Ricordo di Angelo Petix


Il 30 marzo 1997 a Cuneo, dove si era trasferito negli anni ’40, cessava la sua vita terrena, Angelo Petix nato a Montedoro nel 1912.Insegnante, per tanti anni, fino alla pensione, ha conquistato la fama di scrittore nel 1957 con la pubblicazione, nella collana Medusa della Mondatori di Milano, del romanzo: La miniera occupata ristampato dall’ Editore Sciascia di Caltanissetta nel 2002. Tra i giudizi di critica letteraria sono da ricordare quelli di Elio Vittorini, Italo Calvino, Alberto Bevilacqua, Salvatore Addamo e Geno Pampaloni. La produzione letteraria è continuata con i romanzi: Gli sbandati, Padova 1971; Il sogno di un pazzo, Milano 1979; Le notti insonni di Lillà, Milano 1984; Il lungo viaggio,Milano 1986; Anna è felice, Milano 1991; L’amore respinto, Cuneo 1994. Tra i suoi racconti: Lillà ed altri racconti, Milano 1976; Racconti, Caltanissetta 2002.
Come si è letto in un manifesto murale di Gaspare Agnello, in occasione del giorno anniversario del decennale della scomparsa dello scrittore, “Angelo Petix è stato il cantore degli zolfatai e della società siciliana venuta fuori dal secondo conflitto mondiale che immortalò nelle sue opere.” Certamente ha portato alla ribalta del pubblico dei lettori la vita, gli stenti, le difficoltà, le sofferenze della gente umile, senza visibilità, le speranze di un mondo ai margini del grande fluire della storia, della grande crescita sociale ed economica, dei famosi eventi che hanno segnato il progresso civile dell’ Italia del dopoguerra. Ritengo che, per capire la società del centro della Sicilia, leggere gli scritti di Angelo Petix, sicuramente, costituirà un buon motivo per conoscerne le corde più semplici e più intime ma che sono in sintonia con la piccola umanità di tutto il mondo che soffre di povertà ed emarginazione. Il benessere ed il consumismo di oggi cercano di rimuovere, dalla memoria collettiva, le condizioni di vita di appena mezzo secolo fa della gran parte della popolazione, dimentichi che la conoscenza del passato porta a valorizzare il presente con maggiore ponderatezza e responsabilità sia a livello personale che comunitario. Il mondo delle immagini con la televisione, internet e tutti gli altri mezzi di comunicazione di massa allontanano, specialmente i giovani, dalla lettura, dai libri, creando, nella maggior parte della gente, una omologazione di basso livello culturale.La formazione culturale, ancora oggi, necessita dello studio, come fatica personale, per un arricchimento che sia duraturo e voglia esplorare l’ essere umano nella sua complessità. La lettura dei romanzi di Angelo Petix, patrimonio della letteratura italiana, costituisce ancora oggi, una attività da incoraggiare se si vuole definire la nostra identità di siciliani che nella cultura trovano un motivo di crescita sociale e civile.

Lillo Paruzzo


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