Pagine di Storia, 1861-2011. 150° anniversario Unità d’Italia
Garibaldi in Sicilia nell’agosto 1862
A Vallelunga e Villalba due lapidi ricordano il suo passaggio
L’unificazione nazionale era già avvenuta, ma gli italiani miravano ad ottenere la città di Roma, quale capitale del nuovo regno.
In simile direzione si muoveva l’eroe Giuseppe Garibaldi, reclutando nel Sud volontari al grido di “Roma o morte!”
Era già stato a Vallelunga Pratameno, dove una lapide lo ricorda nel seguente modo:
A / GIUSEPPE GARIBALDI / CHE L’OTTO AGOSTO 1862 / QUI SI FERMÒ / MENTRE LE ARDENTI CONTRADE CORREVA / DE LA SICANA TERRA / A RIDESTARVI CON FORZA INDOMITA / GLI SPENTI IDEALI DELLA FEDE / NELLA GRAN PATRIA ITALIANA / SEGNO LUMINOSO DI SECOLI / PER LA CONQUISTA DI LIBERE ISTITUZIONI
NEL FAUSTO CENTENARIO DELLA NASCITA / 4 LUGLIO 1907 / MUNICIPIO E POPOLO
Nella vicina Villalba, dove si era spostato, Garibaldi venne raggiunto da un gruppo di ardimentosi mussomelesi sensibili ai richiami patriottici. Di parere opposto erano i genitori dei giovani mussomelesi, che presentarono all’eroe nazionale i motivi di natura familiare per non avere arruolati i figli.
L’accoglienza riservata ai giovani fu entusiasmante. Costretti al ritorno, i giovani custodirono gelosamente per molti decenni i sigari che il Generale donò loro.
Il ricordo di quei sigari, mai fumati, fu per gli interessati motivo di orgoglio, che col passar degli anni assunse i connotati della leggenda. Giuseppe Sorce nelle “Cronache” (Palermo, 1931, pagg. 92 e 93) elenca i nomi dei partecipanti: Pasquale Mancuso di Salvatore, Giovanni Ferreri Sorce fu Ippolito, Giacomo Longo, Giuseppe Petixx di Domenico, Onorato Ferreri di Ippolito.
Nella casina di Villalba, all’ingresso del paese, nel cinquantenario della notte ivi trascorsa da Garibaldi e dai suoi seguaci, il principe don Pietro Lanza di Trabia fece collocare, accanto al portale principale dell’edificio, una lapide marmorea con inciso il seguente messaggio a ricordo dell’ospitalità offerta al Generale:
QUESTA CASA / DALL’8 AL 9 AGOSTO 1862 / OSPITÒ / GIUSEPPE GARIBALDI / SULLA VIA DI ROMA / FALLIVA AD ASPROMONTE L’IMPRESA / NON LA FEDE INCROLLABILE / NEI FATI DELLA PATRIA
PIETRO LANZA PRINCIPE DI TRAVIA / NEL PRIMO CINQUANTENARIO / POSE
A Mussomeli, il Generale non venne mai. In sua vece inviò Benedetto Cairoli ed un buon numero di garibaldini, che riuscirono a destare nell’ambiente un fremito d’italianità.
Giacomo Cumbo
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