Monza, Carmelo Sciandra se n'č andato

Il 23 Maggio, a Monza, dove viveva da molti anni, con la sua famiglia, č morto Carmelo Sciandra, detto Cappuāttu. Nato a Montedoro il 6 settembre del 1924, figlio di Gaetano, guardia comunale per molti anni, e di Giuseppina Guarneri, appena finito l'apprendistato di sarto, č emigrato, come tanti montedoresi, stabilendosi a Monza facendo il sarto e successivamente aprendo anche una boutique. Nel 1965 ha aperto un locale chiamato "Cocomero Night" in Viale Svezia. Nel 1967 ha costruito il Bar Bocciodromo "La Trantina" costituendo l'omonima societā, della quale fu Presidente, partecipando a campionati di livello nazionale ed internazionale, pagando, per primo, i giocatori di bocce. Nel 1969 č stato nominato responsabile ed incaricato commerciale della Casa d'Aste Giudiziarie IFIR di viale Cesare Battisti Nel 1985 č stato nominato Amministratore unico della Societā messaggerie Espresse con 240 collaboratori sparsi in tutta Italia. Nello stesso anno apre la Casa delle Aste in Via Carlo Emanuele. Carmelo Sciandra ha coltivato la passione per le auto d'epoca, comprando in diversi anni: la Lotus Ford di Jochen Rindt, famoso campione, una Chevrolet del 1931, una Ford del 1927, una Balilla del 1931, una Lotus Seven MIK VII e la mitica Albany, costruita nel 1903. Per tanti anni, Sciandra, ha fatto parte dell'Associazione sportiva Amici dell'Autodromo di Monza partecipando alle manifestazioni della Primavera Monzese con le sue auto d'epoca.E' stato un montedorese attaccato al suo paese, nel quale ritornava spesso, molto legato alle tradizioni, un tipico "amiciaru" che ha saputo coltivare l'amicizia con tanti compaesani sia residenti che all'estero. Nell'ultimo anno, per la salute malferma, spesso comunicava, per telefono, con Angelo Randazzo esprimendo il suo grande rammarico di non poter tornare per l'ultima volta nel suo paese nativo.Al dolore della moglie Maria e delle figlie Isabella e Katia, che lo hanno assistito amorevolmente, si č aggiunta la stima e l'amicizia di molti montedoresi, che hanno potuto apprezzare la sua generositā.
L.P.



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