La musica è per tutti


Scendiamo dalla torre d'avorio: andiamo tra i giovani e diffondiamo la conoscenza della musica classica. L'arte dei suoni è un linguaggio universale: riuscirà a parlare alla sensibilità di tutti noi". Accrescere e diffondere la cultura musicale e contribuire all'ulteriore valorizzazione di talenti è uno degli obbiettivi che da un pò di tempo mi sono prefissato, come presidente dell’Associazione Culturale e Musicale “G. Diliberto”.
Oggi il mercato discografico punta essenzialmente verso generi musicali appetibili ad un pubblico di giovanissimi. Questo se da un lato è normale, da un altro tende a impoverire quei generi musicali che non sono di larga diffusione; uno tra questi è il genere classico. Ascoltare musica classica non è inutile: anche se la musica è stata scritta duecento anni fa il suo ascolto aiuta a capire il valore di una composizione di qualunque genere dei nostri giorni. Ascoltare la musica classica significa entrare in un mondo fatto di ricerca, di tecnica, di virtuosismo; un musicista classico (un pianista, ad esempio) non arriva al successo per caso come può accadere a un musicista di musica leggera, ma ci arriva grazie ad anni di studi, a giornate intere passate sullo strumento, a ore di studio sulle partiture musicali. Ascoltare questo genere musicale aiuta la formazione della cultura musicale e non perchè la musica leggera ne è incapace, ma perchè obbliga chi la ascolta a riflettere; cosa che, ad esempio, certe canzonette di oggi non fanno. Il risultato di questa presa di coscienza è la ricerca continua di musica valida artisticamente. Per un appassionato di musica leggera significa, magari, cercare i dischi dei Beatles, dei Pink Floyd, di D. Bowie o di Tenco, di Battisti, di P. Conte, di De Gregori e così via. Questi sono alcuni consigli per non rimanere bloccati di fronte alle migliaia di versioni di ogni brano, scritto dal '600 ai giorni nostri.
Il 23 e 24 febbraio si è tenuta a Sutera la Festa della Demanialità ed è stata un occasione per poter ascoltare musica classica di un certo livello. Sabato 23, il “Trio Solaris” composto dal M° Valeria Carnicelli (docente al conservatorio di Cosenza) al violoncello, M° Paolo Miceli (docente al liceo musicale di Caltanissetta) al clarinetto e il M° Rosario Randazzo (docente al conservatorio di Palermo), ha regalato uno straordinario concerto eseguendo peraltro due brani inediti: Tramonto di Marco Betta e Tema e Variazioni di Sergio Calligaris oltre ad altre performances di composizioni originali, tra cui il Trio Pathetiquè di M. Glinka e il Trio di N. Rota. Certamente le composizioni scritte per trio non sono facili da ascoltare nè da comprendere, ma è stato un modo per conoscere musica da camera difficilmente reperibile.
Domenica 24 si è esibito iI Brass Ensemble Gustav Malher che è composto da strumentisti professionisti che si sforzano di portare avanti un progetto musicale difficile da imporre per la scarsa programmazione musicale di questo tipo di concerto. Composizioni per lo più arrangiate per strumenti ad ottone di E. Purcell, L. Cherubini, W. A. Mozart, N. Rota. Questi i componenti del gruppo: F. Baldone (direzione e tromba), P. Nocera (tromba), G. Noto (tromba), G. Baldone (trombone), V. Arcieri (trombone), G. Traina (trombone), G. Ognibene (tuba), M. Genuardi e G. Cimino (percussioni).
Un ringraziamento va dato al Sindaco Gero Difrancesco e a tutta l’amministrazione comunale per aver patrocinato i concerti e tutta la manifestazione.

Franco Carruba


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