riproducenti con idea fiamminga, con cura cioè, dei particolari, altrettanti scorci del paese. Si registra il successo personale dell'artista, nonostante l'orario di apertura sbagliato, aggiungerei per inesperienza degli organizzatori della Pro Loco. Ma, tutto il merito va al pittore che ha saputo rendere negli angoli paesistici la luce del sud, il colorificio della definizione di Marinetti, spostata però alla terra, essendo la prima riferita al cielo. E sono proprio i colori nella loro vivezza a far rivivere le robbe o particolari d'esse che sono la metà dei quadri esposti rendendo inadeguato il titolo dell’esposizione: Riflettori puntati su Milena paese delle Robbe. Perché l'altra metà delle opere che si elencano, a prescindere dalla raffigurazione delle tholoi, riguarda i luoghi della fede, la pietà popolare: la chiesa madre, S. Martino, edicola di S. Calogero, la Cruci, la chiesetta di S. Giuseppe, la Madonna del Soccorso.
La chiesa madre è presa in un momento particolare, viene dipinta la piazza Garibaldi con gli addobbi per il decennale del gemellaggio con Aix Les Bains del 2003, registrando, così Di Marco un evento politico-culturale che è storico di per sé. San Martino viene riprodotto dalla cartolina celebrativa dell'80°anniversario dell'autonomia comunale, di chi scrive, con la poesia di Milena che per correttezza di chi legge debbo dire essere stata snobbata dall'Amministrazione comunale che è l'attuale guidata dal sindaco Giovanni Randazzo e dalla stessa Pro Loco, alla quale il dipinto è donato dall'autore (ironia della sorte?).
Questa è la cultura sociale in atto. Per questo ringrazio Di Marco e sempre per correttezza doverosa nei riguardi dei lettori, debbo aggiungere, scusandomi per l'impiego in prima persona che la cartolina fu pubblicata sul Notiziario della Provincia Regionale di Caltanissetta e ne fu data notizia su La Sicilia, a firma del giornalista e scrittore Walter Guttadauria, Jn questo agosto la poesia è stata divulgata sull'opuscolo I Luoghi del Cuore del bimestrale NOIALTRI di Messina.
Tornando all'argomento d'origine, occorre dire basandosi il Di Marco su fotografie ed essendo alcune di vent'anni fa o più, i dipinti danno un'immagine ideale del paese più che reale, insomma come dovrebbe essere senza lo scempio perpetrato dagli amministratori succedutisi, semplicemente per un'idea di ricostruzione senza alcun senso anziché di conservazione. Bisogna ringraziare Di Marco quando mostra i luoghi della pietà popolare con gli annessi ed immancabili restauri, come nel caso dell'edicola di S. Calogero, dove ancor oggi in contemporanea con i festeggiamenti solenni di Campofranco, pezzo della nostra storia, in molti al pomeriggio o alla sera vi si recano in pellegrinaggio anche scalzi. Bravo Antonio anche nel mostrare i gesti della fede popolare come il segno della croce d'un ragazzo dinnanzi la chiesa di S. Giuseppe, in campagna cosiddetto. V'è nella mostra la conservazione della memoria nell’ideale e l'attenzione al reale.
L'esposizione resa nei festeggiamenti della stipula del patto d’amicizia con Asti è stata visitata dal sindaco della città piemontese Vittorio Veglino, dove Antonio Di Marco risiede da anni.
Un'altra storia d'emigrato: quale più bel patto d'amicizia di questo!
Vincenzo C. Ingrascì
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