Ricordo di Amedeo La Porta
Alla venerabile età di 80 anni, il 19 maggio 2007, è morto, a Palermo, Amedeo La Porta figlio di Giovanni e di Piera Ricotta: una grande famiglia composta da Carmelo, Amedeo, Giuseppe, Rosina, Gaetana, Maria, Giuseppina.
Nato a Montedoro il 7 ottobre del 1926 ha frequentato l’ Istituto minerario Sebastiano Mottura di Caltanissetta. Il nonno Carmelo La Porta è stato l’ ultimo dei minatori montedoresi ad abbandonare la miniera Orto del Signore nel 1925; il nonno materno Amedeo Ricotta “mastru Maddì” ha avuto una famiglia di calzolai; il padre Giovanni,dopo avere fatto il calzolaio per tanti anni, ha lavorato nella miniera di zolfo di Gibellini fino alla pensione.
Amedeo orgoglioso della tradizione familiare mineraria ha lavorato come tecnico e, poi, come direttore in diverse miniere di zolfo da Gibellini a Floristella, con i colleghi Ippolito e Faraci, alla Trabia Tallarita quando vi è stato un grandioso scoppio di grisou il 20 agosto 1957. A causa di uno sciopero in sotterraneo erano presenti soltanto 17 persone del ruolo tecnico delle normali 300; 12 sono morti e 5 tra cui Amedeo sono stati salvati Da Filippo Maira. In detta vicenda drammatica vi era Calogero Alfano, conosciuto come Trentasalme, che da addetto ha avviato una grande ventola contribuendo a salvare la vita delle 5 persone. La Porta ha lavorato nella miniera Cozzo Disi di Casteltermini ed infine nella miniera di Petralia. Dell’ Ente Minerario Siciliano è stato funzionario fino alla pensione. In precedenza era stato direttore di cave di marmo nel trapanese e per un periodo ha avuto l’ esclusiva delle polveri da sparo per la Sicilia e la Calabria.
Nel 1952 – 56 Amedeo La Porta è stato eletto consigliere comunale per La Democrazia Cristiana ed assessore comunale insieme a Tulumello Giovanni, Alfano Alfonso e Salvo Salvatrice col sindaco Calogero Milazzo.
Amedeo La Porta ha sposato Edda Mattina di Racalmuto dalla quale ha avuto la figlia Adriana.
Amedeo La Porta ha maturato, dal punto di vista delle conoscenze, dello studio e dell’ esperienza professionale, un patrimonio culturale invidiabile rimanendo un riferimento alto nel mondo minerario siciliano. Significativo è stato un suo articolo su Italia nostra sulla miniera di zolfo Cozzo Disi di Casteltermini per una sua valorizzazione turistica-culturale.
La sua vita professionale, ricca delle esperienze in diverse miniere della Sicilia, la conoscenza e le relazioni con tecnici e minatori delle varie specializzazioni, gli eventi e le situazioni a volte drammatiche dell’ ambiente di lavoro, la sperimentazione della solidarietà umana e della compassione, intrisi di passione costituivano il mondo di Amedeo La Porta che ha voluto donare alla memoria collettiva specialmente dei compaesani di Montedoro scrivendo diverse monografie che costituiscono una collana intitolata: Storie paesane. Essa è costituita da:
1996 - Montedoro e la sua vicenda solfifera (Aspetti tecnico-storici);
1996 - Notizie sulle cave di gesso e relative fornaci, esistite a Montedoro dalla sua fondazione nel 1635 e fino al 1955;
2000 - Il bacino di Racalmuto nella storia mineraria regionale.
Queste monografie – che ha avuto la benevolenza di donarmi – ed altre costituiscono un patrimonio importante per la storia delle miniere di zolfo e della vita dei minatori di Montedoro, un “cristallo” splendente della vita che per 200 anni circa ha interessato molte famiglie e complessivamente tutto il paese.
Lillo Paruzzo
Ritorna alla Home Page