Convegno a Sutera
La frana del Monte San Paolino di 100 anni fa


A 100 anni di distanza, nell’Auditorium Comunale di Piazza S. Agata è stata ricordata la frana che provocò il crollo di una parte della montagna, la conseguente chiusura delle miniere di zolfo ai piedi del monte e il trasferimento di una parte del paese in altra zona, la Contrada Sotto S. Agata, a tal fine espropriata ed assegnata ai proprietari di case ricadenti in zona di pericolo.
Il convegno organizzato dal sindaco Difrancesco non è stato solo una commemorazione storica, ma anche il momento per fare il punto sulla stabilità dell’abitato e la questione della sicurezza nel presente e nell’immediato futuro.
Al dibattito hanno partecipato il dott. Salvatore Maria Saia (responsabile dell’Ufficio provinciale della protezione civile ed autore delle splendide fotografie, scattate da un elicottero, del territorio compreso tra il fiume Platani ed il ponte romano, crollato e purtroppo ancora in abbandono, fino alla vetta del monte San Paolino), il prof. Vincenzo Liguori (docente di geologia applicata presso la facoltà di ingegneria di Palermo e coautore, insieme al ministro Lunardi, di un lavoro geologico che riguarda il monte San Paolino), l’ing. Calogero Foti (dirigente nella Sicilia occidentale del dipartimento regionale della Protezione Civile), il vicepresidente della provincia Puccio Dolce ed il prefetto della provincia Vincenzo Santoro. Dopo una introduzione da parte del Sindaco al fatto storico ed i riflessi sullo sviluppo urbanistico del paese, ha preso la parola il prefetto Vincenzo Santoro cha ha voluto rimarcare l’attenzione della prefettura nei confronti del territorio e l’organizzazione della protezione civile. Al suo intervento è seguito quello del dott. Puccio Dolce che non solo ha ribadito l’opportunità di un monitoraggio del monte, ma anche evidenziato il doppio livello di attenzione rivolto da un lato all’incombenza di un pericolo reale e dall’altro alla forte valenza paesaggistica di tutto il territorio che si raccoglie attorno al monte..
L’ing. Calogero Foti ha voluto orientare il suo “ragionamento” sulla opportunità che la previsione e la prevenzione di qualsiasi possibile disastro debba coinvolgere la popolazione e che il Comune debba attrezzarsi per fronteggiare qualsiasi evento calamitoso. Infine il dott. Saia, che ha organizzato insieme al Sindaco il convegno e commentato da un punto di vista geologico le foto aeree proiettate sullo schermo, ha insistito sulla necessità di un grosso intervento di consolidamento e di costante monitoraggio sulla scorta delle preoccupazioni espresse dal Sindaco (testualmente: “non vorrei che stessimo facendo la cronaca di una morte annunciata”) che si è anche rammaricato dell’assenza degli interlocutori regionali invitati, gli assessori Cimino e Pagano, ma assenti per sopravvenuti impegni di governo.
Importante infine il contributo del prof. Vincenzo Liguori che riprendendo le considerazioni del suo lavoro geologico effettuato insieme all’attuale ministro alle infrastrutture Lunardi per conto dell’Assessorato Regionale ai Lavori Pubblici ha riaffermato la peculiarità del monte gessoso e la difficoltà ad intervenire in modo appropriato con i mezzi attualmente messi a disposizione dalla scienza geologica. Ed ha auspicato una attenzione costante ed interventi continui.

Mario Tona


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