A Sutera, la banca del tempo e dei Saperi Popolari va in vacanza

Riscopriamo il valore del tempo che passa. In questo anno noi l'abbiamo fatto. Con queste parole i numerosissimi aderenti alla Banca del Tempo si sono salutati, sabato sera, giorno 3 luglio, presso la pizzeria "La Pineta". Per la Banca si è concluso un anno di incontri e di lavori. A tirare le somme del lavoro svolto è stata Anna Maria Scibetta che ha ideato e scritto una poesia in dialetto sui corsi realizzati. Chiunque ha voluto, ha appreso, affinato, migliorato la sua conoscenza, ma soprattutto ha arricchito il suo tempo con nuove amicizie. Ci si è resi conto che oggi in una società dove conta il denaro, dove regna sovrano l'egoismo, si può ancora dare e ricevere gratuitamente. Nella banca del tempo il deposito che ciascuno fa è il tempo offerto e la richiesta è il tempo di cui necessita per essere aiutato e/o imparare un sapere. Il valore di questo tempo e di questo sapere è uguale per tutti. Infatti, tutti gli aderenti, molto soddisfatti dell'iniziativa, si sono dati un arrivederci a settembre, quando ricominceranno la loro esperienza di reciprocità, uguaglianza, spirito di vera amicizia. Di seguito una poesia di Anna Maria Scibetta.

LA BANCA DEL TEMPO
Senza tuccari grana
Cu ni l'havia diri
Ca di na banca
Avivamu iri e viniri?

Ni la "Banca del Tempo", chissà e lu so nomi,
ognunu qualcosa mittiva a disposizioni.

C'era cu vuliva li carusi pi farli iucari
E cu ni mostrava cumu apparicchiari;

c'era cu circava di farni rilassari
e cu ogni cosa arrinisciva a riciclari;

c'è cu la terra cotta n'aiutava a modellari
e cu la so lingua ni vuliva nsignari;

c'era cu suggeriva chi cucinari
e cu lu filu ni la uglia ni faciva mpilari;

c'era midè qualcunu chiù moderno
ca 'signava a scriviri ni lu computer
scanciu ca ni lu quadernu…..

e pua c'eramu tutti nantri,
can un spiegavamo nenti.
Ma ca timpu e entusiasmu
Mittivamu ni li "contu correnti".





Ritorna alla Home Page