Il "professore" Giuseppe Sciarratta ci ha lasciati
La memoria, purtroppo, è breve: quanti sono quelli che sanno chi è stato il "professore" Sciarratta? Credo pochi! Perciò lo voglio ricordare io, che ho avuto la fortuna di essere suo amico, nei tempi in cui era in piena attività.
Negli ultimi tempi, per questione di salute, era difficile incontrarlo per il paese e raramente nella pizzeria che lui aveva creato con grande lucidità per il figlio Franco. Nelle belle giornate poteva accadere di vederlo sul balcone di casa, a respirare l'aria di piazza Sant'Agata. Quanta storia vissuta in quella piazza! Quanti ricordi sicuramente passavano nella sua mente!
La mia pellicola parte quando, la prima volta lo vidi, con una chitarra in mano, seduto in un gradino che cantava una canzone che diceva "il primo amore è come una sorgente di acque chiare"; ero proprio piccolo e lui poco più che ragazzino. Già allora suonava e cantava con una normale disinvoltura e riusciva ad accompagnarsi ogni canzone ascoltata alla radio, con la fisarmonica (vedi foto sopra) e il banjo. Era impressionante come riusciva a trascinare ed entusiasmare chiunque lo ascoltasse con una straordinaria freschezza e un orecchio musicale da fare invidia a grandi musicisti. La chitarra la accordava perfettamente, in un solo colpo e senza cincischiare. Nello stesso tempo grande lavoratore senza complessi e senza presunzione, era capace di passare dagli applausi del palcoscenico al semplice e dignitoso lavoro di venditore di semenza e noccioline! La piazza era sempre la stessa, raccontava più avanti di quell'umile lavoro, quanto gli era stato di grande aiuto per campare, mentre molta gente faceva la fame per mancanza di lavoro e di fantasia.
Lo chiamavano "professore" Sciarratta e non aveva né diploma e nemmeno laurea; appena appena, forse, la quinta elementare, ma il titolo gli calzava a pennello. Erano gli anni 50, in televisione si vedevano i primi complessini come Carosone, Don Marino Barreto, Fred Buscaglione, così gli viene l'idea di formare un gruppo musicale: il quartetto Sciarratta. Con l'aiuto di amici, costruisce tamburi e cassa, per una batteria, usando pelli di capra conciate. E' l'inizio del primo complesso musicale a Sutera e dintorni, il quartetto diventa quintetto e molto di più, i musicisti nel gruppo si avvicendano in continuazione. La prima esibizione sul palco è per la festa di San Giuseppe a maggio. Piazza Sant'Agata è un tripudio di folla e di successo. Ero ancora troppo piccolo e stavo tra il pubblico. Ma presto venne l'occasione, si preparavano i festeggiamenti di Sant'Onofrio e qualcuno mi presentò al professore e così cominciai la mia avventura musicale. Sciarratta fino agli ultimi mesi della sua vita, amava raccontare di quella serata che alla fine della mia esibizione, lui e gli altri mi lanciarono in mezzo alla folla facendomi attraversare la piazza sulle mani della gente.
Nacque così questa grande amicizia, ero diventato il piccolo del gruppo; mi portavano ovunque, a Casteltermini, Campofranco, Mussomeli e, spesso, si faceva tardi e mi addormentavo per la via del ritorno. Quante serenate abbiamo portato assieme? Quando Sutera era viva, e non esistevano case vuote, quando le strade e le piazze erano piene di gente. Allora Giuseppe Sciarratta era il numero uno, il più grande personaggio popolare che la gente amava e che lui ricambiava dando a tutti momenti di gioia e di allegria.
Ci ha lasciati inaspettatamente, il nostro cordoglio va alla sua famiglia, ma la perdita è stata grande per la città di Sutera, personaggi come lui ne nascono pochi, purtroppo. La sua storia è poco documentata e i giovani se lo ricorderanno, magari solo, seduto in un angolo della pizzeria, e non sanno che quell'uomo è stato capace di tenere migliaia e migliaia di persone attente ad ascoltarlo.
(Giuseppe Sciarratta è nato a Campofranco il 20 giugno 1930 ed è morto a Sutera il 1° giugno 2010)
Nonò Salamone
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