Personaggi di storia locale
Padre Angelo Lumia
Alessandro Salvo


Padre Angelo Lumia
Angelo Lumia, nato a Montedoro, il 12 Giugno 1874, figlio di Calogero e di Valente Salvatrice, ha compiuto gli studi nel Seminario Vescovile di Caltanissetta ed è stato ordinato sacerdote il 23 Dicembre del 1899 insieme a Vito Alfano.Nei primi anni di sacerdozio esercitò il ministero come cappellano sacramentale nel suo paese natale. Assieme al Vicario don Giovanni Tulumello fu protagonista delle lotte del partito cattolico contro certe pretese del partito detto dei Caico, dal nome della famiglia che lo guidava e che esprimeva il sindaco, in quegli anni del primo Novecento.
Le organizzazioni cattoliche svolsero le loro attività specialmente verso i contadini, la categoria più tradizionalmente legata alla Chiesa, alle sue feste, ai suoi riti, più fedelmente attaccata al senso tradizionale della famiglia, tenacemente protesa verso la realizzazione del sogno del “pezzo di terra”, da conquistare con la fatica del proprio lavoro, con l’esercizio tranquillo delle solide virtù contadine del risparmio e della laboriosità. I contadini, mezzadri e affittuari, lavoravano corrispondendo al proprietario una rendita in natura. I contadini subivano un credito usuraio in quanto avevano bisogno di procurarsi in anticipo le sementi per i campi da seminare ed altre impellenti necessità. I preti sociali cercarono di rispondere alle necessità dei contadini con la costituzione del Monte frumentario (contadini in forma cooperativa con interesse minimo ricevono il frumento per la semina o i bisogni della famiglia in inverno) e delle Casse rurali. A Montedoro la Cassa Rurale San Giuseppe venne costituita il 7 giugno 1904 con 69 soci e Presidente Padre Giovanni Tulumello.
Contestualmente si sviluppò il fenomeno dell’emigrazione verso gli Stati Uniti d’America, significativo il fatto che essendo emigrati diversi musicanti della banda musicale di Montedoro nel 1911 emigrò lo stesso maestro Michele Giannone che ricostituì il complesso bandistico nella città di Pittston Pa dove erano emigrati tanti montedoresi al punto da costituire quasi una colonia. Celebravano la festa della Madonna del Rosario, celeste Patrona di Montedoro, e nel 1924 una statua della Madonna simile a quella del paese, opera dello scultore di Mussomeli Salvatore Cardinale, fu inviata in USA commissionata dagli stessi emigrati.
La lotta divenne particolarmente accesa quando il partito vincente dei Caico volle vendicarsi dell’ ostilità del clero negando le sovvenzioni cui era obbligato il municipio per il culto religioso. In “Il Sole del Mezzogiorno” del 9 gennaio 1903 il corrispondente da Montedoro riferisce che il giorno 4 si era organizzata una protesta contro “l’atto irreligioso con cui il Consiglio comunale, nel formulare il nuovo bilancio del 1903 riduceva l’assegno da lire 600 a lire 300 al cappellano sacramentale perché nativo di questa comune.” e preferendo nella nomina di cappellano sacramentale della parrocchia della Madonna del Rosario un altro sacerdote forestiero che godeva di cattiva stima in paese. Nel contrasto furono coinvolte anche le confraternite che si spaccarono tra i fautori del partito dei Caico e i fautori del partito clericale, che godeva dell’appoggio della famiglia Guarino (nipoti del Cardinale Guarino), avversaria dei Caico, ed era guidato dal Tulumello e dal Lumia assieme ai loro familiari. Don Lumia combattè la battaglia anche scrivendo sui giornali e inviando polemiche corrispondenze al periodico cattolico “Il Sole del Mezzogiorno” di Palermo e a “L’Aurora” di Caltanissetta. Anche a motivo degli odi di parte egli dovette lasciare il paese e prestò il ministero in altri Comuni della diocesi e fuori diocesi. Tornò all’ufficio di cappellano sacramentale a Montedoro solo nel 1931. Ma presto lasciò la diocesi definitivamente per quella di Palermo. Nel 1935 è Vice Curato nella Parrocchia di S.Nicola. Fu accolto infine nella Congregazione dei servi dei poveri (detta del Boccone del Povero, fondata da padre Giacomo Cusmano). Con molta umiltà si dedicò ai più poveri e in modo particolare ai bambini spendendosi quotidianamente per dare loro oltre l’assistenza materiale l’istruzione che li avrebbe tolti dalla emarginazione. Padre Angelo Lumia morì a Palermo il 3 dicembre del 1955. Nel ricordino i confratelli hanno scritto:” Dopo lunga vita trascorsa in lineare semplicità all’ombra accogliente e benefica dei P.P. Bocconisti di Palermo D. Angelo Lumia Sacerdote umile, pio, fedele è entrato nel gaudio del Signore. Nella luce della gloria, eternamente configurato a Lui col carattere sacro, partecipa adesso alla celeste liturgia di Cristo.”

