Non esiste un genio senza cuore
La Cittadinanza Benemerita al maestro Giuseppe Mendola è stata un riconoscimento inatteso avvenuto in occasione della Festa della Demanialità del 24 febbraio e voluto espressamente dall’Amministrazione Comunale di Sutera tramite il Sindaco Gero Difrancesco.
Giuseppe con la sua umiltà ma anche con grande sacrificio e abnegazione è riuscito ad imporsi nel panorama musicale italiano divenendo in pochi anni uno dei migliori trombonisti d’Italia. Nel settembre del 2007 ha vinto il concorso come primo trombone al Teatro La Fenice di Venezia divenendo verosimilmente il primo suterese a ricoprire un incarico così importante all’interno di una prestigiosa orchestra.
Un’affinità che va oltre le circostanze biografiche e la reciproca stima, toccando le intime fibre della natura musicale, collega il Sottoscritto a Giuseppe.
Nato da una famiglia umile e modesta, il papà Onofrio è collaboratore scolastico e la mamma Peppuccia fa la casalinga; apprende i primi rudimenti dell’arte dal Sottoscritto e suona nella banda ad appena 12 anni, ma sin da subito si nota la sua grande passione e il suo prodigio. Studia e si diploma presso il Conservatorio «V. Bellini» di Palermo nel luglio del 2002 e successivamente si perfeziona sotto la guida del maestro Massimo La Rosa.
Il suono del suo trombone è sensibile, ma ha anche vigorosa forza sonora che non lascia indifferenti maestri del calibro di Riccardo Muti e M. W. Chung sotto la cui direzione ha suonato nella Filarmonica della Scala di Milano. Collabora nello stesso periodo con l’orchestra del teatro Regio di Torino, con l’orchestra del Teatro Bellini di Catania e con l’orchestra Sinfonica Siciliana. Continuando a studiare e a partecipare con assiduità anche a master-classes con i maestri J. Alessi, J. Mauger, Roger Bobo e Charles Vernon, trova anche il tempo di partecipare alle lezioni di musica da camera del maestro P. N. Masi insieme alla pianista Priscilla Sajia, divenuta sua fidanzata.
Da quest’anno purtroppo l’unica nota stonata è che rivedremo Giuseppe meno frequentemente sia per i suoi impegni che per i chilometri che ci dividono da Venezia anche se tengo a rimarcare che, ogni qualvolta la banda suona nei vari concerti, Giuseppe vuole dare il suo contributo e non perde occasione per spronare l’ambiente culturale e musicale di Sutera a fare sempre di più. D’altronde, come disse un grande della musica come W. A. Mozart, non esiste un genio senza cuore. Siamo onorati di tutto ciò ed io, pensando di interpretare il pensiero di tutti quelli che lo conoscono, auguro a Giuseppe di affermare e realizzare le sue ambizioni e di tenere alto il nome della sua terra.
(Foto per gentile concessione dal sito www.godsutera.it)
Franco Carruba
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