Il Vescovo ai Suteresi:
“Essere ancor più uniti e solidali nel promuovere il bene dei cittadini e della città”


Figlioli carissimi,
scrivo a voi congiuntamente questa mia lettera a seguito della Visita Pastorale che ho vissuto insieme ai due carissimi Sacerdoti e a tutti voi nei giorni 21-26 marzo u s. Ho voluto condurre questa esperienza in modo congiunto con le due Comunità, sia per il numero di abitanti delle due parrocchie sia per vivere insieme un momento di profonda comunione, in quel presepe vivente che e la piccola e splendida cittadina di Sutera. Ringrazio tutti e ciascuno di voi, dal più piccolo al più grande, per il calore e l'affetto che con semplicità e sincerità mi avete manifestato e dimostrato m ogni occasione e in ogni momento delle diverse giornate della Visita Pastorale. Ho avuto modo di conoscere il vostro buon cuore, la vostra fede schietta e semplice, la vostra cordialità Vi sono grato per la devozione e la premura nei confronti di questo vostro fratello, amico e padre Vescovo e vi ringrazio per avermi accolto come uno di famiglia, come uno di voi che tutto ha donato per voi. Quanta grazia ha seminato il Signore nei nostri cuori in quei giorni!
Quanta amicizia è nata fra noi e fra di voi tutti nel corso della Visita Pastorale! Quanta bellezza ho colto nelle vostre anime che, con timidezza e riservatezza, andavano schiudendosi al sorriso di Dio consegnandosi con amorevole fiducia al cuore del Vescovo! Grazie miei amatissimi Sacerdoti, P. Giuseppe Carruba e P. Biagio Biancheri, per il dono della vostra filiale fraternità, per la vostra esemplare fede e il vostro edificante zelo pastorale, senza risparmio di energia alcuna, nei confronti di questo nostro buon popolo suterese. Grazie per aver condiviso il pranzo ogni giorno insieme, in un clima di vera famiglia. Ringrazio di cuore P. Giuseppe per l'amore verso quel piccolo e caro gregge affidato alle sue cure pastorali e, altresì, per la giovinezza del suo cuore che leggero vola nonostante la pesantezza del suo passo cinese". Esprimo profonda gratitudine a P. Biagio per la delicatezza e la squisitezza con le quali mi ha ospitato in canonica, dove sono stato servito con discrezione e dedizione da mamma Carmela e dalla cara zia Mondina, e per l'instancabile e diuturna sua carità pastorale verso tutti, in particolare verso i giovani e i ragazzi.
Miei carissimi Sacerdoti, Dio vi ricompensi come Lui solo sa fare!
Vivace e simpatico è stato l'incontro in chiesa Madre con gli uomini e le donne delle tre Confraternite: SS. Sacramento di Sant'Isidoro, SS. Sacramento dello Spirito Santo e Santa Maria degli Agonizzanti. Sottolineo ancora, come già vi ho detto, la necessità di superare antiche e anacronistiche rivalità per porvi tutti insieme, pur nel rispetto delle specifiche vostre tradizioni, al servizio dell'intera comunità ecclesiale e cittadina, riscoprendo sempre più la vostra originaria ispirazione e aggiornando contenuti e stile della vostra presenza e del vostro apporto allo sviluppo della fede e della vita sociale di Sutera. Con gli alunni e gli insegnanti dell’Istituto Comprensivo ho trascorso due ore di spirituale letizia. Ero commosso nel vedere come sono stati tutti molto bravi a tradurre la mia Lettera Pastorale "II tuo tempo per i poveri" in scenette, canzoni e cartelloni. Ed ho gioito nel constatare l'ottima qualità della didattica e la sincera dedizione della Dirigente e degli insegnanti nei confronti degli alunni. Le mille domande di questi ultimi hanno permesso un dialogo serrato con il Vescovo e sono stato felicissimo di rispondere alle loro richieste e soddisfare le loro piccole ma profonde curiosità. Se i bambini crescono con questo vivace interesse si può ben sperare nel futuro di Sutera!