Alessandro Salvo
Nacque a Montedoro l’8 Febbraio 1908, figlio di Salvatore e di Milazzo Calogera e fratello di Salvatore, Calogero, Salvatrice, Graziella e Filomena. Da giovanissimo ha partecipato all’azione cattolica di don Giovannino Rizzo che nel 1926 ha stabilito la sede diocesana proprio nel suo paese. Ordinato sacerdote il 29 Giugno del 1933, cappellano nella Chiesa Marisa Santissima del Rosario di Montedoro, è stato direttore delle scuole di religione di Montedoro con segretaria Vincenzina Ingrao dove, nel 1935 nelle classi maschili, insegnavano: Duminuco Leonarda, Duminuco Concetta, Sferrazza Concettina, Marranca Carmela, Sciandra Angelina, Mantione Maria, Rizzo Concetta, Salvo Pietro; nelle classi femminili insegnavano: Sciandra Salvatrice, Milazzo Maria, Bufalino Giuseppina, Tulumello Concettina, Galante Grazia, Montagna Giuseppina, Di Pasquale Rosa, Macaluso Grazia, Scibetta Giuseppina. Gli alunni, maschi e femmine, frequentanti erano 428. Nelle scuole di religione per adulte tenute nei vari rioni del paese insegnavano le orsoline: Tulumello Clementina, Paruzzo Giuseppina, Catalano Rosaria, Duminuco Calogera.
Arciprete di Sommatino nel 1939. Mette a frutto l’esperienza maturata ed organizza l’azione cattolica maschile e femminile dai piccolissimi agli uomini e donne in un ambiente, in un paese dove forti erano i contrasti sociali e le rivendicazioni del mondo operaio per lo più appartenente alla miniera Trabia-Tallarita, che, come in tutti i comuni minerari, era lontano dalla chiesa.
Lettera del Vescovo Mons. Giovanni Jacono del 18.09.1944 – Jacono ad un invito di Togliatti, che auspicava concordia e denunziava un anticomunismo viscerale dell’ Arciprete di Sommatino, ribadiva le prospettive essenzialmente religiose dei programmi di quel sacerdote, che stavano “al di sopra e al di fuori di ogni aggregato o movimento politico” e con fermezza definiva “pastorale dovere” l’opera di don Salvo, manifestando “profondo e paterno dolore” per “i reiterati attacchi ed insulti” che i comunisti di quel centro “si sono permessi di rivolgere ai ministri del culto e alla Santa Religione” Il Prefetto di Caltanissetta, Zingale, in una nota riservata al Ministro degli interni, rileva che don Alessandro Salvo era “inviso a gran parte della popolazione” in quanto “ha svolto vera e propria propaganda politica”.
Dal 1956 Canonico della Cattedrale di Caltanissetta dove abitava fino alla sua dipartita

Calogero Paruzzo


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