Il m.llo Butera va in pensione
Ha contribuito molto nel ridurre gli incendi boschivi

A fronte di 15-20 incendi boschivi e centinaia di incendi di stoppie che mediamente ogni anno si verificavano nelle nostra giurisdizione, nel 2009, anno in cui mi sono ritirato in pensione, stranamente solo un incendio boschivo e pochissimi incendi di stoppie si sono verificati nel nostro territorio.
Chiariamo subito che non è per colpa mia tale miracolo, ma il tutto lo si deve al D. P. 297 emanato dalla Regione Siciliana nel giugno del 2008, il cui più importante articolo obbliga tutti i proprietari terrieri ad effettuare, nello stesso giorno della mietitura, un viale parafuoco di almeno dieci metri, lungo il perimetro del proprio fondo, al fine di evitare il propagarsi degli incendi da un appezzamento di terreno all'altro.
Una legge ottima, attesa da anni, che se correttamente applicata potrebbe ridurre drasticamente il numero degli incendi boschivi, i quali per la maggior parte dei casi avevano origine dai terreni incolti e dai seminativi, limitrofi alle aree boscate.
In sostanza recita l'art. 5 del suddetto decreto che dal 15 Giugno al 15 Ottobre chi ha necessità di arare e desidera bruciare le stoppie dovrà richiedere ed ottenere dal Distaccamento Forestale competente l'autorizzazione all'abbruciamento che dovrà effettuarsi con le seguenti modalità: 1) aver effettuato i viali parafuoco lungo il perimetro del fondo; 2) divieto di iniziare l'abbruciamento in giornate ventose; 3) obbligo di terminare i lavori entro le nove del mattino; 4) distanza superiore ml. 200 dai boschi.
Soltanto dal 15 Luglio al 15 Settembre è tassativamente vietato bruciare. In questo arco di tempo nessuno può essere autorizzato all'abbruciamento; tuttavia non bisogna considerare il suddetto decreto immodificabile, in quanto in sostanza trattasi di direttive regionali, alle quale i vari comuni avrebbero dovuto uniformarsi in linea di massima. Dal momento che il clima di un comune di alta montagna non può coincidere con quello di un comune di bassa o media collina, anche il periodo della mietitura e della semina inevitabilmente sarà diverso, per cui ogni Sindaco può, a mio avviso, deliberare per anticipare o posticipare di qualche decade il suddetto periodo di divieto, adeguandolo alle reali necessità del proprio territorio.
L'importante è far dimenticare gradualmente la cultura incendiaria che da sempre ha caratterizzato e purtroppo penalizzato le nostre zone. Grazie a questo decreto, la cui inosservanza prevede anche sanzioni pecuniarie e soprattutto grazie all'attività didattica svolta dal personale forestale nelle scuole, gli incendi boschivi potranno essere in un futuro non molto lontano soltanto un vago ricordo.
In data 1 Aprile del 2009, ho passato il testimone, dopo ben anni 33 e mesi 3 di servizio-servizio, (ho ripetuto di proposito lo stesso sostantivo in quanto durante la mia carriera da semplice Guardia a Commissario Sup. non ho mai fruito un giorno di riposo per malattia) al Comm. Gerlando Cuffaro, a cui, dopo appena un anno, in data 2 Marzo 2010 è subentrato, in qualità di Comandante del Distaccamento Forestale di Sutera, l'Ispettore Sup. Capozza Calogero, che certamente tutte le scolaresche ricorderanno per la sua encomiabile attività didattica svolta in tutte le scuole elementari e medie della nostra giurisdizione.
Sono sempre stato dell'avviso che la cultura incendiaria va sradicata nelle mentalità delle nuove generazioni, perché difficilmente si riuscirà a sradicarla nelle mentalità dei cosiddetti ''grandi'', i quali stenteranno ad accettare questo decreto senza prima scottarsi. A tal proposito si vuole ricordare che le pattuglie del Corpo forestale hanno l'obbligo di sanzionare tutti i proprietari di terreni, sprovvisti di viali parafuoco che siano stati percorsi dal fuoco in periodo di divieto e senza alcuna autorizzazione.
In sostanza tutto il nostro territorio può essere considerato come una nave a camere stagna, dove se tutti osserveranno il decreto ed ognuno provvederà ad effettuare il viale parafuoco nel proprio fondo, difficilmente un incendio potrà propagarsi come nel passato, allorché un incendio scoppiato in territorio di Mussomeli a volte si riusciva a spegnerlo in territorio di Milena, dopo che il fuoco aveva divorato migliaia di ettari di terreni seminativi, alberati, incolti ed anche boscati.
Il dado ormai è stato tratto e solo tra alcuni anni si potranno verificare i risultati, passo il testimone non senza alcun rimpianto, augurando ai miei ex-collaboratori di continuare la mia opera con maggior fortuna.
Spero vivamente che la tela di Penelope venga finalmente dimenticata e che quindi s'inizi a realizzare nuovi boschi, anziché ricostituire sempre gli stessi boschi che erano stati percorsi da incendi.
Da parte mia cercherò di alleviare il distacco, intraprendendo un'altra attività simile che mi tenga sempre in contatto con la natura; riprenderò a tempo pieno la mia vecchia passione per la serri-orto-frutticoltura, cercando di dedicare maggior tempo alla mia famiglia alquanto trascurata per motivi di servizio.

Salvatore Butera

Con questo articolo il maresciallo Butera conclude la sua collaborazione con il nostro giornale(dice lui!). Noi speriamo, invece, che trovi il tempo per poter leggere ancora su queste pagine i suoi interventi, molto seguiti dai lettori.
Intanto, La ringraziamo ancora una volta e auguriamo di potere trascorre, unitamente alla sua famiglia, lunghi anni di vita serena e in piena salute.
La Voce di Campofranco


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