In un paese cha va caratterizzandosi sempre più per l'incremento di pensionati, ho trovato molto interessante i circoli nei quali gli anziani possono incontrarsi, conversare, leggere e giocare insieme. Al di là dei titoli, più o meno altisonanti, mi sembra che il Circolo di cultura "Dante Alighieri" e il Circolo anziani "Pillitteri" testimonino l'interesse per gli anziani, che rappresentano una vera risorsa per il paese. Occorre, però, non emarginarli nei loro Circoli, bensì seguirli, accompagnarli e impegnarli perché possano sentirsi amati e protagonisti attivi della vita cittadina. E come si va incrementando il numero degli anziani, così cresce rapidamente quello degli ammalati, che ho voluto visitare uno ad uno nelle loro case, accompagnato dai bravissimi Ministri straordinari della comunione, ai quali va il mio plauso per l'impegno e il fervore con cui seguono amorevolmente questi tanti nostri fratelli e sorelle bisognosi, facendo sentire loro la vicinanza e la bontà del Signore. Gli anziani e gli ammalati sono per noi una scuola di vita. E se da una parte, attraverso i Volontari della carità, la comunità ecclesiale si fa loro vicina, dall'altra parte essi ci insegnano ad apprezzare meglio il valore della vita, come abbiamo avuto modo di approfondire anche con il nostro orante pellegrinaggio al cimitero.
Una bella festa di famiglia si è rivelato l'incontro con i Gruppi ecclesiali della Madrice e quello con le Associazioni laicali di S. Agata. Il primo ha raccolto, difatti, tutti i fedeli impegnati nella parrocchia, mentre il secondo tutti i responsabili delle tante aggregazioni laicali. Certo, la presenza di molteplici gruppi potrebbe dare adito ad una sorta di frammentazione e dispersione, tuttavia ho constatato in entrambe le parrocchie un grande spirito di famiglia, un diffuso senso di corresponsabilità e un forte impegno a voler camminare insieme. Di tutto questo va dato merito ai due bravi Sacerdoti, i quali devono sempre adoperarsi per mantenere la comunione e l'unità non solo della comunità parrocchiale affidata alla loro carità pastorale, ma anche fra le due stesse parrocchie e fra i quartieri, accrescendo sempre più l'intesa e la collaborazione fra loro per una più efficace e incisiva pastorale missionaria. E qui si fa preziosa l'opera dei catechisti e l'impulso di progettazione e coordinamento del Consiglio pastorale che, per ovvi motivi, di fatto è presente e saggiamente operativo solo nella parrocchia S. Agata, nella quale si offre all'azione pastorale del parroco come prezioso ausilio insieme al Consiglio per gli affari economici.
Grande è stata la mia gioia nel poter conoscere tanti buoni suteresi attraverso il ministero della confessione e i colloqui personali e mi scuso per non aver potuto soddisfare l'incredibile numero di richieste. Sono stato felice di aver conosciuto e visitato anche tante realtà del paese: la Caserma della Guardia Forestale, l'Ufficio di collocamento, la Caserma dei Carabinieri, l'Ufficio Postale e l'Ufficio Sanitario, il Banco di Sicilia. E poi tante belle realtà giovanili, oltre all'Oratorio "Giovanni Paolo II", come il CSI Alto Platani, il gruppo Soter e Mimo. E tutto questo in una piccola ma splendida cittadina come Sutera!
Suggestivo, spettacolare e profondo è stato l'incontro con i Giovani, preceduto da un bellissimo mimo, scritto dal nostro bravo seminarista Vincenzo Giovino con la regia dell'ottimo Pino Giambrone, al quale hanno assistito tantissime persone venute anche da Campofranco. Miei carissimi Giovani, quello che avete rappresentato deve divenire ogni giorno di più il vostro personale e comunitario programma di vita. L'Oratorio è una bella realtà e vi permette di condividere insieme tanti momenti di riflessione, confronto, gioco. E' però necessario poter raggiungere tutti i giovani del paese con una testimonianza cristiana affascinante e anche per mezzo del teatro, della musica, del gioco... La rinuncia alla logica del denaro, del potere, del sesso fine a se .stesso, della droga devono portarvi all'acquisizione e all'offerta amorevole del senso alto della vita. I vostri coetanei hanno fame di affetto, di amore gratuito, di senso... abbiate il coraggio di "adottarli" facendovi loro compagni di strada; abbiate coraggio di rischiare e di mettere in marcia la vostra fantasia per portarli a Gesù, facendovi loro prossimo con amore.
