Oltre lo Stretto c'e' Sutera

Quante volte ho sentito:
"E' in partenza il treno per Palermo, binario 20, prima classe in testa... ".
Mentre in testa ho solo te.

Un percorso lungo e il treno va, stazione dopo stazione
lasciando tutto dietro di sé per arrivare a Sutera,
piccolo paese di montagna
nel cuore della Sicilia contadina pieno di bellezza,
vuoto di tutto ciò che inquina.

Paese del famoso Presepe vivente
e da ogni parte arriva tanta gente.

Son passati tanti anni e nonostante questo
l'amore per Sutera è rimasto
e continua a vivere,
a bruciar come fuoco sotto la cenere.

Poi arriva l'estate,
tempo di sostare davanti a un campo di grano
e vederlo ondeggiare come un mare biondo che si muove.

Sostare davanti ai colori dei fichi d'India,
che mi riportano alla serenità dell'infanzia
e la memoria prende il sopravvento.

Sostare davanti alla montagna, con la sua storia,
nel silenzio delle vecchie viuzze del Rabato.

Ritrovo nelle persone il calore, i valori di una volta,
lo stile semplice di vita, gente dagli occhi così puri
che non puoi vederne il male.

La mano sulla fronte, testa bassa,
raccontano la dura vita passata
perché il passato è sale
e si scioglie per dare sapore al futuro.

Non so se mi capite, ma Sutera è bella.

Si è fatto tardi, devo andare,
una dolce malinconia mi da una stretta al cuore
le frasi di saluto con i miei genitori
scambiate sull'uscio
e lo sguardo che mi accompagna
ancora un poco per la lunga strada.


Salvatore Ingrascì (Beppe) 3.3.2010



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