Intervista al maestro Giuseppe Alfano
Giuseppe Alfano è una persona schiva. Non gli piacciono le manifestazioni chiassose e le esibizioni. Ha 72 anni ed è maestro in pensione da circa 10 anni, durante i quali ha potuto dedicarsi con piena libertà alle arti, nella sua campagna del Palombaro una Contrada vicino Montedoro. Egli non si definisce pittore o artista tout-court, quanto piuttosto un dilettante, un amante dell’arte, un artigiano, in cui, come si può notare in alcune opere ultime, l’elemento della ricerca e della sperimentazione hanno il sopravvento su altri aspetti. Ce l’ha, spesso, con i critici d’arte (non con tutti naturalmente) per il loro linguaggio ricercato, quasi da “iniziati”, in cui l’effetto della parola viene preferito alla spontaneità dell’immagine e alla immediatezza della comunicazione.
Gli abbiamo rivolto alcune domande.
Quali sono gli argomenti trattati nei tuoi quadri?
Per lo più si tratta di paesaggi, di aspetti del nostro paese. Ma c’è anche qualche quadro che riguarda aspetti, per così dire, sociali, quali: i viaggi (e le tragedie!) di gruppi di clandestini per arrivare alle nostre spiagge o lo spettacolo inverecondo della nostra società, con i suoi miti di potere e di consumo, che ho voluto rappresentare nel mio ultimo quadro “La grande parata”.
Che cosa è l’arte per te?
Se dovessi rispondere con una definizione breve e lapidaria, che a qualcuno farebbe forse storcere oggi il naso, risponderei ancora con le parole del grande filosofo Benedetto Croce:” L’arte è intuizione lirica” e, parafrasando sempre lo stesso filosofo, “L’arte è fatto profondamente umano, che si origina dal cuore dell’uomo che ama e che soffre, condizione, questa, che certo non è arte di per sé, ma senza la quale nessuna arte può nascere”.
Quali sono i tuoi autori preferiti?
Come si fa a scegliere tra tanti i preferiti?.. Intanto Gauguin, di cui ho realizzato copie di diverse opere, per la rappresentazione di un mondo primigenio e spontaneo, vera “alba del mondo”, da contrapporre al nostro mondo fatto di sofisticazioni e artifici. E poi i “macchiaioli” toscani dell’inizio del secolo scorso (soprattutto Fattori), dai quali penso che molto ci sia da apprendere…..Su un altro piano, gli “espressionisti”: Munch col suo “Il grido”, De Chirico con la sua “Metafisica”, ma anche i nostri più recenti: Guttuso, Fiume, Cascella, Rebecchina…..Non si finirebbe mai, sono come le ciliegie: una ne tira un’altra…
Non hai parlato dei più moderni, delle ultime correnti, della “pittura astratta”
Quello della “pittura astratta” e delle sue filiazioni (action painting, arte concettuale, pop-art, op-art, avanguardie e trans-avanguardie varie…) credo che sia il gran tormentone dell’arte moderna. Si è creduto, specialmente dopo l’ultima guerra, di potere rompere completamente con il passato, di creare nuove forme di arte che escludessero o scompaginassero completamente la figura. Si è spostato completamente il centro dell’arte dall’ Europa all’America, si sono fatte “rivoluzioni” estetiche (e… affari!), ma non mi pare si possa accettare tutto ciò a occhi chiusi. Credo infatti che si tratti per lo più di esibizionismo, di “moda” e, a volte, di veri e propri raggiri…
Abbiamo concluso questa intervista–conversazione all’ombra del grande carrubo antistante la casa di campagna di Giuseppe Alfano la quale costituisce la sua nicchia dove legge, compone poesie e sperimenta forme nuove d’arte oltre la pittura nella semplicità, ma che costituiscono un godimento personale lontano da occhi indiscreti. Secondo la sua sensibilità realizza tele e sculture cercando di materializzare le forme, i colori, i profumi, i suoni della sua terra, facendo anche delle digressioni tra le opere dei suoi autori preferiti. Interprete della realtà circostante, con multiformi interessi e strumenti, a volte, mette in evidenza le contraddizioni del nostro tempo con crescente tensione e lucidità espressiva senza lasciarsi travolgere dalle novità trasmettendoci sprazzi di verità, di amore per il bello tanto necessari nel mondo di oggi fatto di finzione, di confusione e di oscuramento dei veri valori umani.
Lillo Paruzzo
(Presidente Pro loco Montedoro)
Giuseppe Alfano ha allestito, a Montedoro, una Mostra di pittura nell’edificio della scuola elementare, dal 9 agosto al 17. La mostra è stata presentata dal presidente della Pro loco Lillo Paruzzo. Presenti l’arciprete don Amedeo Duminuco, gli assessori Pietro Alba e Salvatore Zingali e un folto pubblico.
Ritorna alla Home Page