Personaggi di storia locale
Suor Rosa Puma


Serve dei poveri di Santa Caterina da Siena, suor Rosa Puma figlia di Salvatore e di Salvatrice Galante, nata a Montedoro il 16 aprile del 1922 ha trascorso la sua fanciullezza in paese frequentando l’ azione cattolica, molto fiorente in quel periodo, basta solo ricordare che dal 1926 al 1932 Montedoro è stata la sede diocesana dell’ azione cattolica nissena avendo per assistente don Giovannino Rizzo che nel 1946 è stato eletto vescovo e nel 1949 Arcivescovo di Rossano Calabro(CS). Era quello un periodo di grande fervore religioso con gare catechistiche diocesane, diffusione dei modelli di vita consacrata e religiosa, frequenza del seminario vescovile da parte di tanti giovani, impegno nelle associazioni cattoliche. Assistente dell’azione cattolica femminile era don Salvatore Piccillo, che avendo studiato a Roma, aveva la facilità di far venire, non solo a Montedoro, delle suore di diverse congregazioni per suscitare delle vocazioni religiose. Così, come diverse altre giovani, Rosa Puma nel 1938 “se ne andò suora” facendo il noviziato a Roma nelle Serve dei poveri di Santa Caterina da Siena insieme a Salvatrice Duminuco. Altre suore native di Montedoro che hanno fatto parte di questa Congregazione sono: Randazzo Rosalia e Scibetta Rosalia. L’ attività di queste suore è rivolta ai bambini con gli asili e le scuole materne e agli anziani con degli istituti in varie parti d’ Italia. Suor Rosa è stata a Celle sul Rigo in provincia di Grosseto per diversi anni ed a Cortona occupandosi dell’ assistenza agli anziani, per poi andare ad Aversa impegnandosi nell’ asilo per i bambini e nei centri per la gioventù per oltre dieci anni. Durante la sua lunga vita di religiosa si è trovata ad operare insieme alle compaesane Salvatrice Puma e Vincenzina Rizzo. Attualmente e da qualche decennio si trova a Livorno dove, nonostante la veneranda età, svolge, insieme ad altre 16 suore, la sua opera in un istituto che accoglie oltre 50 anziane.
Rare volte è ritornata a Montedoro e sempre ha trovato delle novità: il paese si è sempre più arricchito di strutture pubbliche, ma il numero degli abitanti è sempre più diminuito.” Allora le famiglie avevano tanti figli e dappertutto c’erano bambini. Oggi si sta bene ma mancano tanti bambini e le vocazioni sacerdotali e religiose: forse è necessario pregare di più e pregare perché i giovani scelgano la via che porta al servizio degli altri nel nome di Gesù” dice suor Rosa Puma con il suo volto espressivo di grande serenità interiore.
Nella società di oggi, la società dei media, della comunicazione di massa i giovani frastornati dai divi della canzone, del calcio, della televisione certamente mancano di modelli di riferimento. Il bene c’è anche se “non si vede”, nelle città vi sono tanti gruppi di volontariato e di impegno, ma la moda, l’andazzo generale è pervaso dal narcisismo e dall’ egoismo: scoprire la vita delle suore e dei religiosi che vivono per donarsi agli altri potrebbe aiutare ad intercettare i valori fondamentali della vita e dell’ impegno cristiano. Grazie! suor Rosa per tutto quello che fai per gli altri, voglia Dio che il tuo bene ricada su di noi e sia foriero di bene.

Lillo Paruzzo


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