La festa di San Giuseppe e la sua storia
La tradizione vuole che la festa di San Giuseppe, compatrono di Montedoro, si celebri da tempo immemore. Una chiesetta intitolata al santo Patriarca esisteva ai piedi del Monte Croce sull’ area tra il Vicolo S. Giuseppe la Via Roma e Piazza S. Giuseppe.
Il più antico documento che ci descrive lo svolgimento della festa in onore di San Giuseppe con le relative fotografie è il libro di Louise Hamilton Sicilian ways and days pubblicato a Londra nel 1910 e tradotto in italiano nel 1983 con il titolo Vicende e costumi siciliani per la Epos di Palermo.
Dopo 100 anni vi sono le seguenti differenze:
Il periodo: allora la festa si celebrava nel mese di Aprile; i giorni di Venerdì, Sabato e Domenica mentre oggi nel mese di Agosto i giorni di Sabato, Domenica e Lunedì.
La mattina del sabato e della domenica alle quattro e mezza nel 1900 c’era lo svegliarono col suono della banda musicale per le vie del paese e successivamente quello dei “terribili tamburinai”
Oggi, una sola notturna di musicanti, si svolge, dopo la mezzanotte del sabato, con un codazzo di gente che improvvisa balli per le strade e nelle piazze.
Non usa più, il sabato, portare, a mezzogiorno, in chiesa, il bastone di San Giuseppe con il giglio d’argento donato dagli emigrati di Pittston (USA).
E la domenica a mezzogiorno un uomo vestito di velluto nero, una papalina nera in testa e alti stivali teneva per mano un bambino che reggeva un lungo cero sul quale erano infilzate tante banconote, le offerte a San Giuseppe, che venivano portate ai piedi della statua in chiesa. Ai nostri giorni diversi ragazzi portano la ‘ntorcia (un bastone fasciato di bianco) con infilzate delle banconote come promessa al santo.
Più tardi un mulo bardato veniva fatto entrare in chiesa per deporre un’ offerta in natura davanti alla statua. Da molti anni non si usa più.
La processione si svolgeva alle ore 17 ( forse perché non c’era l’ illuminazione per le strade) e subito dopo venivano accesi i fuochi d’artificio” Castieddu di fuacu” mentre oggi si svolge alle ore 20 con una maschiata finale e i Fuochi d’artificio vengono accesi dopo la mezzanotte a conclusione della giornata.
I fuochi d’artificio hanno una tradizione di oltre un secolo, abbondanti e forti, accesi nella piazzetta della chiesa, mentre intorno al 1860 venivano impegnate diverse strade dell’ abitato ed ogni volta c’erano vetri rotti e ragazzi feriti tanto da essere vietati dalle autorità. La banda musicale forestiera, ieri come oggi, a palco suona il sabato e la domenica sera.
Ormai dagli anni sessanta, il lunedì sera, in piazza, si tiene uno spettacolo di musica leggera.
Ritorna alla Home Page