In Africa con gli Oblati di Maria


San Cataldo. Sebastiana Maniscalco, 27 anni, impiegata, e Salvatore Alessi, 36 anni, infermiere, nello scorso dicembre hanno deciso di realizzare un loro sogno nel cassetto: quello di poter volare in Africa e stare a contatto con la natura. "Tutto un altro mondo, una cultura ben lontana dalla nostra ma piena di vita semplice e vera"
Sono stati ospiti della missione
degli Oblati di Maria Immacolata, coordinati da Padre Bruno Bavero, nel villaggio di Temento presso il fiume del Casamance, per un'esperienza vissuta in Senegal in aiuto alle popolazioni locali. "Un'esperienza che consigliamo a quanti vogliono assaporare le vere gioie delle vita, un cielo stellato, una luna enorme che non potevano che essere ammirati. L'assurdo stava proprio nel fatto che non c'era la corrente elettrica, non c'erano le nostre comodità; ma tutto ciò lì non serviva, non ci mancava. Il paradossale sta nel fatto che, una volta aperta la porta di casa nostra, ci manca tutto di Temento. E' un mondo dove non esiste l'IO ma il NOI.
Le persone sono sempre allegre e pronte a darti una mano di aiuto, i bambini bisognosi di affetto che non sapevano cosa sia l'amore di un genitore o semplicemente cosa fosse una caramella! I bambini non conoscevano l'Italiano o l'inglese, parlavano la loro lingua di etnia, il "Balante"; ma ci si capiva bene quando era il momento del gioco, delle carezze e di tutto quello di cui avevano bisogno. Quando giocavamo con loro ci veniva spesso in mente una canzone: "IL RAGAZZO DELLA VIA GLUCK perché, come dice il testo, correvamo nei prati a piedi nudi con un palloncino in mano e tutti i bambini correvano dietro noi alla ricerca di prendere quel regalo. Una sensazione di libertà e benessere che credo non proveremo mai più nella nostra realtà e che non conosceranno mai i nostri bambini.
Ogni sera, alle 19:00, il suono della campanella ci indicava che stava per iniziare la preghiera: e proprio lì, in quei momenti di silenzio, capisci quanto sia importante ricaricare le batterie e ringraziare il Signore dei doni che ti ha offerto lungo la giornata. Dopo cena c'era il momento della condivisione, si parlava della giornata trascorsa, dei problemi che si erano dovuti affrontare, non solo materiali ma anche perché si era sempre in relazione con una cultura ben diversa dalla nostra, con tutte le difficoltà che comporta. La vita è dura, ma si rideva anche di quello!"


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