Olimpiadi,26000 presenze invisibili ma indispensabili
Un volontario alle Olimpiadi di Torino 2006
Emozioni Olimpiche
Un volontario alle Olimpiadi di Torino 2006
Le Olimpiadi invernali sono finite ormai da tempo, ma non ho dimenticato i bellissimi momenti che ho trascorso come volontario olimpico.
Ho fatto parte dell'associazione Welcome Team, che aveva il compito di accogliere i turisti che venivano da ogni parte del mondo per vedere le gare, visitare il territorio piemontese e anche per mangiare i prodotti tipici del posto.
Sono stato assegnato al comune di Villar Perosa, uno dei tanti piccolissimi comuni tra la valle e la montagna; in realtà non era sede di gare ma, a parte la popolazione gentilissima del posto, ospitava altre cose particolari e interessanti che valeva la pena visitare: come il famoso museo "L'Avvocato" tutto dedicato alla vita di Gianni Agnelli e i rifugi antiaerei che hanno salvato la popolazione durante la seconda guerra mondiale.
Prima delle olimpiadi ho seguito un corso di formazione molto interessante a Torino che mi ha preparato ad ogni tipo di situazione accogliendo qualsiasi tipo di turista e mi ha permesso di conoscere gli altri volontari dell'associazione Welcome Team.
Il mio compito era quello di stare in un ufficio turistico ad accogliere le persone e rispondere alle loro richieste, che potevano essere: semplici informazioni per sapere come raggiungere un comune, sede di gara, gli autobus che c'erano per raggiungerlo, i loro orari o solamente per sapere come stava andando la propria nazione in una gara; perché nell'ufficio avevamo un piccolo televisore, che ci permetteva di seguire ogni gara delle olimpiadi per tutto il giorno.
Il nostro ufficio turistico organizzava delle visite guidate ai rifugi antiaerei e visto che non c'ero mai stato, sono voluto andare anche io; sono contento della mia scelta perché ho fatto una delle esperienze più emozionanti della mia vita. La visita guidata è stata richiesta da un signore che abita in Svezia ed è originario di Villar Perosa. Quest'uomo ha vissuto da bambino il bombardamento personalmente e con i suoi racconti è riuscito a trasmetterci le stesse emozioni che ha provato in quei momenti.
Certamente le mie aspettative iniziali erano diverse, mi immaginavo sul bordo delle piste di gara e non in un ufficio turistico; soltanto alla fine dei giochi mi sono reso conto che tanti piccoli contributi come il mio, dei circa ventiseimila volontari partecipanti, hanno concorso allo svolgimento di un evento unico in Piemonte che ha avuto risonanza mondiale.
Marco Difrancesco
Emozioni Olimpiche
Nella primavera scorsa (2005) ho sostenuto dei provini per l'ammissione alla cerimonia di chiusura dei giochi olimpici.
Mi ritengo fortunata per aver potuto provare tante emozioni. Lasciati i timori iniziali, durante le prove, ho avuto modo di stringere nuove amicizie con mie coetanee e adulti. Tanti sono stati i momenti che hanno sollecitato in me forti sensazioni. Era bello passare il controllo ai metal detector prima di giungere ai nostri camerini.
E' indescrivibile la sera, quando abbiamo fatto le prove con Valeria Marini. Pensavo che lei esercitasse una certa autorità ed invece si è calata al nostro livello e abbiamo lavorato bene insieme, ma mi sono sentita venir meno quando mi ha stretto la mano.
Giovedì 23 ci sono state le prove generali ed io tremavo come una foglia, perché mi esibivo davanti a tutti i parenti, ma il tremito è aumentato domenica 26, quando sono salita sul palco, davanti a trentamila spettatori, tra i quali: re, principi, presidenti e i miei amati atleti.
Inoltre sapevo che la cerimonia era ripresa da numerose emittenti televisive e veniva trasmessa in tutto il mondo.
Aumentava in me l'agitazione se davo ascolto al rombo degli elicotteri che sorvolavano lo stadio per garantire la sicurezza. E' stato bellissimo quando sono riuscita ad avvicinare Carolina Kostner. Questa esperienza la rivivrei domani.
Una alunna della scuola Paola Garelli di Rivalta
(Scuola secondaria di primo grado)
Della scuola hanno partecipato altri esponenti quali la guardia svizzera, due cantanti del coro (una alla cerimonia di apertura e l'altra nella cerimonia di chiusura), una ballerina e una tedofora ad Orbassano).
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