La poesia di Santo Atanasio
In Laudem patris
Santo Atanasio di Castelbuono ha fatto pervenire nella redazione de La Voce di Campofranco, la suite di cinque testi poetici In laudem patris, pubblicata nel 2005, a lode del padre deceduto l'anno precedente: Essi vogliono rappresentar e, in genere, il dolore e la solitudine dell'uomo di fronte alla morte e, nel contempo , sancire l'unica certezza metafisica del credente : la morte è tutt 'uno con la vita ,è come una seconda nascita, anzi è suggello della pienezza e dell 'eternità della vita "la vita è, sempre”. Così l'Autore nella premessa. I componimenti sono in ordine: Rami; In morte del padre; Nel vivo o in sogno; Ognora al solleone; Di primo autunno. Questi sono intervallati da opere di Caspar David Friedrich 1774-1840, pittore tedesco , esponente del romanticismo. La sequenza della vita è nel virgolettato, riportato prima, dell'autore stesso , come verso, e i Rami del primo titolo sono sì i pensieri ,ma pure le braccia della continuità,della memoria e perché no, della genealogia: Rami tela-di-ragno tesa al ciclo/sono questi pensieri/ciechi, nutriti dì sconforto e gelo. Ma il gelo si trasfonde in guida, nei sogni o, a fine suite .immaginando di avere il padre a fìanco.a guardare e ascoltare la pioggia d'autunno, presagio invernale, mi dici con gli occhi, in umiltà /(...) Santino, il tempo è inganno/ (vedi sant 'Agostino), /e inganno è il mancamento della vita/ ( la vita è, sempre).
Poiché navigare necesse. Non manca, nel mezzo della raccolta, l'omaggio alla madre, nel suo dolore,Ma la tua assenza(...) è ognora spasimo / degli occhi di mia madre, spalancata...) spera illusoriamente/ di riempirli di tè ancora(...) sennonché d'ora in ora di più è sola,/ di più invecchia, di più muore d'attesa, lei/che arde fresca rosa. Atanasio, docente di Elettronica,ha pubblicato la sua prima raccolta poetica Monadici Canti a Forlì nel 1987 con una lettera di Mario Luzi. Poi, nel periodico Le Madonie e dal 2004 con la Lietocollelibri che opera a Faloppio e Pare in provincia di Como, dell'editore Michelangelo Camilliti.apprezzato per far conoscere nuovi talenti e per la raffinatezza delle plaquettes.
Chi scrive si scusa con l'autore per il taglio apportato ai suoi versi.
Vincenzo C. Ingrascì
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