I Sindaci contro i termovalorizzatori


I sindaci i cui comuni sono interessati dalla costruzione del termovalorizzatore si sono incontrati nella sala Giglio della Provincia Regionale di Agrigento per una conferenza stampa.
Oggetto delle comunicazioni è stata la richiesta di annullamento di alcuni atti e l’esigenza di reperire risorse economiche per fronteggiare quella che potrebbe diventare anche in queste zone un’emergenza.
Erano presenti il sindaco di Sutera Gero Di Francesco, Giovanni Randazzo sindaco di Milena, Alfonso Tedesco di Aragona, Salvatore Petrotto di Racalmuto e per il comune di Campofranco era presente il sindaco Calogero Mazzara e l’assessore all’ambiente Vincenzo D’Anna. Il sindaco di Campofranco ha sottolineato energicamente che “il piano regionale dei rifiuti così come è stato programmato non può funzionare e che bisogna partire subito con la raccolta differenziata e portarla al 60/70 per cento e, come ribadito in campagna elettorale, per la costruzione dell’impianto dovranno passare sulla mia pelle”.
Dopo aver evidenziato diverse incongruenze riguardanti i termovalorizzatori circa la loro classificazione ed il loro effettivo scopo e quindi i vincoli a cui sarebbero sottoposti, i sindaci hanno sottoscritto un documento da inviare al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Ministro dell’Ambiente dove viene rilevato che il sistema tariffario per la gestione dei rifiuti è affetto da grave vizio di illegittimità come stabilito dalla Corte di Giustizia Europea e che il Piano regionale dei rifiuti si base su un sistema erroneo nella forma e nella sostanza perchè di fatto impedisce ai Comuni di effettuare la raccolta differenziata secondo criteri di economicità, efficacia ed efficienza atta a ridurre i quantitativi da inviare a smaltimento finale. Chiedono quindi che vengano annullati gli atti disposti dal Commissario regionale per l’emergenza rifiuti, ma soprattutto, spinti da un’esigenza ormai irrinunciabile di trovare delle soluzioni possibili al problema rifiuti, alla luce di quanto sta avvenendo in questi giorni in Campania, chiedono formalmente che alle proprie amministrazioni vengano forniti gli strumenti economici e tecnici per attuare un Piano Comune di raccolta differenziata spinta porta a porta dal quale certamente ogni cittadino trarrebbe notevoli benefici sia dal punto di vista della tutela ambientale, sia della salute che economico.

Totò D’Anna


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