Comenius Sutera, L'incontro in Germania e in Francia
L’argomento di discussione tra le scuole che partecipano al nostro progetto Comenius è la forza del vento in Europa, se c’è un futuro per tale energia.
In realtà il lavoro si va sviluppando in due direzioni: una di osservazione dei fenomeni migratori in Europa ed una, appunto, di approfondimento delle energie alternative, vento e sole.
In questa direzione ci è stata utile l’installazione a scuola di alcuni pannelli solari che la Stadtwerke di Dillingen (la città gemella di Sutera) ha donato al nostro comune. Anche le nostre scuole partner (le Realschule di Wallerfangen e di Dillingen, il Collége La Grande Saule di Falck e la polacca Zespól Szkól Gminnych w Gawlowie ) durante la loro visita dell’ottobre scorso ci hanno portato dei modellini di ventolari solari. Dopo averli provati, diversi alunni si sono sbizzarriti a rimontarne i pannelli su giostre di materiale leggero, barche costruite ad hoc di polistirolo, semplici bottiglie di plastica azionate ad elica, in serie o in parallelo, tentando anche di fare accendere qualche lampadina (il voltaggio, però, non era sufficiente).
Ma la cosa più duratura è stata l’amicizia tra i ragazzi, nonostante la brevità della visita e le difficoltà della lingua, tanto che ancora si mandano messaggi e fotografie (è la generazione dei telefonini!).
Al ritorno della nostra delegazione (il secondo appuntamento è stato in Germania e Francia tra il 20 e il 24 marzo scorso) due giovani alunni di Wallerfangen ci hanno consegnato una lettera ed un CD-Rom di fotografie per i loro compagni di Sutera:
Ciao, Come va?
Grazie per i molti, cari saluti da parte vostra. Il tempo passato a Sutera ci è molto piaciuto. E’ stato soltanto un breve tempo che noi abbiamo passato a Sutera, e noi eravamo felici che voi ci avete accolto così meravigliosamente. Ma questo tempo era molto bello. Noi vi abbiamo in questi pochi giorni un pò conosciuti, ma anche ricavato una immediata buona cordialità. Io ho inoltre fatto un CD con le foto di Sutera. ……….. (e) saremo contenti, se ci scriverete una cartolina oppure una e-mail.
Scrivo sotto gli indirizzi. Tanti cari saluti.
Ci mancate.
(Seguono le firme)
Del resto qualche nostro alunno aveva incaricato uno dei compagni che veniva con coi in Germania e Francia di consegnare personalmente dei regalini! Insomma, qualcosa è rimasto.
L’accoglienza che abbiamo ricevuto è stata calorosa, non soltanto da parte dei colleghi venuti a Sutera. A pranzo ed a cena eravamo tantissimi e, tra questi, i nostri partner dell’Arge Solar, che a Schengen ci hanno offerto il pranzo.
La prima preoccupazione dei colleghi è stata quella di farci sentire l’Europa. Lungo il fiume dove si era ormeggiato il battello Principessa Maria Astrid, là dove corre il confine tra Germania, Francia e Lussemburgo, fu firmato il 14 giugno 1985, poi rinnovato nel 1990, l’accordo relativo alla soppressione graduale delle frontiere. Un vantaggio che proprio le nostre scuole partner apprezzano enormemente, essendo collocate al di qua e al di là della frontiera a pochi chilometri di distanza.
La regione tedesca del Saarland (dove sono Wallerfangen e Dillingen) e quella francese della Lorena (dov’è Falck) durante le interminabili guerre francotedesche cambiavano spesso sovranità, sentendosi alternativamente vittime di un’oppressione. Le tragedie più grandi, ci hanno detto, erano nei matrimoni misti, perché padri e figli militavano in campi opposti e col dubbio di spararsi addosso.
Lo spirito di amicizia che si è sviluppato in Europa dopo la seconda guerra mondiale, sull’onda dei buoni rapporti francotedeschi e la nascita dell’Unione Europea, non ha fatto dimenticare questi orrori e la scuola coordinatrice di Wallerfangen ospita un quadro sul tema della guerra fatto insieme dagli alunni di Wallerfangen e di Falck, che passa ogni sei mesi il confine (sul quadro sono segnate, tra l’altro, le croci di un cimitero) per essere esposto in entrambe le scuole.
Del resto noi eravamo ospiti a Saarlauis, il cui centro storico ricalca la pianta della fortezza militare che re Luigi XIV volle proprio in quella zona per tenere a bada le popolazioni di lingua tedesca. I cambiamenti di campo sono gelosamente documentati nel museo della città che diede i natali a diversi generali di Napoleone e che ospita al suo interno anche reperti archeologici e della civiltà contadina (c’è persino una bicicletta con i cerchi in legno del 1850).
L’ultimo giorno i colleghi francesi ci hanno portato a Strasburgo, sede di una magnifica cattedrale gotica e del parlamento europeo, un’altra Venezia sull’acqua, che abbiamo visitato in battello, tra cigni ed altri uccelli indifferenti al traffico che scorreva intorno.
