Angelo Petyx, 50 anni fa il romanzo "La Miniera occupata”
Ricorre quest’anno il 50° anniversario della pubblicazione del romanzo “La miniera occupata” di Angelo Petyx.
Scrive la moglie Lena Galfrè:”Il 1957 rappresentò molto per Angelo e fu un anno determinante per la sua vita; la – Arnoldo Mondatori Editore – gli pubblicava il romanzo “La miniera occupata” nella prestigiosa collana – La Medusa degli Italiani – e lo proiettava così sul proscenio del mondo letterario, mentre firme eminenti della critica accoglievano l’ opera con plauso, gli riconoscevano doti di “narratore autentico e vigoroso”, “di sicura vocazione” e lo annoveravano tra gli scrittori “di talento”, tra “ i grandi scrittori meridionali”.
Angelo Petyx è nato a Montedoro il 2 novembre del 1912, studia da autodidatta, consegue l’ abilitazione magistrale e fa l’ insegnante nel Reclusorio di Gaeta e poi partecipa alla campagna di guerra nel sud della Francia con la IV Armata. Dopo l’8 Settembre si sbanda in Piemonte dove trova ospitalità a Tarantasca presso la famiglia di un antifascista e ne sposa la figlia primogenita Lena. Partecipa alla lotta partigiana nella formazione Giustizia e Libertà ed entra a far parte del C.L.N. svolgendo l’ incarico di segretario comunale. Nel giugno del 1945 ritorna in Sicilia dove inizia l’ attività di insegnante; poi, nel 1949 si trasferisce in Piemonte dove insegna a Villafalletto e a Cuneo. Collabora a giornali e riviste anche di rilevanza nazionale. Dopo la pubblicazione de “La miniera occupata” lodata da Vittorini e da Calvino, nel 1971 pubblica Gli Sbandati per la Rebellato di Padova, Lillà e altri racconti (Todariana Editrice, Milano 1976), Il sogno di un pazzo (Todariana Editrice, 1984), Il lungo viaggio (Seledizioni, Bologna, 1986), Anna è felice (Todariana Editrice, 1991), L’ amore respinto ( Il Portichetto, Cuneo, 1994). Vinse il premio Luigi Monaco a Caltanissetta. Il suo romanzo L’ Autodidatta (poi rielaborato e tradotto nel libro L’amore respinto) fu segnalato al Premio Pavese dalla commissione composta da Carlo Bo, Italo Calvino, Natalia Ginzsburg, Massimo Mila, Giulio Einaudi, Elio Vittorini.
Il suo volontario isolamento lo portò a non partecipare ad altri concorsi letterari. Come scrive Enza Petyx “resta intatto il legame con la Sicilia, luogo degli affetti, della prese di coscienza delle proprie radici e della lunga esperienza, ma trascese verso una riflessione “metafisica” sull’ esistenza che da luogo dei sentimenti fa della Sicilia il luogo della ragione.”
Nel 1997 Angelo Petyx è scomparso, ma immutato è rimasto l’ affetto dei suoi cari, dei compaesani e di quanti lo hanno conosciuto e apprezzato come uomo e come scrittore. Egli attraverso i suoi libri ci interroga e ci parla rivelandoci il suo animo che ha voluto diversificare nei suoi personaggi ai quali ha dato una dignità universale, la dignità umana che non ha confini di spazio e di tempo.
Nel 2002 abbiamo avuto la ristampa de La miniera occupata di Angelo Petyx per conto della Salvatore Sciascia Editore CL/Roma che ha creato un rinnovato interesse del pubblico dei lettori.
Angelo Petyx per Montedoro, e non solo, è un vanto e la produzione letteraria che è assurta a livello nazionale, certamente, ma contribuisce, grandemente, ad arricchire le radici e l’ identità del suo popolo che lo iscrive nella memoria storica a caratteri d’ oro. I suoi libri sono l’ eredità più importante che viene donata a tutti, ma , specialmente, alle nuove generazioni.
Lillo Paruzzo
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