San Paolino nella devozione fotografica di Salvatore Tona
Il 25 marzo, giorno di San Paolino, è stata inaugurata presso l’auditorium comunale una mostra fotografica di Salvatore Tona sulla devozione che i suteresi manifestano da secoli verso il Santo Vescovo di Nola. La mostra è stata preparata dai giovani della parrocchia S. Agata in una trentina di pannelli montati su treppiedi, che hanno accompagnato i visitatori ricostruendo la storia delle processioni e della pietà popolare durante la discesa, e la risalita sul monte, delle sacre urne negli ultimi quarant’anni. E’ stato un susseguirsi di volti e particolari significativi, i momenti dell’attesa, il disporsi delle confraternite, le autorità dietro il gonfalone municipale ed il mazziere: momenti e cerimonie uguali nei secoli, ma vissuti ogni anno con emozioni diverse e personali da ognuno. Molti abbiamo cercato gli anni della giovinezza e i volti di familiari o amici oggi segnati in modo pesante dall’usura del tempo, a volte anche scomparsi.
Inaugurata dal parroco Padre Francesco Miserendino alla presenza del sindaco Gero Difrancesco e tanti amici, la mostra è rimasta aperta fino al 30 marzo, giorno della processione di ritorno sul sacro monte che ha visto un secondo bagno di ricordi nella proiezione video dello studio fotografico Diprima che ci ha riportati anche al tempo in cui fu profanata parecchi decenni fa l’urna di San Paolino.
Come ricordato dalla brochure, Salvatore Tona è fotografo per diletto e passione.
“Nasce a Sutera (CL) l’8 agosto 1934. Sin dagli anni Cinquanta comincia a fotografare con una Comet Bencini II: per foto in interni in posa B, per cavalletto la spalliera di una sedia, per flash un pizzico di polvere di magnesio fornito da quel multiforme ingegno che fu il farmacista Giovanni Carruba ed infiammato a distanza dal professore Giuseppe Ippolito.
La foto è stata sempre, per il nostro soggetto, un elemento complementare e determinante in tutte le manifestazioni familiari, lavorative, di svago, di sport.
Viene ricordato con la macchina perennemente al collo intento a fotografare la realtà familiare, umana e sociale. Il suo intento: procurare simpatia attraverso le foto regalate.
Nel 1970 approda allo sviluppo e stampa in bianco e nero mediante un laboratorio personale in camera oscura.
Assunto nel 1959 alle dipendenze delle ferrovie dello Stato, ne percorre a Caltanissetta tutte le fasi di carriera, fino a diventarne funzionario al massimo livello per quanto concerne le problematiche della circolazione dei treni, della sicurezza dell'esercizio e della gestione del personale.
L'evoluzione della famiglia e della carriera è stata sempre seguita dagli scatti fotografici e i fotogrammi sono ora custoditi a migliaia negli archivi personali, sia in bianco e nero che a colori e in diaposi¬tive.
Ha arricchito nel frattempo il proprio corredo fotografico che annovera apparecchiature di vario formato.
La maggior parte delle foto sono state scattate con pellicole tradizionali analogiche; nel 2004, il passaggio al digitale e la stampa a mezzo computer.
Le foto esposte nella devozione dei nostri compatroni S. Paolino e S. Onofrio sono quasi tutte realizzate analogicamente ma scansionate e stampate mediante personal computer.
Il piacere di procurare piacere a mezzo della fotografia è il motto che ancora tutt'oggi rende viva questa passione, con la riproposizione di situazioni che hanno subito modificazioni nello status delle persone e dei luoghi.
Questo l'intento della presente mostra che l'autore ha voluto intitolare “S. Paolino nella devozione fotografica di Totò Tona".
Mario Tona
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