Intenso, interessante, intrigante è stato l'incontro con le Famiglie nella gremita chiesa di S. Agata. Ho visto quanto vi siete adoperati per portare famiglie che vivono sulla soglia della fede e ne sono stato felice, soprattutto perché ho potuto cogliere la gioia nel volto di tutti, tanto che nessuno voleva andarsene... Che bello, miei cari figlioli, questo stare insieme e parlare di Dio e sperimentare la presenza del Signore nelle gioie e nei problemi dell'essere e del fare famiglia. E penso alle giovani famiglie del quartiere nuovo, nel quale dovete rendere sempre più presente e visibile la Chiesa con cenacoli del Vangelo, centri di ascolto, celebrazioni liturgiche nei periodi forti dell'anno. E il Signore benedirà i vostri sforzi e il vostro "coraggio di osare"...
Credo che il vertice della Visita Pastorale sia stato raggiunto nella suggestiva e affascinante via crucis in quella ascensione orante al monte di San Paolino. Grazie per l'inaspettata e gradita sorpresa delle stazioni della via crucis che P. Biagio con Nino ed Elisabetta Pardi hanno ottimamente composto con brani tratti da mie meditazioni ed omelie. E la celebrazione Eucaristica al Santuario di San Paolino è stata veramente una profonda esperienza del Tabor. Con i Sacerdoti e i fedeli unitisi a noi dai paesi vicini sembravamo un fiume di uomini e donne in ascesa verso il monte del Signore. La leggerezza dello spirito si affinava ad ogni passo fino, quasi, a "respirare Dio" nella meditazione della salita di Gesù al colle dell'olocausto. Desidero infine ringraziare il Signor Sindaco e l'intero Consiglio comunale per quanto hanno fatto e detto in occasione della Visita Pastorale. Sono stati tutti molto buoni con me perché buono è il loro cuore. Li ringrazio per la squisita, semplice e affettuosa accoglienza all'ingresso in città. Ringrazio il Signor Sindaco per le parole pronunciate con cuore e spontaneità. Sono a tutti grato per l'affabile incontro presso la bella aula consiliare con l'intero Consiglio, i dipendenti e altri cittadini.
Ho ascoltato con attenzione quanto hanno detto. Ho colto nelle loro parole tanto appassionato amore alla bellissima città di Sutera, che merita di essere ancor meglio e più diffusamente conosciuta, non solo nell'ambito del nostro territorio diocesano ma anche oltre. E mentre tutti devono impegnarsi ad essere ancor più uniti e solidali nel promuovere il bene dei cittadini e della città, facciano lavorare la fantasia creativa per generare idee ed elaborare progetti concreti a breve, medio e lungo termine, perché Sutera possa divenire quella "città posta sul monte" di evangelica memoria. Per questo motivo siano la trasparenza e la ricerca del bene comune le piste del loro servizio e del loro impegno.
Miei carissimi figlioli, Sutera è un fiore bellissimo che preme per aprire i suoi petali offrendosi a tutti con il suo fascino e la sua bellezza. Siate voi il buon profumo di Cristo e diffondete con coraggio e semplicità irradiante la gioia del e la speranza del Vangelo. Vi accompagnano in questo impegno il mio affetto e la mia preghiera e, mentre vi affido alla protezione di Maria SS.ma, di Sant'Agata e dei Santi Paolino e Onofrio, di cuore tutti e ciascuno benedico nel Signore.

Vostro aff.mo
† Mario Russotto
31 marzo 2006


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