Altra tappa del nostro incontro è stata la visita in Lussemburgo di una casa che funzionava esclusivamente con i pannelli solari. Lungo il lato più lungo correva una doppia fila di pannelli: quelli ad altezza del tetto, fotovoltaici, fornivano l’energia elettrica di cui la casa aveva bisogno (l’eccedenza veniva immessa a pagamento nella rete elettrica del granducato, dalla quale in caso di bisogno veniva ricomprata), mentre all’altezza dei balconi correva una seconda fila di pannelli accumulava acqua calda attraverso serpentine di rame.
L’orgoglio di questi territori per le loro radici, anche le più lontane, è stupefacente. Dillingen (l’antica Contiomagus) custodisce gelosamente in un museo le testimonianze romane e non gliene importa nulla che siano stati invasori e predoni (come in Sicilia). Non molto distante è Trier, che Diocleziano volle come una delle quattro capitali dell’impero. Ed abbastanza vicina era la villa romana Borg, in cui sono stati ricostruiti gli antichi spazi esterni ed interni, i giardini con le piante aromatiche dei romani e, per chi volesse una immersione più realistica nel tempo, si potevano indossare le antiche tuniche dei romani. Il cuore del museo è l’ala espone gli antichi reperti in terracotta ed in metallo. Infine nell’ala destra, rispetto a chi guarda, c’è una locanda dove è possibile bere l’antico vino dei romani, ottenuto da vitigni di epoca.
Tutte e tre le scuole che abbiamo visitato avevano a disposizione enormi spazi e tanta luce Le attrezzature scientifiche della scuola di Wallerfangen erano sterminate, segno dell’interesse dello stato e di una società che investe a larghe mani nella scuola. Importanza è attribuita anche al Practicum, alle attività pratiche di cucito (c’erano sei macchine a disposizione) ed alla cucina (in cui gli alunni dovevano poi assaggiare i piatti delle loro esercitazioni)
Nella scuola di Dillingen, anch’essa con ampi spazi luminosi, abbiamo visto un gran numero di pannelli solari, presenti anche nella vicina Gesamtschule.
Anche il Collége di Falck è una reggia. Ospita 250 alunni che vengono anche dai paesi vicini, ma può tranquillamente ospitarne anche 750. La prima sorpresa che abbiamo avuto è stato l’incontro con una alunna italiana, che poi abbiamo scoperto essere suterese: Angelina Messina (Montalto per parte di madre), venuta da noi quattro anni fa.
Falck e la Lorena hanno avuto lavoratori italiani nelle miniere, chiuse però due anni fa. Al loro posto c’è la Smart, fabbrica di cioccolatini. Il sindaco di Falck ci ha regalato una copia di tutti i libri e video sulla estrazione del carbone in Lorena e persino un pezzo di carbone, posto come ricordo su un piedistallo. Anche a Sutera arrivavano i volantini di propaganda dell’Office Francais d’immigration, con le condizioni di soggiorno e di paga delle miniere di Lorena e questo ricordo ci ha reso il regalo particolarmente significativo.
Ci ha impressionato la vastità della loro biblioteca, occupata da ragazzi che leggevano e lavoravano in silenzio, alcuni collegati ad internet, seguiti da un’assistente.
Oltre alla sala computer, nella sala di tecnica ne abbiamo trovato una decina, che gli alunni utilizzavano per esercitazioni o per fare disegni che poi passavano ad una fresa, che realizzava quanto programmato. André ci ha detto che cinque anni prima ne avevano uno solo e che poi, su richiesta, le fabbriche del luogo glieli avevano regalati. Un buon esempio di interazione tra scuola ed un territorio ricco e sensibile.
Quanto al lavoro comune tra le scuole della rete, una volta al mese vengono fotografati angoli del territorio che testimoniano le variazioni atmosferiche, che confluiranno in un calendario comune di fine anno.
La misurazione del vento e della sua velocità era un altro argomento di lavoro. Qui tutte le scuole hanno incontrato grosse difficoltà. Il palo eolico della nostra scuola, identico a quello delle altre, nello scaricare i dati non è più in sintonia con i nuovi sistemi operativi e tutte le scuole hanno incontrato le stesse difficoltà di comunicazione. A febbraio si è convenuto di procedere all’acquisto di nuove attrezzature di misurazione, in grado di misurare non solo la direzione e la intensità del vento, ma anche la temperatura, la pioggia, la pressione. Nell’incontro in Germania sono state fatte delle proposte per uniformare le loro misurazioni, su cui ancora si discute.
Infine, il punto sulla emigrazione è stato centrato senza problemi.
Questi incontri, oltre a programmare o controllare le attività di progetto, sviluppano una rete di rapporti tra istituzioni e personali che portano anche ad un confronto tra i sistemi scolastici e i diversi modi di lavorare.
A tutti i ragazzi è stato distribuito un DVD che documenta il lavoro compiuto. Una copia sarà inviato anche alle scuole partner.
Un grazie a quanti, tra genitori alunni professori e presidi, sindaci, comitati ed aziende, hanno facilitato a Sutera ed all’estero il progetto. Un grazie ai nostri colleghi tedeschi e francesi che ci hanno organizzato un incontro con tutti i sindaci dei paesi ospitanti, cosa del tutto inusuale in Germania e Francia.
Mario Tona
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