Personaggi di Storia locale
Mons. Vito Alfano
Ricorre il 130° anniversario della nascita di Mons. Vito Alfano, arciprete di Montedoro dal 1915 al 1966 cioè per 51 anni durante i quali, nella parrocchia, sono sorte tante vocazioni religiose e sacerdotali, tre dei quali vescovi: Mons. Giovanni Rizzo, Mons. Angelo Rizzo e Mons. Salvatore Paruzzo.Di seguito trascriviamo il profilo biografico scritto dal prof. Calogero Milazzo.
“ Mons. Vito Alfano nacque a Montedoro il 14 Aprile del 1877 da Salvatore e Grazia Sanfilippo, coniugi di modeste condizioni economiche, ma di ottimi costumi religiosi e civili. Fin dall’ infanzia ascoltò la voce che lo chiamava al sacerdozio e nel settembre del 1887 entrò nel Seminario vescovile di Caltanissetta, fermamente deciso a farsi prete. Terminati gli studi con buon profitto e completata, da buon levita, la sua preparazione spirituale, la vigilia di Natale del 1899 fu ordinato sacerdote da Mons. Ignazio Zuccaio e destinato a svolgere le primizie dell’ attività sacerdotale nell’ unica parrocchia di Montedoro, come cappellano sacramentale. Giunto al paese natio, dimostrò subito, un vivo interesse per l’ educazione dei ragazzi. Per preservarli dai pericoli morali della strada, fondò l’ associazione dei “Luigini” e, successivamente, l’ oratorio festivo “Don Bosco”.
Nel 1915 fu nominato Vicario foraneo e dopo alcuni anni Arciprete parroco, carica che disimpegnò ininterrottamente, con zelo e saggezza, fino al 1966, anno in cui, quasi novantenne, si ritirò a vita privata in una casa dei nipoti, usufruendo di un simbolico appannaggio per il suo sostentamento. Nel 1915 diede vita all’ Istituto delle Orsoline della Compagnia di S. Angela Merici, dotandolo di una conveniente sede, di sua proprietà, sita nella piazza Umberto I° dove tuttora le Orsoline svolgono la loro attività. Fu attento, anche, alle condizioni economiche dei parrocchiani, specialmente dei contadini, e dal 1928 al 1931, tenne la ponderosa carica di Presidente della Cassa Rurale San Giuseppe di Montedoro, senza nulla sottrarre alla sua precipua attività di parroco.
Nella ricorrenza del III° centenario della fondazione di Montedoro, promosse e organizzò i festeggiamenti che, con la collaborazione delle autorità civili e delle organizzazioni cattoliche, culminarono con l’ inaugurazione del monumento al Cardinale Giuseppe Guarino, nativo di Montedoro e Arcivescovo di Messina, monumento che sorge nell’ unica chiesa del paese. Un numero unico pubblicato nel 1936, alla cui compilazione collaborò attivamente e con rara competenza il montedorese Giovanni Petix, ricorda il fausto avvenimento.
Per il I° centenario della promulgazione del dogma dell’ Immacolata, lanciò l’ardita idea di un pubblico monumento alla Madonna. L’ idea suscitò grande entusiasmo nella popolazione e vico interesse nelle autorità cittadine; con la fattiva collaborazione del Sac. Calogero Piccillo e del Comitato esecutivo, superate molte difficoltà, l’ opera fu felicemente realizzata. Il bel monumento che sorge in un punto centrale della vasta piazza, fu solennemente inaugurato nel gennaio del 1956.
Solerte e vigile per il decoro del culto divino, progettò il restauro della chiesa, ampliò e consolidò i locali della casa canonica e costruì l’ ampio salone e i locali attigui che, per diversi anni furono occupati dall’ asilo infantile parrocchiale. Il 26 dicembre del 1949 fu nominato Cameriere Segreto di S.S. Pio XII°, col titolo di Monsignore.
Mons. Alfano non fu soltanto un ottimo parroco. Le sue cure assidue della parrocchia, a cui attese con serena e laboriosa attenzione, non gli impedirono di valorizzare l’ inclinazione e i molteplici talenti che ebbe per le belle arti. Fu, infatti, poeta, pittore e scultore; alcune delle numerose opere sono di buon livello artistico. Compose un poemetto intitolato “La Rivolta Ungherese” e un volumetto di poesie liriche, stampato dalla tipografia Zanda di Caltanissetta; molte altre poesie, in lingua italiana e in dialetto siciliano, di contenuto religioso, civile e di circostanza sono raccolte manoscritte. Compose e musicò parecchi inni, che si cantavano in chiesa, di cui si ricordano, ancora, quello per impetrare dalla Madonna la fine della guerra 1915-1918 “Dalla valle del pianto, o Maria” e quello in occasione del III° centenario della fondazione di Montedoro “Montedoro con giubilo santo”. Dipinse diversi quadri ad olio tra cui un “Ecce homo” nel 1909 e una “Cena” nel 1914, che sono buone riproduzioni delle opere omonime del Cesari e di Leonardo. Due tele di buona fattura, raffiguranti la “Sacra Famiglia” e il “Battesimo di Gesù nel fiume Giordano”, finchè l’ autore fu in vita erano esposte in Chiesa. Dipinse anche due autoritratti. Scolpì, in alabastro gessoso, diverse statuine di buon livello artistico: “Pietà”, “San Francesco e il lupo”, “Santa Giovanna d’ Arco”. Modellò, anche, statuette in terracotta e un gran numero di personaggi per il presepe, ricchi di fantasia e di fine osservazione.
Morì serenamente a Montedoro il 5 aprile del 1970 alla veneranda età di 93 anni. Il popolo tutto, commosso e riverente, partecipò ai solenni funerali, presente il nipote Arcivescovo, che si svolsero nella Chiesa in cui per ben 66 anni aveva servito fedelmente il Signore e istruito e guidato con amore paterno, il popolo affidato alle sue cure spirituali.”
Prof. Calogero Milazzo
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