Uomini al servizio di tutti
Avvicinandosi la festa di San Giovanni Maria Vianney, protettore dei sacerdoti mi sono ricordato dei sacerdoti che ho incontrato nella mia infanzia e hanno stimolato la mia vocazione.
Padre Vito Alfano, arciprete di Montedoro, la cittadina dove sono nato, era un artista e amava la pittura, la scultura, la musica e la poesia. Uomo di preghiera; mi impressionava la sua bontà così come le sue iniziative sociali e religiose. Quando ero bambino frequentavo la materna istituita e mantenuta da lui. L’ organizzazione della catechesi era brillante, come le associazioni religiose. Apprezzavo le sue poesie. Nel 1956 egli scrisse un poema sulla Rivoluzione dell’ Ungheria. Con lui appresi ad amare la musica liturgica ed iniziai ad essere chierichetto. Famoso era il Presepe di Natale che, ogni anno, arricchiva con nuovi personaggi che egli fabbricava in argilla e che si muovevano con originali meccanismi. Speciale era la simpatia di un uomo che si toglieva il cappello facendo una riverenza tutte le volte che qualcuno faceva entrare una moneta nel cassetto che gli stava nella parte bassa. Un giorno invitò il numeroso gruppo di seminaristi che stavamo trascorrendo le ferie per presentarci il quadro di un santo che aveva finito di dipingere.La montatura della cornice era antica coperta d’oro. Quando chiese quale fosse il nostro parere ricordo che risposi:” mi piace la montatura!” Ricordo ancora, con piacere, la gioia del mio vecchio arciprete! Quando nel 1969 fui ordinato sacerdote il mio vecchio arciprete con più di novanta anni mi fece un augurio con una simpatica poesia.
Padre Calogero Piccillo era vicario parrocchiale nella stessa parrocchia, giovanile, pieno di zelo e di iniziative con i giovani e gli adolescenti. Cantava, pregava stava in mezzo a noi. Sempre teneva un santino o una caramella da offrire. Visitava gli ammalati, gli alunni nelle scuole, costruiva con tutti una relazione fraterna e allegra nelle strade e nelle piazze.Dava attenzione speciale alle famiglie povere. Devoto della Madonna ha promosso la costruzione di una statua nella piazza principale del paese e tutti gli anni, durante la vigilia della Festa dell’ Immacolata Concezione, con i giovani, andava per le strade cantando e lodando Maria Santissima per tutta la notte. Cominciai ad essere chierichetto a otto anni. Ogni domenica avevo l’abitudine di ascoltare la predica dei sacerdoti e raccontare a mia madre il modo differente di come spiegavano la Parola di Dio.
Un giorno d’ inverno, un vento gelido circolava nella chiesa. Padre Piccillo iniziò l’ omelia così:”In quel giorno Gesù disse”. All’ improvviso vedendo la porta aperta e il vento che soffiava, rivolgendosi verso i chierichetti disse:”Oi! Ragazzino, chiudi la porta”. E continuò la predica. Ricordo bene che, quando andai a casa alla domanda di mia madre:” Che cosa ha detto Padre Piccillo nella Messa? Risposi: In quel giorno Gesù disse: Oi! Ragazzino, chiudi la porta”. Scoppiarono tutti a ridere benevolmente.
Padre Andrea Duminuco era, anche lui, vicario parrocchiale, quando ritornava dai viaggi missionari di predicatore dei Quaresimali, Tridui e Novene, esercizi spirituali, Missioni Popolari. Rimanevo incantato quando ascoltavo le sue omelie arricchite di testi biblici , patristici, intercalate di frasi latine e reminiscenze letterarie. L’ entusiasmo con il quale annunziava la Parola mi impressionava molto. Padre Duminuco si interessava di politica, cultura, seguiva attraverso i giornali gli avvenimenti del mondo, aveva un orizzonte aperto ai problemi della società, studiava i documenti del Magistero della Chiesa. Un giorno aiutavo Padre Duminuco nella celebrazione della santa Messa come chierichetto. Al momento dell’ offertorio portai le ampolline all’ altare affichè egli versasse il vino e l’ acqua nel calice. Quella volta egli si accorse che l’ampollina del vino era vuota e così mi riprese pubblicamente. Ricordo che, mi sentii umiliato ingiustamente essendo compito del sacrestano riempire le ampolline, andai in sacrestia lasciai le ampolline nel mezzo della messa e andai a casa, lasciando il sacerdote in difficoltà.
Padre Vito, Padre Piccillo, Padre Duminuco e tanti altri, uomini di Dio, uomini di preghiera, amici dei poveri, a servizio di tutti, annunziando la Parola divina, distribuendo il Pane di Vita, confortando gli afflitti sostenendo i poveri e le vedove.
Grazie! La Vostra testimonianza ancora oggi è uno stimolo per seguire Gesù, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la vita per la salvezza di tutti.
Mons. Salvatore Paruzzo Vescovo di Ourinhos - Brasile
Montedoresi nel mondo
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