Lina Caico e l’estetica cristiana
Nelle sue vene scorreva
sangue irlandese; in famiglia si conosceva l’inglese e il francese, la musica e
l’arte. Sicilian Ways and Days (London
1910) era un libro di Louise Hamilton Caico: una sorta di reportage di fine Ottocento su usi e costumi di Montedoro.
Questo era il paese dove nei
primi anni del Novecento il partito dei Caico, essendo prevalso nelle lotte
municipali, esercitava influenza politica; Palermo era la città dove ricoprire
un ruolo sociale; Bordighera e Nizza le città dove far crescere le fortune di
famiglia.
Lina Caico nacque a
Bordighera il 6 giugno 1883; e morì a Palermo il 20 gennaio 1951. Nella sua
educazione religiosa incise un orientamento agnostico, tipico dell’alta
borghesia anticlericale.
A Montedoro Lina Caico
conobbe dei valenti sacerdoti; grazie alla guida di don Alessandro Salvo si
avvicinò alla fede cristiana e acquisì una fine maturità spirituale.
Alcuni argomenti dei suoi
scritti riguardano la religione e l’ascesi. I temi sono svolti in Pensieri del mio cammino (Palermo 1930)
dove emerge pure l’interesse per l’arte e il bello.
Il dattiloscritto Vieni è invece un’ampia meditazione
dedicata allo Spirito Santo nella Chiesa; l’ispirazione poetica è vista in
ordine alla pietà interiore e l’apostolo Paolo è considerato un poeta.
Alcune lapidarie frasi
rivelano intuito profondo, vigile rispetto al momento storico e pregno di
estetica cristiana: «Solo comunione può
cancellare comunismo» (Vieni); «Il poetico è il divino; e più
uno spirito vive presso a Dio, più il mondo è pieno di poesia per lui» (Pensieri del mio cammino).
Don
Salvatore Falzone