Semi di senape
La Vergine Maria è mediatrice di grazie?

Che il mese di maggio sia dedicato alla Madonna si deve a tre gesuiti del Settecento che introdussero con successo tale innovazione. L'effetto è giunto sino a noi: per es. l'8 maggio 2010 si celebrava la giornata sacerdotale mariana e nel calendario liturgico di Sicilia si ricordava Maria Madre della Chiesa; ancora, il 31 maggio la festa della Visitazione di Maria a santa Elisabetta.
Una volta, il 31 maggio era riservato a celebrare Maria Regina; era l'11 ottobre del 1954 e Papa Pio XII con l'enciclica "Ad Coeli Reginam" invitava tutti i fedeli a riconoscere la regalità
di Maria. Era un clima di enfasi della pietà mariana; tante religiose prendevano il nome di Suor Mediatrice, nei paesi minori delle province d'Italia si elevavano monumenti alla Madonna; nella predicazione gli accenti mariani diventavano talora massimalisti; in qualche ambiente si reclamava il titolo di "corredentrice" e ."mediatrice di grazie".
Qualche anno dopo Papa Giovanni XXIII avviava il Concilio Vaticano II e molti cattolici speravano che si proclamasse un dogma mariano. C'era forse dell'euforia ingenua, ma sincera; ad ogni modo, influiva nella catechesi e si pubblicavano libri come Maria e il Concilio Ecumenico di Guerrino Ferraresi (I.P.A.G., Rovigo 1962). Il libro conteneva riflessioni radunate sotto titoli pomposi come: "Il dominio di Maria nella Cattolicità e sua dimensione nell'ecumenismo", "Il Triregno e la Mitra. Paternità del Papato e dell'episcopato, riflesso della maternità spirituale di Maria".
Erano dei temi che oggi risultano discutibili; ma anche allora emergevano dubbi. Ad es. intorno ad una idea: Maria è Regina perché è Madre del Re e "dalla sua unione con Cristo Re le deriva splendida sublimità ed eccellenza su tutte le creature ed il potere di distribuire i tesori del Regno. Di qui il fondamento giuridico della sua regalità universale, più che dal diritto ereditario della sua discendenza davidica".
Il Vaticano II non formulò un dogma intorno alla Madonna come mediatrice o corredentrice; anzi, nel cap. VIII della Lumen gentium, al n. 60, si confermava l'unicità della mediazione salvifica di Cristo e si precisava che "la funzione materna di Maria verso gli uomini in nessun modo oscura o diminuisce questa unica mediazione di Cristo, ma anzi ne rivela il valore".
Alcuni anni dopo, nel 1971 a Fàtima, Jean Joseph Mowatt in un seminario ecumenico confermava che il protestantesimo rifiutava l'ufficio di Maria mediatrice e adoperando il linguaggio del Concilio propagava Maria come socia generosa del Cristo.
Il cammino ecumenico è giunto comunque ad una tappa con la Dichiarazione comune della Commissione internazionale anglicano-cattolica: Maria: grazia e speranza in Cristo (16 maggio 2005). È una dichiarazione che riconosce l'intercessione di Maria; non approva le esagerazioni della pietà medievale che chiamava Maria mediatrice presso Cristo mediatore; semmai Cristo è il solo mediatore e Maria è mediatrice solo "in Cristo", scriveva Giovanni Paolo II, riprendendo una formula del luterano tedesco Hans Asmulsen. La Dichiarazione inoltre accoglie i dogmi pontifici del 1854 (l'Immacolata concezione) e del 1950 (l'Assunzione di Maria), anche se rimane diverso per i fedeli delle due confessioni il modo di esprimere il proprio assenso.
A suo tempo il riformatore Calvino, commentando Genesi 12,3 riconosceva Abramo non solo come esempio e patrono, ma anche come causa di benedizione; perciò Abramo è considerato "mediatore di benedizione per tutte le generazioni" (G. von Rad).
La Madonna, generando il Figlio eterno e partecipando al mistero della salvezza che deriva solo dal Cristo, intercede per noi e ci procura ogni benedizione; è più che un esempio, è più che una patrona. La Chiesa antica testimoniava già con Ireneo di Lione (Contro le eresie, III, 22, 4) la partecipazione attiva di Maria all'opera della salvezza; per questo Maria completa la linea della discendenza e delle benedizioni cominciata da Abramo. Concludiamo dicendo, anche per i nostri emigrati a contatto con anglicani e protestanti, in Inghilterra come in Germania, che Maria è Madre nell'ordine della grazia (cfr. Lumen Gentium, 61).

Don Salvatore Falzone



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