Carmelo Di Raimondo, morire all'ombra della Bandiera italiana
Carmelo Di Raimondo presidente dell'associazione dei combattenti e reduci in Lione é deceduto all'ombra delle bandiere, ed in particolare all'ombra della bandiera italiana, durante le cerimonie della fine della guerra, che si svolgono in Francia l'8 maggio.
Forse era quello che desiderava, morire con la bandiera davanti, come tanti commilitoni lo avevano fatto, le armi in pugno, il suo desiderio é stato esaudito!E caduto davanti al monumento ai caduti sull'Ile du Souvenir, al Parc de la Tête d'Or, à Lione, circondato dalle massime autorità civili e militari.
Carmelo Di Raimondo era nato il 29 gennaio 1921, a Montedoro provincia di Caltanissetta in Sicilia, emigrato come tanti, in Francia, dopo aver servito la Patria, raccontare il contenuto del suo foglio matricolare, non avrebbe senso, mentre la sua ultima battaglia per non dimenticare la bandiera, ed i caduti italiani, é un messaggio, un monito, una raccomandazione testamentaria, per tutti gli italiani all'estero.
L'ultima battaglia qual'é stata? I Combattenti e Reduci sono rimasti pochi a Lione, ed i più giovani hanno circa 85 anni, l'associazione ANCR in Lione era moribonda, Carmelo Di Raimondo con caparbia volontà e determinazione, rifiuto' di lasciar cadere a terra la bandiera Italiana, e con tutte le forze che rimanevano, ridette vita all'associazione di coloro che hanno dato la miglior gioventù alla Patria.
Se avanzo seguitemi... avrà pensato Carmelo, certo qualcuno lo aveva già detto.. ma non aveva avanzato nella buona direzione, mentre Carmelo ha fatto onore agli italiani di Lione il solo presidente-portabandiera che presenziava alle numerossime manifestazioni in Lione, era sollecitato continuamente, faceva parte dell'associazione dei portabandieri del Lionese, Carmelo e sua moglie Giuseppina, partivano con l'autobus, la bandiera italiana sotto il braccio nel suo lucido astuccio, alle diverse commemorazioni.
L'ultima battaglia? Ottenere una nuova bandiera Italiana, quella che aveva era logora e sporca... ne ha ottenuta una... non senza difficoltà!
Carmelo, se non c'eri tu, l'Italia non sarebbe più stata rappresentata alle cerimonie ufficiali italiane e francesi, la presenza ed il discorso del console generale d'Italia D.M. Venerandi, al tuo funerale, dimostrano la riconoscenza verso l'umile portabandiera, presidente per forza, di una associazione anacronica, la presenza di 20 bandiere francesi, oltre alle 2 italiane, accanto alla tua bara, sono una fulgida testimonianza, verso il piccolo siciliano portabandiera degli italiani in Lione, le autorità francesi hanno organizzato per te, le onoranze funebri, il sindaco aggiunto Evelyne Haguenauer, delegato ai combattenti e reduci, ha voluto essere presente assieme ad alte autorità militari francesi, adirittura il senatore, G. Collomb, sindaco di Lione assieme al consiglio municipale ha voluto presentare a tua moglie ed alla famiglia le condoglianze in municipio centrale.
Carmelo Di Raimondo hai vinto anche questa battaglia, quella dell'indifferenza, certo oltre 60 anni sono passati, ma ci sono ancora ex-combattenti vivi! Con le cicatrici nel loro corpo e nella loro anima, sopratutto, ci sono centinaia di tombe, di caduti italiani a Lione, che hanno il diritto del ricordo, forse hai vinto anche questa battaglia Carmelo, quella di ridare ad alcuni, il senso del dovere, del rispetto, verso coloro che hanno sacrificato la loro vita.
Un italiano qualunque, ti dice grazie Carmelo Di Raimondo, certo, dire grazie, non basta, allora ti prometto che troveremo ancora qualcuno, che porterà la tua bandiera tricolore, quella dell'Italia, che hai rappresentato umilmente ma degnamente in Lione, portavi fieramente le tue medaglie sul petto ed i guanti bianchi immacolati, ci hai fatto onore Carmelo Di Raimondo!Grazie a nome di tutti gli italiani!
Hai fatto onore all'Italia in terra di Francia, con la tua vita di lavoro, con la tua onestà, con la tua fede, con il tuo patriotismo, tutte parole che forse fanno sorridere, sono fuori moda, ma il tuo esempio, non puo' rimanere senza seguito, la bandiera non cadrà Carmelo!
Se avanzo seguitemi, se indietreggio uccidetemi.... non hai indietreggiato, ma la morte ti ha falciato, un 8 maggio, in piena cerimonia commemorativa, colto da malore, all'ombra di quello che rappresenta la tua storia, la tua cultura, la tua vita, la bandiera della tua Italia!
Non ho armi da presentarti, ma ti presento a nome di tutti gli Italiani, un grazie di cuore, e gridiamo per te: viva l'Italia, e viva la Francia che ti ha accolto, riconosciuto e rispettato la tua italianità.
Un italiano qualunque di Lione.
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