Contro la chiusura delle guardie mediche i sindaci di due province


Le guardie mediche di Sutera, Bompensiere ed Acquaviva rischiano la chiusura e firme sono state raccolte dai cittadini per scongiurare tale provvedimento. Altre guardie mediche regionali sono ugualmente a richio. Per scongiurare tale evenienza il 24 settembre 2007 i sindaci dei tre comuni, accompagnati dai sindaci di tutti gli altri comuni della provincia e da una delegazione della provincia regionale (c’erano anche alcuni sindaci del palermitano allo stesso problema interessati), si sono fatti ricevere dall’assessore regionale alla sanità Roberto Lagalla al quale hanno fatto presente l’effetto devastante di tale provvedimento sulla vita dei piccoli comuni rurali dell’interno, per i quali la guardia medica è un punto di riferimento assistenziale fondamentale soprattutto per gli anziani, spesso incapaci di guidare e bisognosi di un sostegno anche psicologico. La guardia medica è percepita come la scuola: dove manca, un motivo in meno per viverci.
I comunicati ufficiali della Regione hanno affrontato questo problema come una “rimodulazione” all’interno del piano di contenimento e riqualificazione del sistema sanitario regionale 2007/2009 che ha attualmente in organico oltre 450 unità di guardie mediche, mentre gli standard nazionali ne prevedevano soltanto 271 per la regione Sicilia. La Regione, che ha ottenuto un ridimensionamento meno rigoroso di quello previsto dagli standard regionali, aveva pensato di sopprimere quelle guardie mediche in cui, sempre stando ai comunicati della Regione, si era registrato un limitato volume di attività. Questo ha allarmato i sindaci delle piccole comunità che si sono fatti sentire non solo presso la Regione ma anche presso le ASL che dovranno prendere una decisione. Giocando in anticipo, dovendo essere presa una decisione entro la metà di ottobre, il Sindaco di Sutera Gero Difrancesco ha riunito in piazza S. Agata i 7 ottobre scorso i rappresentanti comunali di Bompensiere, Acquaviva, Villalba e Comitini ed insieme, in fascia tricolore (fatto del tutto inconsueto), hanno illustrato ai cittadini le azioni che intendono condurre per scongiurare l’ipotesi di chiusura. Il Sindaco ha definito la guardia medica uno dei più qualificanti segni di cittadinanza e presenza dello stato nei nostri comuni; la chiusura penalizzerebbe in particolare le comunità rurali e geograficamente più marginali dove il presidio di guardia medica costituisce l’unico riferimento sanitario nelle ore notturne e nei giorni festivi. Molto polemico verso la classe politica l’intervento del rappresentante di Villalba.

Mario Tona


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