Le manifestazioni di settembre
Mussomeli, rivivere il Castello


La peculiarità del castello di Mussomeli consiste nel suo stato di conservazione che, praticamente, lo rende vivibile oggi come in pieno medioevo. Se uno qualunque dei signori di un tempo potesse tornare all’improvviso, non avrebbe difficoltà a riprendere la vita di ogni giorno, perché troverebbe le sue stanze proprio come le aveva lasciate. Evidentemente ciò rappresenta per Mussomeli una chance in più rispetto alle altre località i cui castelli sono solo ruderi o ricostruzioni scarsamente fedeli.
Non a caso da qualche anno questo maniero viene proposto all’attenzione dei turisti in un’ottica più ampia rispetto alla visita tradizionale. Nonostante il fascino di elementi architettonici così imponenti e la loro intima fusione con gli aspetti più selvaggi e indomabili del luogo, rimane la visita di una volta. Ma basterebbe, forse, poco per risvegliare le emozioni e i contesti legati alla quotidianità di un sito come questo. Probabilmente già in epoca araba, e certamente fin dal XIV secolo, la rocca di Mussomeli fu abitata ininterrottamente fino a tutto il Cinquecento. E anche dopo non fu dismesso del tutto, adibito a carcere con tutte le sue storie umane e sociali, almeno in parte documentate (il Testalonga, il brigante rinchiuso nel castello e poi decapitato nella piazza principale).
Quante storie vere, o verosimili, da raccontare e far rivivere!
Da ciò è nata di recente l’idea di dare un’anima al monumento e riproporlo non più solo come cosa bella, ma come ambiente in cui coinvolgersi partecipando come un personaggio di altre epoche chiamato ora a brindare, ora a ballare o sentir musica di altri tempi, ad assistere ad antichi riti religiosi. Ti immergi nella mentalità dei vari momenti, diventi il barone o la sua figliola, il paggio, il servo o lo stalliere delle scuderie. Così le visite al castello di Mussomeli possono non esaurirsi mai, seduto a mensa coi cibi di una volta, spettatore dell’accoglienza riservata al re dal barone Manfredi, dei giochi in suo onore. Stili di vita, profumi, musiche e spettacoli sempre diversi possono essere più volte riproposti lungo un arco di vita del castello plurisecolare, variato e cadenzato dallo scorrere delle stagioni (le feste di primavera, la mietitura, la vendemmia).
In quest’ottica l’assessore alla cultura del comune di Mussomeli, prof. Angelo Barba, da tre anni ha cercato di modificare, per una maggiore fruibilità, gli eventi “castellani” che già da un decennio si celebravano. Un grande merito, secondo il prof. Barba, va all’assessore Pasquale Noto che, collaborato dall’allora presidente della Proloco Pierenzo Costanzo, diede il via alla serie dei cortei storici con cui Mussomeli. Ma a causa della sua sostanziale ripetitività il corteo storico non assicurava per l’avvenire un incremento di interesse, per cui nuove formule erano necessarie per “catturare” più di una volta l’attenzione di un bacino di utenza che non è infinito.
Già da tre anni gli eventi medievali vengono spostati al castello con i personaggi in costume d’epoca impegnati ad “abitare” i vari ambienti. L’operazione, rischiosa come tutte le novità, si rivelò un grande successo con parecchie migliaia di visitatori che anche negli anni successivi sono tornati, in quanto coinvolti in fruizioni diverse.
Ma quest’anno il tutto è avvenuto all’interno di un grande progetto denominato “Le Vie del Medioevo”, in partenariato con altri 13 paesi siciliani di origine medievale, che ha consentito una programmazione piuttosto ricca e diversificata. Le manifestazioni si sono svolte dal 31 agosto al 3 settembre, ambientate nel centro storico (il corteo), nell’anfiteatro (“Il Bel Certame”, a cui hanno partecipato 22 comuni siciliani), nel castello (un giorno con la “Visita” di Federico il Semplice ed un altro con la “Rivolta dei Baroni”). Perfettamente integrato nel contesto il giorno dedicato alla festa tradizionale della Madonna della Catena.
Da segnalare, infine, la presenza del corteo storico di Narni (Umbria) che ha qualificato con la sua collaudata esperienza le varie forme di animazione affiancandosi ai figuranti del corteo storico di Mussomeli. Molto apprezzate le performance dei musici di Marineo e dei giocolieri di Paternò, che hanno costituito un valore aggiunto a tutta la manifestazione. L’assessore alla cultura è stato assiduamente collaborato dalla dott.ssa Liliana Genco Russo, sia nell’organizzazione che nella stesura dei testi che hanno fatto da filo conduttore ai quattro giorni di piena immersione in epoca medievale. La gestione operativa è stata affidata, per mandato del comune capofila del progetto ( Castelmola, nei pressi di Taormina), alla Proloco presieduta dal dott. Salvatore Piazza.

Mario Tona


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