Il Museo della zolfara intitolato ad Angelo Petyx

A Montedoro, domenica 11 Aprile, il Museo della zolfara è stato intitolato allo scrittore montedorese Angelo Petyx . Alla presenza della figlia Enza è stato scoperto un busto in bronzo, dello scrittore, modellato dallo scultore Giuseppe Agnello.
In una sala affollata del Museo, il sindaco Messana ha introdotto parlando dei motivi e del percorso cha hanno portato all'intitolazione del Museo al Petix che, partendo da Montedoro, "ha messo in una valigia, paesaggi, angoli del paese, figure caratteristiche, nomi e soprannomi, problemi esistenziali come la povertà e la paura della morte, ecc. aprendola ai suoi racconti e ai suoi romanzi". La figlia dello scrittore, Enza, ha ricordato l'uomo e la sua vita, il periodo partigiano, la famiglia della moglie Galfrè, l'invito di Vittorini ad andare a Milano per avere maggiori opportunità nella pubblicazione dei suoi romanzi e la sua rinunzia, il suo carattere schivo e i valori in cui credeva, la sua formazione, lo straordinario rapporto con la moglie Lena, il rapporto con Montedoro:" Sebbene costretto a vivere lontano dalla sua terra, ne ha portato dentro sempre le ansie e le aspettative, ne ha colto i problemi. La nostalgia per la sua Sicilia non lo lasciò mai; grande era il rimpianto di non potervi tornare, e ne soffriva molto". La vita e l'opera letteraria di Angelo Petix sono state ricordate dal Prof. Giovanni Milazzo e dal Prof. Salvatore Ferlita, redattore delle pagine regionali del quotidiano La Repubblica e della rivista Segno che, da diversi anni, si interessa degli autori siciliani un po' dimenticati e di quanto bisogna fare per una giusta valorizzazione nell'editoria. Poi, ha delineato le questioni fondamentali che hanno penalizzato la gran parte degli scrittori siciliani dal dopoguerra ad oggi. Infine ha citato dei grandi scrittori che hanno apprezzato le opere di Angelo Petyx tra i quali Vittorini, Cimatti, Vigorelli, Calvino, Bevilacqua, Pampaloni, Addamo, Mineo,ecc.
Angelo Petyx, nato a Montedoro nel 1912 è morto a Cuneo nel 1997, dove si era trasferito negli anni '40.
Ha pubblicato i seguenti romanzi: La miniera occupata, Mondadori, Milano 1957; ristampa, Sciascia, Caltanissetta, 2002; Gli sbandati, Padova 1971; Il sogno di un pazzo, Milano 1979; Le notti insonni di Liillà, Milano 1984; Il lungo viaggio, Milano 1986; Anna è felice, Milano 1991; L'amore respinto, Cuneo 1994. Tra i suoi racconti: Liillà e altri racconti, Milano 1976; Racconti, Caltanissetta 2002.
Con la pubblicazione del primo romanzo, lo scrittore ha avuto una certa notorietà anche nel mondo della critica letteraria ricevendo dei significativi premi. E' il primo e più importante scrittore montedorese al quale, anche se tardivamente, viene riconosciuto un suo valore, con l' intitolazione del Museo della zolfara e l'erezione di un busto, per ricordare, alle nuove generazioni, l'uomo di studio e di pensiero che fa onore a Montedoro.In tutte le opere del Petyx i piccoli personaggi, con la loro vita quotidiana, la povertà degli ultimi, le condizioni sociali ed economiche dei minatori acquistano dignità civile, le piccole e grandi questioni sociali della gente di Sicilia ed il loro riscatto trovano un momento alto in un Paese, quello del secolo precedente, in cammino verso traguardi sempre migliori nella vita democratica ed economica.
L'amministrazione comunale con il sindaco Messana, che hanno voluto portare a termine l'iniziativa da anni progettata, certamente, daranno ai visitatori, con l'apertura del Museo, la possibilità di conoscere meglio l'attività del mondo dello zolfo, che ha connotato la vita del paese dal 1813 al 1975, e lo scrittore Angelo Petyx interprete delle ansie e delle aspettative di buona parte della nostra gente.
Lillo Paruzzo



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