Sutera, in tredicimila per il Presepe vivente
Il presepe vivente di Sutera ha avuto quest’anno 13650 visitatori paganti e quindi il numero reale complessivo di quanti sono venuti da fuori dovrebbe essere parecchio più elevato. Siamo in linea con le presenze dell’anno scorso, nonostante ci sia stato un giorno in meno di lavoro. Si pensa, ad ogni modo, che il presepe abbia raggiunto il livello di stabilizzazione massimo e che fisiologicamente, a parità di condizioni, non possa avere ulteriori aumenti.
I giorni di apertura sono stati, oltre al 24 dicembre, tradizionalmente dedicato comunque solo alle cerimonie religiose, il 25, 26, 20 e 30 dicembre 2007 e poi il 2, 4, 5 e 6 gennaio 2008, chiuso con l’ormai abituale brindisi e, cena collettiva all’impiedi, che mette allegria in tutti quelli che per tanti giorni si sono sacrificati.
Alla biglietteria si sono praticati degli sconti comitiva per pulmann o gruppi numerosi di famiglie, mentre per i ragazzi sotto i dodici anni il pagamento era di un solo euro. Vi erano, infine, gli invitati ufficiali che poi, col tempo e in modi diversi, restituiscono in altri modi i favori anche facilitando le formalità burocratiche a cui deve sottostare anche un presepe
Quest’anno si sono avute due postazioni nuove ed un ritorno: quelle del “vaddiddaru” e del “caliaciciri”, nonché la ricomparsa dei “viddani”. Quella dei vaddiddari era una professione piuttosto diffusa in provincia ed a Sutera veniva svolta assieme a quella del cordaio. Infatti nella postazione, tra le prime del percorso, venivano intrecciate le corde da parte di qualcuno che non lo aveva mai fatto per professione, ma che le aveva intrecciate in qualche modo quando era giovane osservando quello che faceva il padre.
Originale, quest’anno, il modo in cui si cucinavano i ceci, che venivano prima messi in acqua fredda in un paniere e poi, sgocciolati, in una bacinella sui carboni accesi insieme a del gesso: quando scoppiettavano, voleva dire che erano pronti per essere mangiati.
Facevano, come al solito, molta tenerezza le postazioni dove c’erano gli animali, forniti da Gero Grizzanti. I giovani ormai li vedono solo in queste occasioni. Ed ha fatto piacere anche il ritorno dei giochi antichi, curati dal C.S.I., che permettevano a molti adulti di tornare bambini cimentandosi con le ciappeddi, i tolli ed altri giochi. Il resto continua ad essere notevole, ma in un certo senso fa ormai parte della routine, non ultimo lo stesso quartiere del Rabato la cui architettura viaria ed abitativa continua a stupire i visitatori costituendo una delle più notevoli attrazioni. L’altra attrattiva è costituita dal gruppo dei cantori che suonano ed animano coi canti natalizi siciliani le strade del presepe ed il cantastorie, la cui presenza è registrabile praticamente soltanto qui. Per la prima volta, infine, il gruppo musicale Giuseppe Diliberto ha aperto una postazione con antichi strumenti e partiture della nostra banda che ha superato ormai, ed abbondantemente, i cento anni di vita.
La pubblicità, come ormai da diversi anni, è curata dall’Amministrazione Comunale, sia quella televisiva che su carta stampata. Inoltre c’è stata una pubblicità aggiuntiva su Radio Amica di Palermo e da parte di Rai 3. Teleakras è ormai abituale, mentre Antenna Sicilia è stata la novità di quest’anno. Infine è importante la pubblicità uscita sulla rivista che la compagnia aerea Meridiana distribuisce a quelli che volano sulle proprie linee, portando notizie del nostro presepe praticamente in tutta Italia, e forse altrove.
Quanto ai contributi, i più notevoli sono stati quelli della Amministrazione Comunale (pubblicità a parte), poi anche della Provincia di Caltanissetta, della Banca Toniolo filiale di Campofranco e della Banca S. Giuseppe di Mussomeli. La Sovrintendenza ai BB.CC. e AA. di Caltanissetta ha concesso il proprio patrocinio alla manifestazione.
La Kamicos, che col suo presidente Totò Ingrascì ha gestito, come negli anni scorsi, l’intera organizzazione desidera ringraziare tutti i singoli partecipanti e le organizzazioni come il CSI, la GOD, I Cantori, la Chiesa Madre e i due nostri sacerdoti che sono stati loro vicini.
I questionari di commento che sono stati distribuiti a fine percorso ai visitatori sono tornati compilati con giudizi positivi, anche se di qualche suggerimento migliorativo espresso sicuramente l’organizzazione saprà tenere conto.
M. T.
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